
Film 'lontano dall'oleografia criminale cresciuta con Gomorra'
ROMA, 27 APR - è colpevole "la paura, il coraggio,
l'ignoranza, il silenzio, il dolore, chi se la ricorda e chi fa
finta di dimenticarsela. è colpevole chi grida, chi resta e chi
se ne va". è uno dei momenti più intensi del monologo recitato
da Francesco Verde, il fratello della ragazza uccisa nel 2004
dalla camorra, in 'Gelsomina Verde', opera prima di
Massimiliano Pacifico, al debutto il 29 aprile sulla piattaforma
1895.cloud creata da una rete di cinema d'essai.
Il film, Lama Film, Bartleby Film con Rai Cinema, è un
potente mix di fiction e documentario, cinema e teatro,
costruito sul lavoro con gli attori del pluripremiato regista
napoletano teatrale Davide Iodice, anche cointerprete, insieme a
Margherita Laterza, Francesco Verde, Giuseppe D'Ambrosio,
Francesco Lattarulo, Maddalena Stornaiuolo, Pietro Casella.
Prende forma, in un coro di voci e ritratto d'ambiente, la
tragica storia della 21enne che poco più di 16 anni fa nel pieno
della faida di Scampia, è stata sequestrata, torturata, e uccisa
da un clan di zona. La ragazza, impegnata nel sociale, era
diventata un bersaglio solo perché aveva avuto una breve
relazione, fino a qualche mese prima, con Gennaro Notturno,
legato a un altro clan. Fatti evocati anche in un episodio nella
prima stagione di Gomorra, intitolato proprio 'Gelsomina Verde'.
"Hanno raccontato la storia di mia sorella senza che noi
fossimo stati consultati prima - spiega Francesco Verde -. Noi
volevamo che Gelsomina non fosse dimenticata, ma loro si sono
basati solo su quello che avevano scritto i media. Il film è
nato per mettere in luce anche cose non messe finora in chiaro.
La camorra ha ucciso 'Verde Gelsominà mentre la famiglia Verde
è stata uccisa dai giudizi di chi non sapeva la verità e parlava
comunque". Si vuole "scardinare il linguaggio di un'oleografia
criminale che Gomorra, al di là dei suoi meriti ha contribuito a
creare - sottolinea Iodice -. C'è l'immagine di una città in cui
tutti sono esperti di criminalità e molti ragazzi anche a
rischio vedono nella serie una possibilità di impiego". Nei
territori "da cui vengo l'elemento di giudizio deve essere
sostituito dalla consapevolezza di una responsabilità sociale".
(ANSA).
(ANSA)
{{PaginaCaricata()}}