fedeleto
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lunedì 29 giugno 2015
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la roma degli egoisti aristocratici
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Due amici viziati e benestanti vivono nella bella Roma dei Parioli.Passando le serate a divertirsi e le giornate a non concludere nulla se non a prendere tutto come un gioco, decidono di adescare due ragazze con la scusa di poterle far fare un film.La messa in scena degenera e forse una ragazza rischia di morire, ma la fortuna è sempre dalla parte dei più tiranni.Senza senso etico e sensibilità i ragazzi dei parioli vivono per sfruttare gli altri come gioco e null'altro.Sergio Corbucci (acque amare) dirige un film interessante, e oltre alla regia firma anche la sceneggiatura con Luciano Martino, del resto il film e' tratto da una commedia di quest'ultimo.Il film vorrebbe affrontare il tema di una gioventù bruciata (anche nel film c e il riferimento a James Dean) che per i propri scopi non esita a usare e sfruttare le persone attraverso l'inganno (l idea di adescamento) per poi mandarle al macello (la presa in giro di gruppo verso la povera Grazia),e il risultato è buono, soprattutto nel finale, ove si evidenzia l'infantilita' di questi ragazzi troppo ingenui e ridicoli.
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Due amici viziati e benestanti vivono nella bella Roma dei Parioli.Passando le serate a divertirsi e le giornate a non concludere nulla se non a prendere tutto come un gioco, decidono di adescare due ragazze con la scusa di poterle far fare un film.La messa in scena degenera e forse una ragazza rischia di morire, ma la fortuna è sempre dalla parte dei più tiranni.Senza senso etico e sensibilità i ragazzi dei parioli vivono per sfruttare gli altri come gioco e null'altro.Sergio Corbucci (acque amare) dirige un film interessante, e oltre alla regia firma anche la sceneggiatura con Luciano Martino, del resto il film e' tratto da una commedia di quest'ultimo.Il film vorrebbe affrontare il tema di una gioventù bruciata (anche nel film c e il riferimento a James Dean) che per i propri scopi non esita a usare e sfruttare le persone attraverso l'inganno (l idea di adescamento) per poi mandarle al macello (la presa in giro di gruppo verso la povera Grazia),e il risultato è buono, soprattutto nel finale, ove si evidenzia l'infantilita' di questi ragazzi troppo ingenui e ridicoli.Piccola parte anche per Nino Manfredi, che porta un personaggio simpatico e nulla più. Una commedia amara che lascia lo spazio per riflettere sul classismo.Ottima Alessandra Panaro.
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marcos
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mercoledì 16 gennaio 2013
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una gioventu' antipatica
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Una messa in scena crudele di una violenza psicologica consumata senza ritegno dalla filosofia superficiale di due ragazzi.
Piscine, belle ville, sono i luoghi dove una certa gioventu' di quel periodo metteva in pratica l'arte dell'ozio.
L'inizio del film ci suggerisce una Roma notturna, silenziosa ma malvagia, come i protagonisti del film ben fotografati nella loro bestiale cattiveria.
Nel loro covo lussuoso attueranno la loro superiorita' verso i piu' deboli, o meglio verso chi e' diverso da loro. Vittime due povere ragazze schiave di un sogno impossibile.
Una gioventu' antipatica e viziata ben dipinta da Sergio Corbucci anche nel loro lessico nauseante fatto di inglesismi con parole tipo "deficient ".
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Una messa in scena crudele di una violenza psicologica consumata senza ritegno dalla filosofia superficiale di due ragazzi.
Piscine, belle ville, sono i luoghi dove una certa gioventu' di quel periodo metteva in pratica l'arte dell'ozio.
L'inizio del film ci suggerisce una Roma notturna, silenziosa ma malvagia, come i protagonisti del film ben fotografati nella loro bestiale cattiveria.
Nel loro covo lussuoso attueranno la loro superiorita' verso i piu' deboli, o meglio verso chi e' diverso da loro. Vittime due povere ragazze schiave di un sogno impossibile.
Una gioventu' antipatica e viziata ben dipinta da Sergio Corbucci anche nel loro lessico nauseante fatto di inglesismi con parole tipo "deficient ".
Unico pesonaggio inserito nella simpatica normailta' e' il ragioniere interpretato da Nino Manfredi. Irresistibili le sue scarpe che scricchiolano ma anche la sua lunga attesa per la ragazza che ama "un uomo di altri tempi " come si suol dire.
Un grande film spesso dimenticato dalla storia del cinema italiano.
MARCOS
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