La fuga di Logan

Per gli appassionati del genere distopico, "la fuga di Logan" è un buon film, considerati i mezzi scenici e tecnologici degli anni '70. L'idea di un'umanità sopravvissuta a una catastrofe globale è stata sviluppata decine di volte nella narrativa e nel cinema, con alterne fortune. Bisogna considerare che il romanzo originale di Nolan è piuttosto modesto di dettagli, limitandosi per gran parte alla pura azione avventurosa. Invece nel film si cercano di decrivere un pò di più le motivazioni e le abitudini dei sopravvissuti e del loro nuovo ordine sociale, che è basato (ovviamente) su un principio sbagliato e malvagio, che i nostri due eroi riusciranno alla fine a smascherare.

Non tornano indietro per distruggere i sorveglianti-assassini, ma con lo scopo di liberare le altre persone (compresi i sorveglianti-assassini) dalla morte "obbligatoria" all'età di trent'anni.

La megalopoli si trova... nel niente! Cioè il resto del pianeta, a seguito delle solite guerre totali, è spopolato e inselvatichito. Inoltre il poliziotto non era affatto in crisi quando ha cercato di entrare nella resistenza ma lo ha fatto su suggerimento del computer deus ex machina di quel "mondo". Io l'ho trovato un bel film, con alcune parti, è vero, un po' stravaganti ma ricordiamoci (specialmente chi ci è cresciuto in mezzo) che quelli erano anni psichedelici! :-)

Veramente ben fatto e ben interpretato.

Per chi ama il genere film da vedere ottimi gli effetti speciali per l'epoca (1976)