gianni lucini
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venerdì 16 settembre 2011
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il western all’italiana diventa surreale
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La vita, a volte, è molto dura, vero Provvidenza? viene proiettato per la prima volta in pubblico alla fine di ottobre del 1972, cioè due anni dopo la prima uscita nelle sale di Lo chiamavano Trinità, il film milionario di E. B. Clucher, al secolo Enzo Barboni, con il quale il western all’italiana ha cominciato a prendersi in giro. Il successo di Bud Spencer e Terence Hill nei panni di Trinità e Bambino ha già avuto anche un seguito nel 1971 e ha iniziato a fare scuola. Per il western all’italiana sono anni in cui la distorsione dei codici in senso comico non è ancora alternativa ma convive con quella “seria” che sta forzandone i limiti in direzioni diverse: dalla rivoluzione messicana alla politica, dall’avventura per famiglie alla violenza sempre più spinta.
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La vita, a volte, è molto dura, vero Provvidenza? viene proiettato per la prima volta in pubblico alla fine di ottobre del 1972, cioè due anni dopo la prima uscita nelle sale di Lo chiamavano Trinità, il film milionario di E. B. Clucher, al secolo Enzo Barboni, con il quale il western all’italiana ha cominciato a prendersi in giro. Il successo di Bud Spencer e Terence Hill nei panni di Trinità e Bambino ha già avuto anche un seguito nel 1971 e ha iniziato a fare scuola. Per il western all’italiana sono anni in cui la distorsione dei codici in senso comico non è ancora alternativa ma convive con quella “seria” che sta forzandone i limiti in direzioni diverse: dalla rivoluzione messicana alla politica, dall’avventura per famiglie alla violenza sempre più spinta. Il genere non ha ancora imboccato l’ultimo viale ma sta cominciando a esaurire la spinta iniziale. In questa situazione nasce Provvidenza, un personaggio disegnato su un soggetto di Dean Craig da Giulio Petroni e da un gruppo di sceneggiatori di cui fanno parte anche Franco Castellano e Giuseppe Moccia, in arte Castellano e Pipolo, una delle più esperte coppie italiane di autori comici di teatro, televisione e cinema. Se Trinità e Bambino si limitano a mostrare il lato paradossale e comico delle strutture narrative classiche definite dai codici di genere, l’antieroe interpretato da Tomas Milian è anarchico e salta a suo piacimento dentro e fuori dagli stessi codici seguendo un impianto narrativo dove il surreale regna sovrano. Il confronto con i due personaggi interpretati da Terence Hill e Bud Spencer non è casuale, ma dichiarato già nelle prime scene quando Provvidenza sta intascando la taglia dopo aver consegnato Hurricane Kid e alludendo a un ritratto sul muro si rivolge allo sceriffo dicendo: «Lo conoscete questo qui? E il fratello alto e grosso che chiamano Bambino? Ve li porterò! Promesso. Tutti e due…».
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dandy
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martedì 4 marzo 2014
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provvidenzaaa....provvidenzaaaaa.......
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Nato sull'onda del successo de "Lo chiamavano Trinità",il film spinge ulteriormente il pedale della commedia nello spaghetti western verso l'assurdo e il cartoon: alle classiche scazzottate,gag bambinesche,sberle e sganassoni,si aggiungono siparietti musicali stralunati e sprazzi slapstick.Si citano Django,Spartana,Ringo,e nella parodia finiscono anche il kung-fu e 007(i gadget che Provvidenza indossa e la superaccessoriata carrozza).Se la coppia di protagonisti non può non far pensare a Bud Spencer e Terence Hill(citati in una scena iniziale),l'irresistibile Milian sembra ispirarsi a Charlot e sfoggia una parlantina alla Sherlock Holmes(ma non lesina uscite in francese e tedesco),mentre il gigantone Palmer è un simpatico tontolone dal cuore tenero.
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Nato sull'onda del successo de "Lo chiamavano Trinità",il film spinge ulteriormente il pedale della commedia nello spaghetti western verso l'assurdo e il cartoon: alle classiche scazzottate,gag bambinesche,sberle e sganassoni,si aggiungono siparietti musicali stralunati e sprazzi slapstick.Si citano Django,Spartana,Ringo,e nella parodia finiscono anche il kung-fu e 007(i gadget che Provvidenza indossa e la superaccessoriata carrozza).Se la coppia di protagonisti non può non far pensare a Bud Spencer e Terence Hill(citati in una scena iniziale),l'irresistibile Milian sembra ispirarsi a Charlot e sfoggia una parlantina alla Sherlock Holmes(ma non lesina uscite in francese e tedesco),mentre il gigantone Palmer è un simpatico tontolone dal cuore tenero.E' un divertimento di vecchia data,da cinema parrocchiale(ci sono anche le torte in faccia),ma piacevole,e abbastanza sostenuto nel ritmo,il genere di film che alla fine ti lascia con il sorriso.Musiche adeguate di Ennio Morricone.Il regista sceneggia tra gli altri con Castellano e Pipolo.Simpatico cammeo di Mike Bongiorno nei panni del colonnello Goodmorning,che allestisce un breve quiz alla "Rischiatutto".Come il film di Barboni,un altro strasuccesso di pubblico,che ha portato alla realizzazione di"Ci risiamo,vero Provvidenza?".
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