Un bel film di tensione con bravi attori ben fatto ben recitato, amaro, da vedere.
Erano davvero così gli anni settanta?
in parte si di sicuro, quello che si vede da questi film è uno spaccato in cui non manca il disagio sociale, la politica, manca completamente però quello che quegli anni hanno davvero connotato, il terrorismo non traspare nemmeno quandi si leggono i titoli dei giornali, questo forse è l'unico vero limite del genere.
[+]
Un bel film di tensione con bravi attori ben fatto ben recitato, amaro, da vedere.
Erano davvero così gli anni settanta?
in parte si di sicuro, quello che si vede da questi film è uno spaccato in cui non manca il disagio sociale, la politica, manca completamente però quello che quegli anni hanno davvero connotato, il terrorismo non traspare nemmeno quandi si leggono i titoli dei giornali, questo forse è l'unico vero limite del genere.
Eppure ai tempi se la micro e macro criminalità poteva vagare ed agire semi indisturbata era anche perchè buona parte delle risorse erano destinate al terrorismo.
Per il resto un buon film con uno stupro un po' troppo lasciato fine a se stesso anche se pienamente attinente ai personaggi che lo compiono.
Forse per non spendere troppo. |
[-]
|
|
[+] lascia un commento a plz »
[ - ] lascia un commento a plz »
|
|
d'accordo? |
|
ralphscott
|
sabato 28 settembre 2013
|
ce n'é per tutti i gusti
|
|
|
|
Questa volta,come sovente capita ad i manuali di cinema quando trattano i titoli di genere,quelli del Morandini hanno proprio visto tutto un altro film. Si parte forte,con la cronaca dell'inseguimento sulle strade che avvolgono la capitale. Subito dopo l'opera di Girolami (alias Martinelli) ci cala in scene di violenza nelle ville della Roma bene. Via via il film cambia registro:dal poliziesco sfuma nel sociologico virando poi decisamente sul noir,con una resa dei conti degna di certi capolavori francesi. Le regole della co-produzione prevedono,si sà,che ogni Paese piazzi i suoi attori:il francese Bozzuffi é bravo e credibile,intenso. Anthony Steffen (Antonio De Teffé),italianissima figura di rara eleganza e plasticità,assurge prepotentemente il ruolo del vendicatore solitario.
[+]
Questa volta,come sovente capita ad i manuali di cinema quando trattano i titoli di genere,quelli del Morandini hanno proprio visto tutto un altro film. Si parte forte,con la cronaca dell'inseguimento sulle strade che avvolgono la capitale. Subito dopo l'opera di Girolami (alias Martinelli) ci cala in scene di violenza nelle ville della Roma bene. Via via il film cambia registro:dal poliziesco sfuma nel sociologico virando poi decisamente sul noir,con una resa dei conti degna di certi capolavori francesi. Le regole della co-produzione prevedono,si sà,che ogni Paese piazzi i suoi attori:il francese Bozzuffi é bravo e credibile,intenso. Anthony Steffen (Antonio De Teffé),italianissima figura di rara eleganza e plasticità,assurge prepotentemente il ruolo del vendicatore solitario. A voler trovare una nota stonata,le scene di stupro,comunque ben girate,non hanno seguito giudiziario,quindi sono "gratuite". Curiosità:tra i giovani delinquenti annoiati troviamo Valerio Merola,più tardi famoso come Merolone. Qui,la sua dote nascosta resta,appunto...nascosta. Un poliziesco ricco di epica.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a ralphscott »
[ - ] lascia un commento a ralphscott »
|
|
d'accordo? |
|
paolo 67
|
venerdì 11 maggio 2012
|
il cupo degrado di una società
|
|
|
|
Dopo il grande e inaspettato successo di ROMA VIOLENTA Girolami continua dimostrando il suo talento ampliando il suo affresco in una complessa summa dei diversi sottogeneri del poliziottesco: c'è un po' di tutto, dal commissario contro i rapinatori al cittadino che si fa giustizia da sé, ai giovani-”bene” delinquenti (ispirati al delitto del Circeo, che scosse l'Italia). Il film è duro, incisivo, convincente e coinvolgente. Come dice il titolo, l'altra faccia della violenza, quella gratuita, cinica, insospettabile, figlia della noia e dell'assenza di morale, rispetto a quella spinta dalla fame e dalla miseria, che mantiene un suo senso della lealtà e del rispetto della vita altrui, anche se Girolami non prende una posizione politica.
[+]
Dopo il grande e inaspettato successo di ROMA VIOLENTA Girolami continua dimostrando il suo talento ampliando il suo affresco in una complessa summa dei diversi sottogeneri del poliziottesco: c'è un po' di tutto, dal commissario contro i rapinatori al cittadino che si fa giustizia da sé, ai giovani-”bene” delinquenti (ispirati al delitto del Circeo, che scosse l'Italia). Il film è duro, incisivo, convincente e coinvolgente. Come dice il titolo, l'altra faccia della violenza, quella gratuita, cinica, insospettabile, figlia della noia e dell'assenza di morale, rispetto a quella spinta dalla fame e dalla miseria, che mantiene un suo senso della lealtà e del rispetto della vita altrui, anche se Girolami non prende una posizione politica. L'ispettore Carli è meno violento di altri del genere, più sfaccettato. Tra i pariolini, un giovane Valerio Merola. Atmosfera cupa, opprimente e sguardo mai compiaciuto. Ottima la colonna sonora di Vince Tempera, Fabio Frizzi, Franco Bizio.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a paolo 67 »
[ - ] lascia un commento a paolo 67 »
|
|
d'accordo? |
|
|