Una pistola per Ringo |
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Un film di Duccio Tessari.
Con Fernando Sancho, Nieves Navarro, Giuliano Gemma, Antonio Casas.
continua»
Western,
durata 100 min.
- Italia 1965.
MYMONETRO
Una pistola per Ringo
valutazione media:
3,44
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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La violenza si scatena a Nataledi Gianni LuciniFeedback: 29144 | altri commenti e recensioni di Gianni Lucini |
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sabato 17 settembre 2011 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Con la storia del pistolero Ringo detto “Faccia d’angelo”, eroe per soldi e non per caso, Duccio Tessari, dopo aver firmato soggetto e sceneggiatura di Per un pugno di dollari, si diverte a forzare un po’ i codici del genere che ha appena contribuito a definire nel film del suo amico Leone. Lo fa lavorando anche con ironia sui personaggi e sulle situazioni, ma senza rinunciare alla suggestione della violenza o alla figura dell’antieroe solitario senza troppi ideali. Il Tessari di Una pistola per Ringo non svolge il suo lavoro con lo spirito dissacrante che caratterizzerà il genere da Trinità in poi. I tempi non sono maturi e, soprattutto, non è questa la sua intenzione. Affronta il suo primo western da regista con l’impronta dello sperimentatore convinto che la forza e la vitalità del western all’italiana derivino proprio dalla sua capacità di costante modificazione e adattamento. Il periodo in cui è ambientata la storia, cioè i giorni a ridosso di Natale, costringe la sceneggiatura a far muovere i protagonisti tra atmosfere e decorazioni natalizie mentre il massimo della violenza con lo scontro finale tra Ringo e i banditi avviene proprio alla mattina di Natale. Gran parte di ferimenti, uccisioni e torture avvengono tra festoni, campane, palle colorate e abeti addobbati con una campanella decorativa che ha un ruolo decisivo nel duello finale tra Ringo e Sancho. Paradossale è anche la notte della vigilia con sequestratori e ostaggi che cenano insieme e cantano in coro canzoni natalizie mentre gli assedianti, presi dalla nostalgia, vorrebbero lasciare la postazione e tornare a casa per far gli auguri alla famiglia. Tra le forzature dei codici del genere va invece annoverato il ruolo delle due donne Dolores e Ruby che in questo film è tutt’altro che decorativo. C’è infine l’estremizzazione dell’indifferenza del pistolero per tutto ciò che può diminuirne l’efficacia con la pistola. Se Django o Clint Eastwood il pistolero senza nome del primo film di Leone evitano di ubriacarsi per non sbagliare la mira Ringo fa di più: è astemio e beve soltanto latte.
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