L'evocazione - The Conjuring |
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Un film di James Wan.
Con Vera Farmiga, Joey King, Patrick Wilson, Mackenzie Foy, Ron Livingston.
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Titolo originale The Conjuring.
Thriller,
Ratings: Kids+16,
durata 112 min.
- USA 2013.
- Warner Bros Italia
uscita mercoledì 21 agosto 2013.
- VM 14 -
MYMONETRO
L'evocazione - The Conjuring
valutazione media:
3,99
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Come una volta...di Germano F.Feedback: 1250 | altri commenti e recensioni di Germano F. |
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domenica 25 agosto 2013 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
La visione de "L'evocazione" ti lascia, alla fine, una sensazione di serenità e di appagamento. Tutto sommato si esce dal cinema leggeri, rilassati, quasi contenti. Sarà per il lieto fine (spiccatamente hollywoodiano), o, forse, sarà perchè non si ravvisano fastidiose e inopportune scene splatter, oppure perchè il film appena visionato è comunque un ottimo prodotto commerciale e si è soddisfatti dei soldi spesi un paio di ore prima. Non lo so. Capisco comunque che il film è liberatorio, catartico. Le nostre paure inconsce trovano, bene o male, uno sfogo. Gridolini, occhi semi-chiusi, cuore accelerato, adrelina che sale e scende,qualche piccola ironia fatta da vicini di poltrona altrettanto eccitati. La storia in sè, per quanto già trita e ritrita (casa infestata, bambini alle prese con fantasmi, esorcismi, ecc...), è ben strutturata e sceneggiata con cura e attenzione. Molto interessante da questo punto di vista è la bipartizione dei punti di vista che seguono l'intrecciarsi della trama da parte delle due famiglie ( i "posseduti" Perron da una parte e i "liberatori" Warren dall'altra). Questo assicura un ritmo narrativo ricco di alternanze e non lascia allo spettatore punti di riferimento certi (cosa di certo negativa per un film horror). Il film è ricco di rimandi cinematografici e narrativi (divertente gioco quasi tarantiniano). La scenografia e i costumi sono molto ben curati e densi di significato : riescono a delinearci stati d'animo e suggestioni emotive con pochi tratti studiati a fondo e con metodo (penso alle pareti della casa scrostate, al loro colore pallido e smorto; all'albero-mano che incombe sulla casa; agli armadi scuri e minacciosi; agli oggetti evidenziati da colori accesi, ma insieme antichi; ai vestiti della Taylor solari prima e ombrosi, quasi confusi, dopo; alla foto di famiglia viva e ricca di speranza, ultimo e unico appiglio di salvezza). Molto bravi gli attori, misurati e discreti nei loro ruoli : la forza della storia caratterizza da solo i loro personaggi, accentuarne le caratteristiche li avrebbe soltanto resi più fumettistici, stupidi quasi. Vera Farmiga sempre più brava e magnetica. Il tutto messo insieme da un regista di notevole bravura e intelligenza. Wan dimostra con questo film di sapersi muovere con piani-sequenza e abili commistioni di sonoro-montaggio a livelli horror che pochissimi della sua generazione sanno maneggiare. La scena della figlia dei Perron che guarda sotto il letto e la telecamera che con lei vortica sopra e sotto di esso alla ricerca dello spirito demoniaco è da manuale e con niente crea una tensione a cui anche i più scettici non possono sfuggire. Forse questo ragazzo dovrebbe dedicare il suo sguardo e la sua abilità verso mete più impegnative : il talento c'è, ma forse manca un po' di coscienza intelletuale. Infastidisce solo un goccio di classismo prettamente americano : la povera famiglia operaia soccorsa e salvata da una più borghese ed emancipata, una pietas cattolica che permea il film soprattutto nel finale : scelta più fantasiosa di tutto il resto della narrazione. Ma è una sensazione passeggera che come arriva va via. Rimane dentro di te la sensazione di aver visto un film bello, intenso, divertente e fatto più di sensazioni che di effetti speciali, più di scrittura che di malsana improvvisazione, più di sano lavoro di gente esperta che di raccomandati figli di papà che non sanno come si tiene in mano una cinepresa. Film fatti con voglia e sacrificio. Proprio come una volta.
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