E' uno dei primi film americani di Hitchcock anzi il suo primo film veramente americano per l'ambientazione, quasi tutto nella tranquilla città di Santa Rosa in California, "Hitch" ci teneva al suo film "americano" tanto che chiese al famoso scrittore Thornton Wilder una collaborazione alla sceneggiatura (oltre alla moglie Alma), nei successivi anni specie '50 ci sarà l'esplosione artistica del regista.
La trama: Charlie Oakley (Joseph Cotten) ha l'apparenza di un raffinato e ricco uomo d'affari, in realtà è un pluriomicida di vedove ricche di cui si impadronisce delle ricchezze, sospettato dalla polizia che peraltro a sospetti anche su un altro, si rifugia dalla sorella Emma dal New Jersey alla California, Emma vive con il marito Joseph (Henry Travers ricordate Clarence ne la vita è meravigliosa?) bancario e 3 figli, la più grande Charlie che si chiama come lo zio.(Teresa Wright) è una brava ragazza (la donna virginale di "Hitch") però inquieta sul suo futuro, accoglie con entusiasmo lo zio a cui lo lega un profondo affetto. Lo zio si fa benvolere anche se qualche volte rivela il suo vero essere ad esempio come nel monologo contro le vedove ricche o con la sua visione tragica della vita "il mondo è un inferno". Ma anche a Santa Rosa viene pedinato da due poliziotti e uno, Jack, conquista la fiducia della nipote e gli rivela i dubbi sullo zio definito "l'omicida della vedova allegra", dubbi che ha anche la nipote dal momento che lo zio gli ha regalato un anello di valore dimenticandosi che ha all'interno ci sono le iniziali della donna che ha ucciso. Non racconto il finale che ha diversi colpi di scena, per chi volesse vedere il DVD.
Il film è da considerarsi di alto livello, sono presenti i temi di "Hitch" l'ambivalenza o il doppio: l'apparenza è diversa dalla realtà, la presenza virginale (anche se la Wright non è bionda), il regista usa una tecnica particolare per ingigantire la figura dello zio che è inquadrato all'inizio in primo piano su un tetto mentre i polizioti che lo inseguono a terra sembrano formiche o quando lo inquadro in cima alla scalinata della casa di Emma mentre guarda la nipote che sembra minuscola nell'ombra della porta d'ingresso. La tensione è presente dall'inizio alla fine del film utilizzando anche mezzi semplici come inquadrare l'orologio della torre e la nipote corre per arrivare prima della chiusura nella biblioteca per cercare in un giornale le prove sulla vita dello zio.
L'interpretazione è di alto livello sia di Joseph Cotten e degli altri comprimari e di Teresa Wright. alcuni cenni su quest'ultima ormai dimenticata è l'unica attrice che per i suoi primi tre film ricevette la nomination all'Oscar, nell'ultimo la Signora Miniver ,vinse anche l'Oscar come a.n.p., continuò a fare film di qualità come il famoso I migliori anni della nostra vita (Premio Oscar del 1947). William Wyler (3 premi Oscar più 9 nomination per la regia) la considerava, l'attrice giovane più promettente del cinema americana, "Hitch" che era feroce nel giudicare gli attori la elogiò per la sua professionalità e tranquillità sul set. Tutto sfumò quandò l'irascibile Samuel Goldwyn stracciò il contratto perché si era rifiutata di promuovere un film, la Wright rispose educatamente ringraziando per la carriera e ricordando che era stata malata e non poteva partecipare agli eventi, però era contenta di essere libera sfuggendo al controllo asfissiante delle major. Però come free lance la qualità (e il compenso) dei film declinò e alla fine degli anni 50 si dedicò unicamente alla TV e al Teatro in cui aveva cominciato la carriera, con sporadiche apparizioni nel cinema come negli anni ' 90 ne L'uomo della pioggia.
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