Tre passi nel delirio |
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Un film di Roger Vadim, Louis Malle, Federico Fellini.
Con Brigitte Bardot, Jane Fonda, Alain Delon, Peter Fonda, Terence Stamp.
continua»
Horror,
durata 121 min.
- Italia, Francia 1967.
MYMONETRO
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Edgard A.Poe visto da tre maestri del cinema
di ParsifalFeedback: 25071 | altri commenti e recensioni di Parsifal |
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giovedì 13 aprile 2017 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
IL film è liberamente tratto dal tre racconti del MAestro del Brivido, seconda la prospettiva di tre grandi registi del '900 ; Roger Vadim, Louis Malle e Federico Fellini. IL primo intitolato Metzergenstein, narra le vicende di una giovane , bellissima aristocratica, impersonata da una stupenda Jane Fonda, che trascorre i propri giorni dando vita ad ogni sorta di turpitudine ed affogando nei vizi, insieme alla sua corte di perversi parassiti. Un bel giorno ,proprio come nelle fiabe , incontrerà un giovane principe , triste e gentile , (Peter Fonda) che le presterà soccorso. Ella tenterà di condurlo sulla propria strada , ma la natura schiva e fredda del giovane glielo impedirà. Lui scomparirà all'improvviso, ma lei presto si accorgerà che non l'ha affatto abbandonata e la condurrà ad una triste sorpresa. IL secondo é William Wilson, diretto da Malle ed interpretato da ALain Delon, affiancato da una bruna ed inconsueta Brigitte Bardot. IL perno del racconto è l' Alter-ego, che rincorre il protagonista per tutta la sua vita, impedendogli di agire come vorrebbe. Deciso ad eliminarlo, il protagonista scoprirà di essere legato a doppio filo a questa inquietante presenza, più di quanto immaginasse. Terzo episodio Toby Dammit firmato da Fellini, che ammise anni dopo di non aver mai letto il racconto in questione e di averlo interpretato a braccio. Toby ( Terence Stamp) è un attore tormentato, egocentrico, alcolista e con un pessimo carattere. Ciononostante, viene scritturato come protagonista in un western cattolico finanziato dalla santa Sede. L'unico motivo per cui accetta è l'aver in dono una Ferrari. Durante una premiazione, con ambientazioni oniriche ed orrorifiche al tempo stesso, dà il peggio di sè stesso e corre via , inorridito dal pubblico e dall' ambiente a cui appartiene. Si mette alla guida , inseguito da una fantomatica bambina che gioca sorridendo.... Raggiungerà l'unica libertà che la sua condizione gli consentiva, la Fine. Ben sceneggiato, buona trasposizione cinematografica dei racconti di uno maggiori maestri dell'horror letterario, decisamente suggestive le ambientazioni.
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