Giuseppe Marotta
Il film La grande vendetta è stato ormai deposto dalla croce delle programmazioni estive, batte la provincia, è tumulato, però voglio egualmente discorrerne, immagino che anche in voi abbia rimosso o rimuoverà certi pensieri. Uno magari dice: “Che spunto ingegnoso, bravi”; ma, ripeto, sulle acque della memoria, così facili a rinchiudersi e a inazzurrarsi, riaffiorano per un attimo visioni, fatti, momenti che bisogna interrogare, prima che di nuovo scompaiano. Le città sono deserte, pochi hanno visto La grande vendetta, perciò anzitutto lo racconto. [...]
di Giuseppe Marotta, articolo completo (6772 caratteri spazi inclusi) su 1956