elgatoloco
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lunedì 3 settembre 2018
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film misogino, ma da amante delle donne
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"le sette vipere"(1964, Renato Polselli)è un film italiano(italo-argentino, ma forse di argentino c'è ben poco) di prima della metà dei Sixties, scritto da Vincenzo Cascino con alcuni collaboratori, musiche di Luciano Fineschi, nel quale c'è il tema della donna seduttrice-imbrogliona(truqera, per dilra alla spagnola), che però è anche affascianante, cui non si può rinunciare impunemente. E'la posizione del macho, del misogino maschilista, che però di donne vuole averne tante(Polselli stesso, Cascino forse, non so). UNa posizione del cinema italiano e non solo di quegli anni, dove i due atteggiamenti convivevano tranquillamente.
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"le sette vipere"(1964, Renato Polselli)è un film italiano(italo-argentino, ma forse di argentino c'è ben poco) di prima della metà dei Sixties, scritto da Vincenzo Cascino con alcuni collaboratori, musiche di Luciano Fineschi, nel quale c'è il tema della donna seduttrice-imbrogliona(truqera, per dilra alla spagnola), che però è anche affascianante, cui non si può rinunciare impunemente. E'la posizione del macho, del misogino maschilista, che però di donne vuole averne tante(Polselli stesso, Cascino forse, non so). UNa posizione del cinema italiano e non solo di quegli anni, dove i due atteggiamenti convivevano tranquillamente... E il film, in bianco e nero, lo dimostra: sfilano donne affascinanti, poco vestite(Gloria Pol, Lisa Gastoni, Solvi Stu"bing, Valeria Fabrizi e altre), in sfilate di moda, in festini vari(erano una buona scusa, in quegli anni, si vede..."La dolce vita"felliniana del 1960, dunque "di poco" anteriore docet...per esibire nudità muliebri, come dicevano le persone bene educate d'antan...), con tanto di trucchi escogitati, soprattutto in Latinoamerica, dove il Mexico diventa proverbiale, ma anche la stessa Argentina, per parlare di matrimoni "facili"e truccati... Cose poco serie, trucchi, mezzucci, per farsi pagare gli alimenti senza ulteriori complicazioni. Tematiche che oggi si rirpropongono in altro modo, in ben altre forme, ma dove certo non è la donna la"truqera", ma molto più spesso è la vittima, cosa che il film, dipseratamente"macho"non dice, non vuol dire... Peccato, ma i tempi erano quelli e nessuno avrebbe fatto cambiare idea a un manipolo(non scelgo a caso l'espressione) di soli maschi...Interpreti maschi bravi, più bravi di Cascino: Aroldo Tieri, Umberto d'Orsi(l'avvocato degli inganni...)e soprattutto la coppia emergente(allora)di comici: Franco Franchi e Ciccio Ingrassia, in alcuni (brevi, all'inizio)numeri eccelsi, nei quali si vedeva la verve comica, èeraltro già espressa dai due in altre occasioni(teatro, feste popolari, come documenta un bel libro di Pierangelo Buttafuoco, "Le uova del drago", in cui si racconta di Franco Franchi che imitava il Fuehrer subito dopo lo sbarco in Sicilia degli Alleati.... El Gato
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elgatoloco
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lunedì 27 novembre 2017
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confuso tra commedia e dramma
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Rebati Polselli è stato recenemente rivalutato come"maudit", ma in questo"Le sette vipere-Il marito latino"(1965)ondeggia semplicemente tra commedia e dramma, senza sapersi decidere: il dramma della separazione, ma poi situazioni comiche(tipo commedia sexy, con grandi balli, non a caso ambientati in Argentina, per gli Europei terra di divertimenti sfrenati anche"extra", dove cosce e glutei noché seni femminili sono in evidenza, con grande esibizione, forse prefigurazione del Polselli successivo, di cui ho letto ma mai visto nulla-roba da Jacopetti, credo, ). LO happy end è, fatalmente, "appiccicato", posticcio, il film non si decide tra un registro e l'altro.
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Rebati Polselli è stato recenemente rivalutato come"maudit", ma in questo"Le sette vipere-Il marito latino"(1965)ondeggia semplicemente tra commedia e dramma, senza sapersi decidere: il dramma della separazione, ma poi situazioni comiche(tipo commedia sexy, con grandi balli, non a caso ambientati in Argentina, per gli Europei terra di divertimenti sfrenati anche"extra", dove cosce e glutei noché seni femminili sono in evidenza, con grande esibizione, forse prefigurazione del Polselli successivo, di cui ho letto ma mai visto nulla-roba da Jacopetti, credo, ). LO happy end è, fatalmente, "appiccicato", posticcio, il film non si decide tra un registro e l'altro. Ciò non toglie una certa capacità anche proprio tecnica("L'occhio"del regista, se si vuole)che non inquadra mai banalmente e mai banalità... Si parla di una storia, invero solo sceneggiata da Polselli con altri, che parla anche di divorzi e separazioni facili, in un'epoca in cui in Italia il divorzio era, notoriamente, fuori legge, ma poi, d'altra parte, ricorre il termine odioso"invertito"... Contraddizioni della cultura made in Italy dell'epoca, così ben descritta, anche se con qualche eccesso, da Jean-.François Revel in"Pour l'Italie"(1958)... Tra gli attori, a parte il protagonista Vincenzo Cascino e la protagonista Lisa Gastoni(più brava lei, lui sembra Umberto Raho...ma è bravo a suo modo), Gloria Paul, Solvi Stuebing, Valeria Fabrizi, ma anche un attore da"chapeau"come Aroldo Tieri e il divertente Umberto D'Orsi. Forse il bianco e nero segna una parziale battuta d'arresto o meglio un"blocco" per il fil, ma allora in Italia il colore era riservato a pochi flm, soprattutto di grande successo e spettacolari. El Gato
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