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Lino Banfi, il re di Giffoni

Il comico pugliese parla dei suoi impegni tra cinema e televisione.
di Giovanni Bogani

Lino Banfi (Pasquale Zagaria) (89 anni) 9 luglio 1936, Andria (Italia) - Cancro.

venerdì 22 luglio 2011 - Incontri

Arriva un po' claudicante, per via di un incontro un po' troppo ravvicinato con i suoi fans. "Ero a Los Angeles con la mia famiglia quando ho incontrato un gruppo di italiani che volevano farsi la foto con me. Grandi feste, grandi abbracci e nell'emozione sono scivolato, facendomi male al ginocchio. Sono stato due giorni sulla sedia a rotelle, e anche adesso devo farmi delle infiltrazioni di cortisone. Però a Giffoni non volevo rinunciare per tutto l'oro del mondo".

Ne valeva la pena. Lino Banfi, in mezzo ai tremila ragazzi del festival, è davvero un re. Tutti amano nonno Libero, tutti sentono un legame di affetto con un attore diventato un'icona della tv familiare. Lui si concede alle fotografie, agli abbracci, e ai giornalisti regala un po' di novità.

Banfi, da tempo lei desiderava interpretare e produrre una serie televisiva su un commissario dal volto umano. Finalmente c'è riuscito. Come è andata?
"Benissimo. Abbiamo consegnato a Mediaset le prime due puntate che andranno in onda a settembre. Ma sopratutto sono molto felice perché ne abbiamo messe in cantiere altre sei".

Che tipo di commissario è il suo?
"È un commissario fuori dai canoni. A me la parola 'commissario' neanche piaceva tanto, perchè mi faceva venire in mente quelli americani che si rotolano con la pistola in mano. Ma questo è proprio un bel personaggio: io non mi amo fisicamente da ormai vent'anni, ma qui mi sono davvero piaciuto".

Nel cast c'è anche sua figlia Rosanna...
"Sì, e anche lei mi sembra sempre più brava nel ruolo di un giudice istruttore. Un altro dei punti di forza della serie è che abbiamo girato tutto in Salento, spinti da un vero amore per la mia Puglia. Non facciamo come in quei film dove si gira in Puglia ma si finge che sia magari un altro luogo. Qui la Lecce è Lecce!".

Il grande schermo però l'attende, ci sono progetti nuovi per il cinema ai quali parteciperà?
"Sì: sarò nel cast di un film di Sergio Rubini, insieme a Riccardo Scamarcio. Il film si chiama La delegazione. Sarà una storia on the road, su un gruppo di pugliesi che si mette in cammino verso Parigi per un'impresa impossibile: andare al Louvre e fare qualcosa di eclatante".

Sarà questo l'unico progetto futuro?
"Mi attende un progetto internazionale: sarò il protagonista di un film tedesco nel quale sarò un italiano in Germania che non vuole dare la propria figlia in sposa. A un certo punto andiamo tutti negli Stati Uniti e lì ci sarà l'incontro con Robert De Niro!".

Il suo amore calcistico rimane quello di sempre?
"Come no! Vuole sentire la suoneria del mio telefono? C'è la canzone di Antonello Venditti 'Grazie Roma'...".

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