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Questo è un film che più che come prodotto artistico andrebbe giudicato per l'affetto che gli si porta (siamo sicuri che siano due cose lontane? Non lo pensava, per esempio, Kubrick). Credo che molti come me siano cresciuti con film come questo, per un certo periodo trasmessi in continuazione dalle tv private, con gli attori protagonisti che diventavano come nostri amici. D'altronde la gente ama sempre chi la diverte. I diversi episodi, dal cinismo all'autoironia, dall'iperbole al grottesco sono diretti da Steno, un regista forse ancora in attesa di una rivalutazione che proveniva dalla vecchia bottega del "Marco Aurelio", fucina di grandi (Fellini, Guareschi -il papà di "Don Camillo"-, Marcello Marchesi). Il film e tutt'altro che un capolavoro, ma la sua popolarità è una reputazione sufficiente per garantire ai suoi artefici un posto in paradiso.
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