"I due Figli di Ringo"(1967, Giorgio Simonelli e, nell'ultima parte, Giuliano Carnimeo, causa decesso di Simonelli)è una parodia tutto sommato convenzionale del western, in specie dello"spaghetti-.western". C'è tutto il repertorio: il sindaco-banchere truffatore, i pistoleros più o meno coraggiosi, el bandido(qui"El Indio"), la bellerine"facili"che invece si rivelano essere poi "pistoleras"potenti e abili, il paese(cittadina)e il suo degrado, dove i due"fessi"(Franco e Ciccio)gocano il loro solito ruolo di"outsiders"-guastafeste. Non è gran cosa, in definitiva , il film, la sceneggiatura, pur se firmato a otto mani, fa acqua da varie parti(non diremo da tutte, in quanto sarebbe eccessivo)ma i due comici iper-siculi sono particolarmente bravi, in quanto capaci, "espressionisticamente"di portare fino al parossismo emozioni primarie come la paura, lo stupore, la gioia, con una mimica e una gestualità dove, comee sempre o quasi, Franco è lo"zanni"e Ciccio, più"riservato e serio"(almeno in appartenza)invece fa il Magnifico, tanto per dimostrare che i due si attengono alla classica tradziione cofificata dalla"commedia dell'arte".
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"I due Figli di Ringo"(1967, Giorgio Simonelli e, nell'ultima parte, Giuliano Carnimeo, causa decesso di Simonelli)è una parodia tutto sommato convenzionale del western, in specie dello"spaghetti-.western". C'è tutto il repertorio: il sindaco-banchere truffatore, i pistoleros più o meno coraggiosi, el bandido(qui"El Indio"), la bellerine"facili"che invece si rivelano essere poi "pistoleras"potenti e abili, il paese(cittadina)e il suo degrado, dove i due"fessi"(Franco e Ciccio)gocano il loro solito ruolo di"outsiders"-guastafeste. Non è gran cosa, in definitiva , il film, la sceneggiatura, pur se firmato a otto mani, fa acqua da varie parti(non diremo da tutte, in quanto sarebbe eccessivo)ma i due comici iper-siculi sono particolarmente bravi, in quanto capaci, "espressionisticamente"di portare fino al parossismo emozioni primarie come la paura, lo stupore, la gioia, con una mimica e una gestualità dove, comee sempre o quasi, Franco è lo"zanni"e Ciccio, più"riservato e serio"(almeno in appartenza)invece fa il Magnifico, tanto per dimostrare che i due si attengono alla classica tradziione cofificata dalla"commedia dell'arte". Poche novità, insomma, se vogliamo essere onesti , ma i due comici fanno effettivamente ridere, anche a "crepapelle" . Pier Paolo Pasolini, che li coinvolse in vari film, amava moltissimo entrambi e seguiva con attenzione i loro film, criticando aspramente i crisi iper-crtici(iterazione voluta)che invece li disprezzavano o almeno ne disprezzavano i film. Tra gli/le altre, anche Gloria Paul, Orchidea De Santis(poi più nota per l'italin-erotic movie), George Hilton e altri intepreti clascici di questi film, nel senso del genere comico"francociccio". Le musiche di Piero Umiliani, non sempre originalissime, sottolineano, però, bene i tòpoi espressi nel film stesso e sono quindi decisamente funzionali ed efficaci. El Gato
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