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Come nel precedente "Africa ama",ecco un altra antologia di riti ancestrali ed usanze varie a rischio di estinzione nell'Africa a rischio di estinzione.A pochi secondi dall'inizio già si assiste alla macellazione di un elefante.Poi si procede col solito campionario di violenze raccapriccianti,più sugli uomini che sugli animali.Se rispetto a "Magia nuda"di 3 anni prima la confezione è meno sordida,lo stesso non si può dire dell'esecrabile morbosità:talvolta appare un interesse "reale" di documentazione obbiettiva e imparziale,ma subito dopo è ostentata una scena orrenda.Varia fauna macellata,tatuazioni dolorose,sanguinose lotte rituali tra adolescenti,l'uccisione e la successiva evirazione del membro di una tribù rivale,simulazioni di sodomia su bambini(queste due scene sono davvero terrificanti,e come sempre autentiche[in caso contrario,dannatamente ben fatte!]),la spellatura di un defunto.Tutto questo mostrato non solo alla solita maniera gratuita e sensazionalista,ma con l'iproctica accostamento di "atrocità civili"(vittime di guerra,pornografia,animali vivisezionati,operazioni di chirurgia plastica[e qui non c'è dubbio:è tutto vero])per moralizzare sul fatto che l'uomo" moderno" non è certo meno crudele di quello "selvaggio".Ecco dunque l'alibi per disgustare ulteriormente e allettare la curiosità malsana dello spettatore.E il "selvaggio",(e anche e soprattutto la "selvaggia")è mostrato quasi costantemente a genitali scoperti.Bisogna ammettere che qualche frammento suggestivo non manca(la danza tribale degli Shilluk,dove appaiono anche occhiali da sole e scarpe da tennis,segno del'inizio della contaminazione delle civiltà,il funerale finale col morto portato alla sepoltura sulle spalle di un familiare)ma non basta.Da Jacopetti e Prosperi sono cambiati i musicisti,ma non certo la musica.L'autenticità delle scene filmate,è devoluta ai propositi più spregiudicati e commerciali,quindi diventa un ulteriore difetto.Il commento(che naturalmente non manca mai di sottolineare la crudeltà delle violenze civili rispetto a quelle primitive)è letto come sempre da Riccardo Cucciolla.Oramai il genere"Mondo movie" stava facendo il suo tempo.Dagli anni '80 le redini le avrebbe prese(per poco grazie al cielo)Stelvio Massi con i vari sequel apocrifi di "Mondo cane".Se vogliamo possiamo citare "Nudo e crudele".
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