E' un western del 1968, più volte (anche quest'anno) trasmesso in tv, da non considerare di serie B, sia per i protagonisti (tra cui Glenn Ford) che per lo spessore della sceneggiatura. La regia è di Jerry Thorpe figlio di Richard monumento della cinematografia USA, con una lunghissima carriera nella MGM dirigendo vari generi: commedie (2 ragazze e un marinaio), di avventura (Il prigioniero di Zenda, Ivanohe, I cavalieri della tavola rotonda) e tantissimi western, il figlio Jerry produttore, pur con una modesta filmografia (Suspense a Venezia) ha imparato dal padre la velocità e la capacità di realizzare riprese agili).
Un pistolere Lorn Warfield (Glenn Ford) dopo vari anni di vagabondaggi e senza dare notizie alla famiglia ritorna alla cittadina dove viveva, trovando 2 amare sorprese: 8 giorni prima la moglie Angie (Barbara Babcock) e 2 figlie erano state rapite dagli Apache e la moglie 2 mesi prima si era sposata (il marito era creduto morto) con Owen Forbes (Arthur Kennedy) un benestante.Lorn si mette subito alla loro ricerca, seguito da Owen, dapprima lo scaccia ma poi dopo diversi scontri accetta il suo finanziamento e di proseguire insieme. I 2 hanno diverse avventure: incontrano un gruppo di soldati disertori dal capitano Jefferson, in realtà un sottoufficiale (John Anderson caratterista: Sfida sull'alta sierra, La carovana dell'allelujah, Appuntamento per una vendetta), scortavano 3 carri: 2 di armi e munizioni il terzo contenente la cassa di varie guarnigioni era stato presoi dagli apache, i soldati vorrebbero fare il cambio e con i soldi fuggire in Messico, anche perché hanno ucciso l'ufficiale loro comandante, ma gli indiani catturano un carro, l'altro è saltato per aria, dopo avere ucciso quasi tutti i soldati , Lorn fugge dopo avere ucciso i soldati superstiti insieme ad Owen, ma vengono catturati da un gruppo di bianchi e di apache rinnegati che avevano preso le 3 donne,rivendendole alla tribù Apache, Lorn e Owen che per la prima volta ha usato un'arma uccidendo il loro capo, riescono a fuggire, rintracciano gli Apache e Lorn riesce a liberare la sua famiglia, facendo saltare le munizioni prese all'esercito. La moglie è sotto shoc e il medico fa capire che vuole vivere con Lorn, ma Owen sfida a duello Lorn che è disarmato perché ha rinunciato alla pistola, Owen che ha perso la testa vuole sparargli lo stesso ma viene ucciso da un commerciante disgustato per il suo comportamento.
Il film non è un western convenzionale, la trama è originale, riesce a coniugare con abilità due elementi: da una parte l'azione, le scene son rapide ed avvincenti con continui colpi di scena che suscitano l'interesse dello spettatore, viene in evidenza il perfetto controllo della vicenda da parte del regista; dall'altra parte è presente un discreto approfondimento psicologico dei due protagonisti: Lorn impara che la cosa più importante della vita è l'amore per la sua famiglia inducendolo a rinunciare per sempre alla pistola, Owen al contrario da tranquillo borghese impara ad usare le armi prendendo gusto a uccidere fino a portarlo ad uccidere sparando alla schiena di un uomo disarmato. Arthur Kennedy (Ore disperate, Il grande campione, Là dove scende il fiume) si esibisce in una notevole e convincente prestazione recitativa; quanto a Glenn Ford è a suo agio nel personaggio, attore poliedrico si dedicò a moltissimi western. Da ricordare tra i comprimari, oltre a John Anderson il bravo Dean Stanton nella parte del sergente Parker disertore (Patt Garret e Billy the Kid, Nick mano fredda). Splendida la fotografia acolori e suggestivi gli esterni girati in spettacolari paesaggi del Messico; in conclusione un più che discreto western che si discosta dalle consuete trame del rapporto/scontro tra bianchi e indiani e per la vicenda personale di 2 uomini innamorati della stessa donna (e moglie).
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