Tipica produzione germanica del periodo della Guerra Fredda.
Stavolta, però, non ci sono agenti triplogiochisti da individuare, né debolezze incoffessabili con cui incastrare alti gradi degli Stati Maggiori NATO... stavolta l'idea nasce dalla mente di Edgar Wallace, che pur non volendone fare un romanzo, ha lasciato la sua impronta su ogni fotogramma di questo thriller ormai dimenticato.
Appassionatissimo di lancio del coltello, Wallace non ha mai trascurato di inserirne l'ambiguo fascino in moltissimi dei suoi romanzi, a volte perfino evocandolo indirettamente.
Memorabile la sequenza in cui, allo scopo di individuare l'assassino, viene chiesto a un lanciatore di coltelli da esibizione di provare davanti a due ufficiali di Scotland Yard la lama rinvenuta nella schiena dell'ultima vittima.
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Tipica produzione germanica del periodo della Guerra Fredda.
Stavolta, però, non ci sono agenti triplogiochisti da individuare, né debolezze incoffessabili con cui incastrare alti gradi degli Stati Maggiori NATO... stavolta l'idea nasce dalla mente di Edgar Wallace, che pur non volendone fare un romanzo, ha lasciato la sua impronta su ogni fotogramma di questo thriller ormai dimenticato.
Appassionatissimo di lancio del coltello, Wallace non ha mai trascurato di inserirne l'ambiguo fascino in moltissimi dei suoi romanzi, a volte perfino evocandolo indirettamente.
Memorabile la sequenza in cui, allo scopo di individuare l'assassino, viene chiesto a un lanciatore di coltelli da esibizione di provare davanti a due ufficiali di Scotland Yard la lama rinvenuta nella schiena dell'ultima vittima...
Il bravo circense si produce in un lancio su sagoma di straordinaria esattezza, e davanti allo sguardo impressionato dei due: "... vi chiederei un favore: quando lo catturerete, potrei parlargli per una mezz'ora? Per voi è un assassino, ma per me è un maestro. I lanci sono stati eseguiti da una tale distanza..."...
L'apoteosi dell'immaginario di Wallace.
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