Nonostante l'impronta ironica e un po' goliardica è un western che non sposa del tutto il versante satirico del genere. La storia si snoda non senza qualche contraddizione e trova il suo culmine spettacolare nella sfida impari tra il cannone del cattivo e l'arco e le frecce del buono (le definizioni di "buono" e "cattivo" sono puramente indicative perchè come sempre nel western all'italiana i due ruoli sono molto relativi . Lincoln Tate veste i panni del protagonista Acquasanta Joe, ma il suo teorico comprimario Ty Hardin nella parte del bandito Jeff Donovan arriva spesso a rubargli la scena. Meno efficace di altre volte l'ex divo del "peplum" Richard Harrison in un ruolo che la leggenda dice fosse stato scritto per Klaus Kinski.
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Nonostante l'impronta ironica e un po' goliardica è un western che non sposa del tutto il versante satirico del genere. La storia si snoda non senza qualche contraddizione e trova il suo culmine spettacolare nella sfida impari tra il cannone del cattivo e l'arco e le frecce del buono (le definizioni di "buono" e "cattivo" sono puramente indicative perchè come sempre nel western all'italiana i due ruoli sono molto relativi . Lincoln Tate veste i panni del protagonista Acquasanta Joe, ma il suo teorico comprimario Ty Hardin nella parte del bandito Jeff Donovan arriva spesso a rubargli la scena. Meno efficace di altre volte l'ex divo del "peplum" Richard Harrison in un ruolo che la leggenda dice fosse stato scritto per Klaus Kinski. Curiosa è la macchietta siciliana messa in scena da Tuccio Musumeci costretto a vestire i panni di un personaggio fondamentalmente inutile. Nelle musiche di Marcello Giombini spiccano alcuni temi in chiave progressive.
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