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Le regine sono icone femministe? Il corsetto dell’imperatrice è ora su MYmovies

In streaming un’opera che reinventa Sissi come pioniera dell’emancipazione femminile. Storia di un’esistenza con le stecche e un corpo disciplinato dal patriarcato.
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di Marzia Gandolfi

martedì 12 dicembre 2023 - mymoviesone

La questione affascina gli sceneggiatori delle serie televisive che si contendono la produzione di biopic più o meno iconoclasti sulle teste coronate, sovrane di regni e di stili che strappano dai libri di storia per farne eroine di fiction a ‘portata di mano’ e di epoca. Dopo Elisabetta nel kolossal The Crown (Netflix), Caterina de’ Medici in The Serpent Queen (Starz), sua maestà Marie-Antoinette (Disney), a sedici anni dall’arrangiamento roc(k)ocò di Sofia Coppola, Caterina II di Russia, nella versione Sky Atlantic (Caterina la Grande) e in quella di Prime Video (The Great), ritorna l’imperatrice Sissi, incarnata (per sempre) da Romy Schneider nella trilogia ‘marshmallow’ di Ernst Marischka.

Mezzo secolo dopo il ritratto edulcorato di Elisabetta di Wittelsbach, detta Sissi (nell’immaginario collettivo è praticamente la principessa delle favole), l’imperatrice d’Austria fa un impressionante come-back femminista e impone una domanda. Che cosa sognano le bambine? Negli anni Cinquanta la crinolina, nel 2022 di farla saltare coi corsetti. 
 

La rilettura post #metoo delle grandi figure storiche femminili non poteva restare insensibile al destino di questa giovane sovrana, tagliandole un vestito decisamente più largo. Perché Il corsetto dell’imperatrice - ora in esclusiva streaming su MYmovies - la reinventa pioniera dell’emancipazione femminile, concentrandosi sugli ultimi anni della sua vita. 


IL CORSETTO DELL'IMPERATRICE - GUARDA ORA
Il corsetto dell'imperatrice - diretto da Marie Kreutzer - ha fatto la sua prima apparizione al Festival di Cannes nel 2022. 

Sissi, l’imperatrice di cuori a cui Romy Schneider ha prestato tre volte il volto, è divenuta un personaggio cinematografico a pieno titolo. Al punto da confondersi coi tratti della più francese delle attrici austriache. Naturale che a un primo sguardo, Il corsetto dell’imperatrice, ritratto femminista di Elisabetta di Baviera, riattivi immancabilmente il suo sorriso radioso ma a guardarlo bene il racconto anacronistico dell’austriaca Marie Kreutzer rivela progressivamente il suo vero soggetto (le ingiunzioni della diet culture) e un’altra Sissi.

Nel 1877, Elisabetta festeggia i suoi quarant’anni al fianco del suo sposo, l’imperatore Francesco Giuseppe I, e davanti a un’aristocrazia che intona la sua gloria e la vuole eternamente bella. Flaubert non è lontano da questa imperatrice ossessionata dalle convenzioni sociali, il girovita e la giovinezza eterna. E fin dal titolo, il film denuncia la condizione di una donna sotto sigillo: un’esistenza con le stecche e un corpo disciplinato dal patriarcato. Sottoposta a insostenibili diktat di magrezza, peso e rispettabilità, Elisabetta, non chiamatela Sissi, soffoca dentro i suoi abiti, sotto tonnellate di capelli castani e nel suo ruolo di rappresentanza. 

L’autrice indugia sui pasti, la cerimonia di vestizione, che volge in tortura, la misura quotidiana del peso, le sessioni di sport e di esercizi ripetuti come riflessi di un regime drastico. Sissi esiste solo attraverso il suo corpo, che controlla fino alla nevrosi soddisfacendo le attese del regno. Quando non ne può più lascia il palazzo per partire lontano, riparare nella campagna inglese, da sua sorella che non comprende più perché ‘sua altezza’ non resti al ‘suo posto’. Il suo essere altrove pone dei problemi al consorte ma dona a Sissi un orizzonte di fuga, dove cedere a un amante, cavalcare spericolata, fare il dito d’onore (lasciando una cena ufficiale), bagnarsi di notte in un lago o incontrare un pioniere del cinematografo che la cattura in una sequenza muta rivelando un corpo comico, dominato (finalmente) da pulsioni irrefrenabili.

Come se attraverso il cinema(tografo), Elisabetta si riappropriasse della sua persona, sgravando la sua figura dalle convenzioni del protocollo imperiale. Corona, capelli, cappelli, tutto cade liberando il bel sembiante da una gravezza eminentemente psicologica. 


IL CORSETTO DELL'IMPERATRICE - GUARDA ORA
Per questo ruolo Vicky Krieps ha trionfato agli EFA 2022 come Miglior Attrice Europea.

La Sissi di Vicky Krieps si prende delle libertà sui fatti fino a farsi interpretare da un’altra. La sua ideale liberazione passa anche per la sparizione dallo spazio pubblico, prima nascondendo il suo volto dietro la veletta e poi facendosi sostituire dalle sue dame di compagnia. Nella continuità di Sofia Coppola (Marie Antoinette) e di Quentin Tarantino (Bastardi senza gloria, Django Unchained, C’era una volta… a Hollywood), Marie Kreutzer riscrive la storia attraverso una figura celebre che rifiuta di farsi oggetto ribellandosi contro tutte le rappresentazioni che esistono di lei.

Riabbiglia l’imperatrice d’Austria e la ‘regina del cinema’, mescolando realtà e finzione, giocando abilmente con gli anacronismi (un telefono, un traghetto, un trattore, un brano di Kris Kristofferson o di Marianne Faithfull pizzicati al violoncello o orchestrati come valzer viennesi…) che sottolineano creativamente una donna in anticipo sulla sua epoca. 

Volto e corpo, prima che persona, Sissi è suo malgrado la vetrina dell’Impero austriaco. La messa in scena si impegna a trasmettere questa impressione di costante costrizione, mostrandola sovente pettinata, ‘apprettata’ e stirata. Lo sport (scherma, equitazione, ginnastica) è l’unico modo di mantenere il controllo sul suo corpo che invecchia ma la regista le concede il diritto di fumare, di imprecare e soprattutto di tagliarsi i capelli, emblema della sua bellezza e della sua oppressione.

E poi c’è il finale, che non riveliamo ma che solleva domande. La vera Elisabetta morì nel 1898 assassinata da un anarchico, la versione di Marie Kreutzer vince una liberazione anticipata. Alla grazia infantile di Romy Schneider succede quella matura di Vicky Krieps, Sissi insofferente e anarchica. L’attrice lussemburghese prosegue la sua ascensione folgorante con quel volto d’altri tempi, fatto per essere illuminato dalle candele, e quel carisma provocatore, ideale per sovvertire i cliché del biopic e del costume drama, per tornare indietro nel tempo e allentare il corsetto. Con Vicky Krieps la leggenda di Sissi torna a respirare. 


IL CORSETTO DELL'IMPERATRICE - GUARDA ORA
Il film propone una lettura femminista e postmoderna della vicenda, introducendo elementi di contemporaneità all'interno dell'ambientazione storica. 

Tutti i film da € 1 al mese

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