Il fabbricante di gattini

Fassbinder affronta parecchi temi in un film condensato e dalla sceneggiatura ricca di invenzioni formali. Si parla di sentimenti, sempre trattati con puro cinismo, di noia, di frustrazioni giovanili. Il tema dell'immigrazione è trattato in maniera molto sottile: il regista ci tiene a far vedere come le pulsioni negative di una società ipocrita vengano proiettate immotivatamente sulllo straniero, sul diverso. Voto 4 stelle.

Fassbinder costruisce un film già strettamente personale per i temi affrontati (il rapporto tra gli individui mossi dall'eterno rapporto di sesso/potere/denaro, il disagio e la repulsione per il diverso, ecc..) in una veste stilistica fortemente influenzata dai maestri del cinema moderno di quegli anni (Godard. Straub ecc..). Viene fuori forse il miglior film di Fassbinder del primo periodo (quello che si conclude con Attenzione alla Puttana Santa, da me comunque giudicato inferiore a questo film). Un ultima nota: il film presenta due diverse traduzioni nella versione italiana del titolo: Terrone e Il Fabbricante di Gattini..