L'amore è più freddo della morte

Dopo due cortometraggi (il vagabondo,il piccolo chaos) che avevano gia fatto riflettere su questo giovane regista,ecco il suo primo lungometraggio.Nella dedica del film appaiono i nomi di chabrol e rohmer e forse pochi capiscono perche'.Prima di tutto il film porta delle tematiche centrali che riprendono anche il discorso dei cortometraggi precedenti ovvero il noir(piccolo chaos) e la disperazione(il [...] Vai alla recensione »

Criticato dai più, l’esordio del regista tedesco è probabilmente il meno “fassbinderiano” dei suoi film. Qui e là si intravedano frammenti delle tensioni emotive che saranno al centro delle sue opere future, ma in questo film l’atmosfera è completamente raggelata con protagonisti volutamente privi di spessore e portati davanti alla camera con una recitazione monocorde.

L'amore è più freddo della morte è il primo lungo di Fassbinder e non uno dei suoi capolavori. E tuttavia è un titolo del massimo interesse. Il genio al debutto paga tributo ai suoi maestri, e comincia a rivelare se stesso. La dedica - Per Claude Chabrol, Eric Rohmer, Jean-Marie Straub, Lino e Cucho - parla chiaro: Fassbinder guardava alla Nouvelle Vague.