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Si tratta di un discreto western con qualche trovata originale pur innestata su una storia abbastanza scontata. Il protagonista che nella versione originale italiana si chiama Texas ma per il mercato tedesco diventa Django è interpretato dallo statunitense Wayde Preston, molto popolare in patria per aver interpretato la serie televisiva “Colt 45”. La sua abilità con i travestimenti, oltre che con la pistola, consente una serie di interessanti colpi di scena nella narrazione. Il film ha una storia lunga. Inizialmente intitolato “Per 30 dollari al mese trova per la prima volta una produzione nell’Arborea Film di Cagliari che gli cambia titolo in"L'uomo dai dadi d'oro" e ne affida la regia a Leo Colman, alias Leopoldo Savona, e John Walker, cioè Bitto Albertini. Un anno dopo la società sarda fallisce. Il materiale girato resta in un deposito fino al 1969 quando viene rilevato dalla Ambrosiana Cinematografica di Milano che, dopo avergli cambiato ancora una volta il titolo in “Dio perdoni la mia pistola" sollecita Lepoldo Savona a completarlo velocemente affiancandogli Mario Gariazzo. Per supplire al problema che il buon Wayde Preston, non avendo ottenuto il compenso pattuito, se n’è tornato negli Stati Uniti i due registi cercano di utilizzare il materiale girato adattandolo in fase di montaggio. Quando il film esce nelle sale italiane viene snobbato dal pubblico. Con il passare degli anni però è stato rivalutato soprattutto all’estero.
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