Collateral |
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Un film di Michael Mann.
Con Tom Cruise, Jamie Foxx, Jada Pinkett Smith, Mark Ruffalo.
continua»
Titolo originale Collateral.
Azione,
durata 119 min.
- USA 2004.
uscita venerdì 15 ottobre 2004.
MYMONETRO
Collateral
valutazione media:
3,47
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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romantico adrenalinico e notturno, ma non convincedi davide_chiappettaFeedback: 7859 | altri commenti e recensioni di davide_chiappetta |
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giovedì 8 settembre 2011 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Mann è uno dei pochi registi al mondo che sa ancora dove mettere la cinepresa, parafrasando Mereghetti nel descrivere Kitano regista, ma andando subito al dunque spiego il perchè questo film non mi abbia ha convinto tanto, aggiungendo tra l'altro che qui Mann infila tra una sequenza e un altra qualche citazione presa da qualche suo film passato, e sembra dover far notare a tutti che è un genio. Prima di tutto tessiamo le lodi per aver cambiato varie volte marcia, ma fortunatamente senza cambiare registro, nel corso della storia, e questo per non annoiare lo spettatore; lo elogiamo anche per il modo perfetto di usare le musiche fuse con l'azione che formano una sinfonia visionaria, ma siamo leggermente sotto una spanna nelle scene d'azione del suo bellissimo film Strade Violente, uno dei film piu riusciti di Mann, insieme a Nemico Pubblico, ma anche uno dei piu sconosciuti ai più; diciamo che la struttura narrativa in alcuni punti pare forzata, tutto accade quel giorno e quella notte, l'autista che si innamora di una sua cliente, la stessa che è il bersaglio del killer altro suo cliente, lo sbirro interpretato da un sempre grande Ruffalo che si incrociano con i due protagonisti dentro un ascensore, però c'è da ammettere che la morte secca e improvvisa dello stesso sbirro è stata una buonissima idea, infatti ci ha fatto venire un colpo quando è stato fatto fuori dal killer e inquadrato da lontano, sperando che la sua storia potesse continuare in qualche modo,il resto è tutto scontato cosi come la calma professionale del killer visto e stravisto in migliaia di film gangster e noir, le citazioni filosofiche gia sentite in Gosth Dog, il killer che ha bisogno di un autista gia visto nel capolavoro di Don Siegel "The Lineup" dove Eli Wallach, grandissimo killer psicopatico che non risparmia neanche i bambini, si fa scortare da un autista quella volta però al soldo della mala, poi citazioni a piene mani dalla Finestra sul cortile arrivando agli Spietati passando anche per qualche sua citazione come ad esempio il portarsi qualche cartolina come forma di sogno e di speranza e darlo alla ragazza, lo stesso che fara nel film Strade Violente il galeotto morente Willie Nielson a James Caan, di citazioni se ne potrebbe riempire due pagine, ma quella piu evidente la morte finale sul treno, che oltre a citare la morte Rutger Hauer in Blade Runner col suo "è tempo di morire" mi viene in mente Robert Blake nello sconosciuto ma vitale film di Guercio "Electra Glide" dove il protagonista poliziotto muore in modo simile come un bambolotto di pezza seduto ma in mezzo alla strada per non parlare anche di un film di Fuller nel quale un soldato muore in modo simile in Corea in Fiamme, e ricorda anche un po la morte del protagonista sia in 'Sei solo agente Vincent' che nel suo remake costoso 'The Heat la Sfida'; comunque citazioni a parte il film sarebbe stato anche grande se non era per la scena dell'ultimo contratto girata senza quella inventiva che è stata iniettata a grossi sprazzi nel corso del film; il regista forse voleva farci provare un po di tristezza nella morte del killer Cruise, visto che ha salvato la vita all'autista, e visto che per merito suo ha saputo ribellarsi al suo titolare che lo tiranneggiava, ma paradossalmente almeno per me questo non avviene perchè il sicario aveva precedentemente minacciato di uccidere la madre del nero se si rifiutava di obbedirgli, e doveva anche uccidere la ragazza il cui tassista era "innamorato", (forse il regista doveva soffermarsi di piu sulla psicologia della sequenza dell'ultimo contratto, cioe se il tassista non sparava a Cruise almeno immediatamente, e intimava di lasciare stare la ragazza per ovvi motivi, chissa cosa sarebbe successo in quanto a tensione, mentre sparando a Cruise, va a farsi benedire le psicologie e i destini dei due protagonisti che iniziavano ad ammirarsi uno dell'altro), finendo come tutti quei film di killer che muoiono dimenticati come samurai che vanno incontro al loro destino.
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