La crociera del terrore

Per ritmo, interpretazione e sceneggiatura un film d'azione che risente delle atmosfere degne del maestro Alfred per quanto riguarda triller e tensione. Gli attori protagonisti interpretano al meglio i propri ruoli ed il regista manovra agevolmente al punto da far affondare (in parte) un transatlantico ormeggiato nel Mar del Giappone per connotare realisticamente il plot. È  un gioiellino che non dimostra i suoi 63 anni e che può tranquillamente competere con gli attuali effetti speciali

Il vecchio transatlantico Claridon è ormai giunto al suo ultimo viaggio, un viaggio che non porterà al termine. La nave, ridotta ormai in misere condizioni, cede durante la traversata provocando il caos fra i passeggeri. Le vicende all'interno del Claridon si concentrano in particolar modo su di una famiglia composta da madre, padre e figlia, la povera madre rimane incastrata sotto ad un enorme ferro caduto durante un cedimento; la situazione sembra ormai impossibile da risolvere, ma il marito non si perderà mai d'animo e grazie all'aiuto di valide braccia riuscirà a portare in salvo l'intera famiglia.

Ho preso il dvd per provar a ritrovare la magia della coppia Malone-Stack che,con R. Hudson,trovammo nel notevole "Il trapezio della vita". L'incantesimo,a distanza di un lustro,non si è ripetuto. Certo il misconosciuto regista Stone impallidisce al confronto col gigante Duglas Sirk,ma in questo film catastrofico ciò che manca,anche rispetto ai vari Titanic,è l'approfondimento psicologico o,almeno,il tratteggio delle vite dei protagonisti. La sceneggiatura si apre immediatamente con una dichiarazione di intenti: quella di creare suspence,ma la cosa riesce solo in parte. Il grande G.Sanders,responsabile dell'equipaggio dello sgangherato translatlantico,capisce sin dalla prima scena che il viaggio sarà tribolato,ma quando accetterà l'evidenza dei fatti sarà troppo tardi per tutti. [+]

Ho preso il dvd per provar a ritrovare la magia della coppia Malone-Stack che,con R. Hudson,trovammo nel notevole "Il trapezio della vita". L'incantesimo,a distanza di un lustro,non si è ripetuto. Certo il misconosciuto regista Stone impallidisce al confronto col gigante Duglas Sirk,ma in questo film catastrofico ciò che manca,anche rispetto ai vari Titanic,è l'approfondimento psicologico o,almeno,il tratteggio delle vite dei protagonisti. La sceneggiatura si apre immediatamente con una dichiarazione di intenti: quella di creare suspence,ma la cosa riesce solo in parte. Il grande G.Sanders,responsabile dell'equipaggio dello sgangherato translatlantico,capisce sin dalla prima scena che il viaggio sarà tribolato,ma quando accetterà l'evidenza dei fatti sarà troppo tardi per tutti. La fatalona Malone,per chi come me si aspettava qualche scena glamour,non farà cambi d'abito e ben presto sarà ko col suo tailleur rosa confetto. Lagnosa la madre,lagnosissima la figlia,mocciosa dai capelli rossi,antipatica e bruttina. Grottesca e offensiva,col senno di poi,è la mise del marinaio di colore che,per tutto il film,scorazza su e giù dimenandosi a petto nudo con un solo foulard a decorare il petto prestante e lucido.
Voto: due stelle e 1/2. [-]