Giuseppe Marotta
Frattanto occupiamoci del film di Franco Brusati Il disordine. Mi tremano le vene e i polsi, è una delle più difficili imprese della mia vita cinematografica. Si tratta, cioè, di un film ambiguo, quasi dico polivalente, del quale è possibile dire, con la massima buona fede e con argomenti fitti come covoni sull'aia, meraviglia e corna. Udite. Nella sua villa in quel di Milano, agonizza un titano dell'industria. Contemporaneamente il figlio Carlo dà una festa; la figlia Isabella arriva di scappata, volendo far tacere in extremis gli scrupoli dai quali è agitata (non legava col padre); la moglie Olga irrompe nella stanza e (testuale) gli grida: “Ti desidero come il primo giorno! Dimmi che mi ami!” eccetera. [...]
di Giuseppe Marotta, articolo completo (6759 caratteri spazi inclusi) su 1965