Mario Gromo
La Stampa
Questa riduzione cinematografica del capolavoro di Achille Torelli è l'omaggio reso dal nostro cinema al Torelli nel centenario della sua nascita (5 maggio 1841); ed è stato uno dei nostri più schietti successi all'ultima Mostra veneziana. Un successo assai meritato. A rivederlo, il film conferma tutti i suoi pregi. Anzitutto la riduzione, opera dello stesso Mastrocinque e di Alessandro De Stefanis, che hanno saputo superare le molteplici e insidiose difficoltà offerte dalla sceneggiatura. Le piccole vicende parallele e sovente episodiche che il Torelli delineò nei suoi cinque atti, erano un tessuto folto e persino intricato; ammirerete perciò come il racconto proceda fluido ed evidente, e come soprattutto evidentissima sia la presentazione, nei primi dieci minuti del film, di tanti e così diversi personaggi. [...]
di Mario Gromo, articolo completo (2090 caratteri spazi inclusi) su La Stampa 17 ottobre 1941