Festa di laurea [2]

Un film di Pupi Avati. Con Carlo Delle Piane, Aurore Clément, Nik Novecento, Cesare Barbetti, Adriana Innocenti.
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Commedia, durata 94 min. - Italia 1984. MYMONETRO Festa di laurea [2] * * * - - valutazione media: 3,00 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
elgatoloco sabato 9 gennaio 2021
grande avati Valutazione 0 stelle su cinque
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"Festa di laurea"(Pupi Avati, scritto con il fratello ANtonio, 1985)è un film nel classico stile(eccelso)di Avati, volto al recupero del "tempo perduto"(temps perdu, temps gagné o almeno "riletto".recuperato in parte tramite la rilettura); il più proustiano(a modo suo, però, in mamera creativa--originale)dei directors itlaiani, il grande autore bolognese ci dà uno spaccato di vita, filtrato anche attraverso il cinema amatoriale, di un avvocato"Maniaco"del cinema, che alla fine ripercorre la famosa festa di laurea. Mare della Riviera Adriatica, romagnolo per la precisione("Lido di CLasse", anche se qualche scene pare sia stata realizzata a Fregene), ma siamo nel 1950, dunque senza tutto l'andaraban turistico che imperversa dai Sixties in poi, dal boom. [+]

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great steven giovedì 24 dicembre 2015
candido pasticciere organizza un sontuoso evento. Valutazione 3 stelle su cinque
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FESTA DI LAUREA (IT, 1984) diretto da PUPI AVATI. Interpretato da CARLO DELLE PIANE, AURORE CLEMENT, CESARE BARBETTI, NIK NOVECENTO, ADRIANA INNOCENTI, LUISA MORANDINI, LIDIA BROCCOLINO, DARIO PARISINI, FIORENZA TESSARI, NINO PRESTER, DAVIDE CELLI
Vanni Porelli è un ingenuo e irascibile pasticciere separato dalla moglie da cui ha avuto un figlio ottuso di nome Nicola. Vive ancora nel ricordo dell’unico, vero amore (non corrisposto, fra l’altro) della sua esistenza, sancito da un unico contatto fisico (un bacio sulle labbra) con la donna che non ha mai smesso di adorare dal 10 giugno 1940 fino a dieci anni più tardi, quando lei improvvisamente ricompare e gli affida l’incarico di addobbare a festa un vecchio rudere marcescente e in rovina in occasione della laurea di sua figlia Sandra. [+]

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giorgio76 lunedì 24 marzo 2014
quando l’italia sapeva sognare* Valutazione 3 stelle su cinque
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*Aggiornamento mia recensione 2008 ("Un Avati mai così... avatiano)-
Testo pubblicato il 23/11/2013 sul sito di informazione www.informarezzo.com

“Spiega a tuo padre cosa vuol dire un miracolo come questo in una famiglia: LAUREARSI. Non DIPLOMARSI, LAUREARSI”. Siamo nell’Italia del 1950: la guerra è finita da poco, gli americani se ne stanno andando, a poco a poco sta emergendo il cafonal del miracolo economico, la borghesia (non più intimidita dalla “reazione antifascista”) sta riemergendo, e si sta riaffermando come arbitra di relazioni sociali e delle buone maniere. [+]

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giorgio venerdì 14 marzo 2008
un avati mai così ... avatiano! Valutazione 3 stelle su cinque
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Premetto che ho impiegato quasi vent'anni a giudicare con distacco questo film. Ho dovuto, in particolare, vincere un "pregiudizio positivo" che mi ha condizionato non poco: io ho molto amato il film perchè amavo (e amo ancora) il "piccolo mondo di provincia" di Avati: è il mondo della mia infanzia, di mia mamma, di mio papà, dei racconti delle feste e dei divertimenti dei "mitici anni '50" che ho non poco idealizzato. Oggi mi sento in grado di esprimere un giudizio più distaccato, un pò per gli anni, un pò per la più approfondita conoscenza del regista. Oggi, io giudico "festa di laurea", da un lato, come la chiusura ideale di quella saga del "come eravamo" iniziata con "Jazz Band" (1978), continuata con "Cinema!!!" (e che ha per oggetto la rievocazione degli anni '50); dall'altro, come il film che consacra una "maniera avatiana". [+]

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raptus lunedì 5 giugno 2006
un "capolavorino" Valutazione 4 stelle su cinque
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Che bellezza! Quando hai la grazia di poter vedere un film così, inizi a non preoccuparti più per le numerose piaghe che affliggono il cinema italiano. L'unico problema é: quanti lo conoscono? Quante persone hanno visto i piccoli capolavori di Pupi Avati? Regista (caso raro nel nostro Paese) mai schierato politicamente, per il quale il mistero dell'innamoramento rimane una costante quasi in tutti i film. Amore in tutte le salse: dal giovane inibito al vecchio disinibito e viceversa, dall'amore impossibile a quello tradito. Un amore che ha radici profonde nella ricerca della bellezza con la "b" maiuscola. Certo, anche Pupi Avati ha realizzato lungometraggi piuttosto mediocri come "I cavalieri che facero l'impresa". [+]

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