Ciao America

L'America del 68 con tutte le sue enormi contraddizioni in bella evidenza. Tre ragazzi cercano in vari modi di evitare di finire sul fronte del Vietnam, mentre sullo sfondo si consumano le vicende delle loro vite: Jon ha l'hobby di fotografare ignare ragazze che si spogliano davanti alla finestra, un vero "voyeur" che ci dimostra, infine, che i veri guardoni siamo proprio noi. Gli altri due sono Shaw che cerca la ragazza giusta tramite appuntamenti generati dal computer e Lloyd, che vorrebbe saperne di più sull'assassinio di Kennedy ma finisce come gli altri testimoni. Il risultato è una divertente satira con forti accenti grotteschi e provocatori. Il montaggio è anticonvenzionale, un caleidoscopio del tempo fatto in totale libertà, quasi anarchia. Carico di quella forza giovanile e di cambiamento che contraddistingueva i lavori dei giovani Scorsese, Coppola, De Palma, la Nuova Hollywood influenzata dai lavori e dall'indipendenza d'oltreoceano della Nouvelle Vague. Seguendo le orme di Godard, rifiuta scientemente qualsiasi regola hollywoodiana sul modo di narrare o girare, un film anticonformista non solo nei contenuti ma anche nel modo di esprimerli. Gli attori, De Niro compreso, sono divertenti ma a un livello quasi "amatoriale" che comunque non stona con il resto del film. Non è esattamente fruibile a un occhio poco smaliziato, proprio perchè carico di riferimenti cinefili e immerso nel contesto storico-politico del momento. E il finale, ci regala una perla di semplicità: scusa America, se noi ti vediamo così!