gianni lucini
|
sabato 17 settembre 2011
|
la violenza si scatena a natale
|
|
|
|
Con la storia del pistolero Ringo detto “Faccia d’angelo”, eroe per soldi e non per caso, Duccio Tessari, dopo aver firmato soggetto e sceneggiatura di Per un pugno di dollari, si diverte a forzare un po’ i codici del genere che ha appena contribuito a definire nel film del suo amico Leone. Lo fa lavorando anche con ironia sui personaggi e sulle situazioni, ma senza rinunciare alla suggestione della violenza o alla figura dell’antieroe solitario senza troppi ideali. Il Tessari di Una pistola per Ringo non svolge il suo lavoro con lo spirito dissacrante che caratterizzerà il genere da Trinità in poi. I tempi non sono maturi e, soprattutto, non è questa la sua intenzione.
[+]
Con la storia del pistolero Ringo detto “Faccia d’angelo”, eroe per soldi e non per caso, Duccio Tessari, dopo aver firmato soggetto e sceneggiatura di Per un pugno di dollari, si diverte a forzare un po’ i codici del genere che ha appena contribuito a definire nel film del suo amico Leone. Lo fa lavorando anche con ironia sui personaggi e sulle situazioni, ma senza rinunciare alla suggestione della violenza o alla figura dell’antieroe solitario senza troppi ideali. Il Tessari di Una pistola per Ringo non svolge il suo lavoro con lo spirito dissacrante che caratterizzerà il genere da Trinità in poi. I tempi non sono maturi e, soprattutto, non è questa la sua intenzione. Affronta il suo primo western da regista con l’impronta dello sperimentatore convinto che la forza e la vitalità del western all’italiana derivino proprio dalla sua capacità di costante modificazione e adattamento. Il periodo in cui è ambientata la storia, cioè i giorni a ridosso di Natale, costringe la sceneggiatura a far muovere i protagonisti tra atmosfere e decorazioni natalizie mentre il massimo della violenza con lo scontro finale tra Ringo e i banditi avviene proprio alla mattina di Natale. Gran parte di ferimenti, uccisioni e torture avvengono tra festoni, campane, palle colorate e abeti addobbati con una campanella decorativa che ha un ruolo decisivo nel duello finale tra Ringo e Sancho. Paradossale è anche la notte della vigilia con sequestratori e ostaggi che cenano insieme e cantano in coro canzoni natalizie mentre gli assedianti, presi dalla nostalgia, vorrebbero lasciare la postazione e tornare a casa per far gli auguri alla famiglia. Tra le forzature dei codici del genere va invece annoverato il ruolo delle due donne Dolores e Ruby che in questo film è tutt’altro che decorativo. C’è infine l’estremizzazione dell’indifferenza del pistolero per tutto ciò che può diminuirne l’efficacia con la pistola. Se Django o Clint Eastwood il pistolero senza nome del primo film di Leone evitano di ubriacarsi per non sbagliare la mira Ringo fa di più: è astemio e beve soltanto latte.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a gianni lucini »
[ - ] lascia un commento a gianni lucini »
|
|
d'accordo? |
|
onufrio
|
giovedì 4 giugno 2015
|
faccia d'angelo
|
|
|
|
Simpatico western con Giuliano Gemma che ricopre i panni del famoso Ringo, diretto ancora una volta dal fido Duccio Tessari, il cast è identico a "Il ritorno di Ringo", le musiche sono ancora una volta di Ennio Morricone. Il film si lascia vedere, un western senza pretese e per l'appunto simpatico, un aggettivo che non si addice molto per la riuscita di un vero film del genere western in quanto la si butta più su toni commediali con il comunque bravo e aitante Giuliano Gemma.
|
|
[+] lascia un commento a onufrio »
[ - ] lascia un commento a onufrio »
|
|
d'accordo? |
|
elgatoloco
|
giovedì 8 luglio 2021
|
spaghetti western (italo.spagnolo, per meglio dire
|
|
|
|
"UNa pstiola per Ringo"(Duccio Tessari, anche autore di soggetto e sceneggiatura, 1965)è un film che parla, per la prima volta, di Ringo, pistolero che qui assume la funzione di raccordo tra lo sceriffo locale e la banda di tale Sancho, mexicano(e l'attore, ironia della sorte, era Fernando Sancho in persona...), dove, però, oltre alla"plata"(dinero, money, argent, Geld)si tratta anche di una donna, amata dallo sceriffo. Da"furbacchion"che venivva chiamato da vari membri della banda e da Sancho stesso, riuscirà a dimostrare la propria innocenza, precedentemente messa in dubbio(era stato prigioniero e per questo era alla disperata ricerca della fmosa"colt"del tittolo, più gnericamente denominata"pistola")e poi invece sancita anche per legge.
[+]
"UNa pstiola per Ringo"(Duccio Tessari, anche autore di soggetto e sceneggiatura, 1965)è un film che parla, per la prima volta, di Ringo, pistolero che qui assume la funzione di raccordo tra lo sceriffo locale e la banda di tale Sancho, mexicano(e l'attore, ironia della sorte, era Fernando Sancho in persona...), dove, però, oltre alla"plata"(dinero, money, argent, Geld)si tratta anche di una donna, amata dallo sceriffo. Da"furbacchion"che venivva chiamato da vari membri della banda e da Sancho stesso, riuscirà a dimostrare la propria innocenza, precedentemente messa in dubbio(era stato prigioniero e per questo era alla disperata ricerca della fmosa"colt"del tittolo, più gnericamente denominata"pistola")e poi invece sancita anche per legge. In qualche modo, alla fine del film, sia lo sceriffo sia la banda rimarranno non del tutto conteneti ma neppur edle uttto"derubati"" gabbati, quasi che Ringo fosse stato un mediatore abile anche a non scontentate nessuno, oltre che, appunto, un"furbacchione". Sulle orme dei primi film id Sergio Leone, grande e geniale cineasta, dotato anche di nooteovle cultura, vari epigoni si erano cimentati nel genere e tra questi Duccio Tessari, probabilmente uno dei migliori"allievi"di Leone(ma alcune opera di Sergio Corbucci, il fatto è da ricordare, non sono da meno, dove"Il grande silenzio"spicca certamente)ha realizzato un sotto.genere di successo, ma anche intelligente, a modo suo, che certo ha prodotto un"marcho"(inutile dettagliare, trattandosi di circostanze note), Qui contano denaro, impegni presi(che però sono "adattabili", a seconda delle opportunità-vedansi i giochi al rialzo di Ringo per ottenre percentuali semprepiù alti sugli"utili"...), ma, in questa chiave certo molto materialistica(non propriamente materialsitico-storica come in Leone, di tendenze anche politiche dichiarate e inequivocabili), non manca anche un riferimento all'amore, dove non si vuole che esso sia riservato a machones senza scrupoli, indegni delle donne amate o per meglio dire solamente"concupite"-bramate. Giuliano Gemma era protagonsita "nato per il ruolo", Fernando Sancho efficace contralare "vilain"e come tale ampiamente usato non solo in quest'occasione(era un"ritornante"del genere), Hally Hemmond e Nieves Navarro adatte alle parti rispettive e decisamente belle, George Martin si veniva affermando nelle sue prime partecipazoni al cast. Le musiche, sempre azzeccate, sono di quel compostiore giustamtne omaggiato e irrordato sempre che era Ennio Morricone, vero maestro del genere, abituale compiositore e a suo tempo anche compagno di scuola di Sergio Leone. El Gato
[-]
|
|
[+] lascia un commento a elgatoloco »
[ - ] lascia un commento a elgatoloco »
|
|
d'accordo? |
|
|