Titolo originale Collateral.
Azione,
durata 119 min.
- USA 2004.
uscita venerdì 15ottobre 2004.
MYMONETROCollateral
valutazione media:
3,47
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Thriller d’autore se c’è ne uno, Collateral è uno dei film più coinvolgenti visti di recente, ed uno dei film più applauditi del Festival di Venezia 2004. Michael Mann riesce con il suo stile visionario a rendere la pellicola qualcosa di più della prima volta di Tom Cruise cattivo. Forse però la scelta di realizzare il film interamente in digitale – che permette di girare le scene notturne con meno luce – non ottiene gli effetti sperati, perché se è vero che la sgranatura dell’immagine e la profondità di campo rendono particolarmente affascinante la città di Los Angeles e aumentano il senso di straniamento del protagonista, è anche vero che sono pochi gli effetti fotografici che non si sarebbero potuti ottenere con la pellicola, e anzi in alcune scene l’illuminazione e l’uso di certe ottiche ne avrebbe guadagnato.
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Thriller d’autore se c’è ne uno, Collateral è uno dei film più coinvolgenti visti di recente, ed uno dei film più applauditi del Festival di Venezia 2004. Michael Mann riesce con il suo stile visionario a rendere la pellicola qualcosa di più della prima volta di Tom Cruise cattivo. Forse però la scelta di realizzare il film interamente in digitale – che permette di girare le scene notturne con meno luce – non ottiene gli effetti sperati, perché se è vero che la sgranatura dell’immagine e la profondità di campo rendono particolarmente affascinante la città di Los Angeles e aumentano il senso di straniamento del protagonista, è anche vero che sono pochi gli effetti fotografici che non si sarebbero potuti ottenere con la pellicola, e anzi in alcune scene l’illuminazione e l’uso di certe ottiche ne avrebbe guadagnato. Ma l’identificazione da parte del pubblico con il personaggio di Max è totale e il ritmo dettato dal regista cattura lo spettatore fin dalla prima scena e non gli permette di tirare il fiato fino alla fine. La sceneggiatura di Stuart Beattie è un perfetto meccanismo ad orologeria nonostante alcune sbavature della storia. I dialoghi non appaiono mai forzati, e persino la lunga scena del jazz club – che avrebbe potuto ammazzare la tensione del film – riesce ad essere coinvolgente. Merito anche delle bellissime musiche di James Newton Howard e del cast – da un Tom Cruise semplicemente magistrale nel ruolo del killer a pagamento freddo e calcolatore a Jamie Foxx agli attori di supporto – che interpretano con convinzione un film non facile. Un po’ fuori posto potrebbe invece apparire il finale, volutamente enfatico e girato in maniera particolarmente elegante, ma certo non in grado di rovinare la visione di quello che è certamente un gran film. Forse il migliore della carriera di Michael Mann. [-]
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Los Angeles, prima serata. Sul taxi di Max, lavoratore preciso e affidabile con il sogno di avere un giorno una compagnia di limousine, sale una donna, Annie, che sarà avvocato in un importante processo il mattino seguente. Subito dopo Max fa salire Vincent, il quale gli propone 700 dollari per portarlo in giro tutta la notte. Il tassista accetta senza sapere che la corsa che sta per affrontare sarà la più dura: Vincent è un sicario incaricato di uccidere 5 persone e che procede nel suo piano senza alcuna esitazione. Ma quando Max scopre che la quinta vittima è Annie, della quale è perdutamente innamorato, farà di tutto per fermare lo spietato killer.
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Los Angeles, prima serata. Sul taxi di Max, lavoratore preciso e affidabile con il sogno di avere un giorno una compagnia di limousine, sale una donna, Annie, che sarà avvocato in un importante processo il mattino seguente. Subito dopo Max fa salire Vincent, il quale gli propone 700 dollari per portarlo in giro tutta la notte. Il tassista accetta senza sapere che la corsa che sta per affrontare sarà la più dura: Vincent è un sicario incaricato di uccidere 5 persone e che procede nel suo piano senza alcuna esitazione. Ma quando Max scopre che la quinta vittima è Annie, della quale è perdutamente innamorato, farà di tutto per fermare lo spietato killer. Un film apparentemente banale, il nono di Michael Mann, è invece uno dei migliori thriller degli ultimi anni e il più maturo del regista americano. L'ottima sceneggiatura riesce a far convivere più generi e momenti, alcuni ironici, altri altamente drammatici. Jamie Foxx nello stesso anno dell'oscar per "Ray", fornisce un'altra interpretazione indimenticabile, che riesce a dare grande spinta a Tom Cruise e ad un ruolo per lui non abituale. La sequenza della discoteca e quella del dialogo tra i due nel taxi che termina col silenzio per il passaggio del coyote, sono d'antologia. Il finale è altamente significativo perchè riflette la filosofia del film: passerà molto tempo prima che qualcuno si accorga, in una Los Angeles dove vivono "17 milioni di persone e nessuno si conosce", che Vincent è morto.
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Collataeral è uno di quei film che ti rimangono impressi, che guarderesti e riguarderesti, perché hai sempre da imparare.
Dire che è un film di genere sarebbe banalizzarlo, perché in questa pellicola troviamo ciò che si può definire poetica e autorialità, concetti che vanno perdendosi nell’attuale panorama cinematografico, ma che il buon vecchio Michael ci ricorda.
L’azione inizia subito, zero titoli di testa, e procede per tutta la durata del film come se fosse in tempo reale, occupando la vicenda lo spazio di un’unica nottata. Forse si nota un poco che la sceneggiatura non è di Mann, ma il lavoro compiuto è comunque egregio. Tom Cruise, oltre ad essere un divo, si conferma un ottimo attore, sostenuto da un ottimo J.
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Collataeral è uno di quei film che ti rimangono impressi, che guarderesti e riguarderesti, perché hai sempre da imparare.
Dire che è un film di genere sarebbe banalizzarlo, perché in questa pellicola troviamo ciò che si può definire poetica e autorialità, concetti che vanno perdendosi nell’attuale panorama cinematografico, ma che il buon vecchio Michael ci ricorda.
L’azione inizia subito, zero titoli di testa, e procede per tutta la durata del film come se fosse in tempo reale, occupando la vicenda lo spazio di un’unica nottata. Forse si nota un poco che la sceneggiatura non è di Mann, ma il lavoro compiuto è comunque egregio. Tom Cruise, oltre ad essere un divo, si conferma un ottimo attore, sostenuto da un ottimo J. Foxx che avrebbe meritato l’oscar come non protagonista, forse di più di quello per Ray, e menzione particolare la merita anche J. Pinkett-Smith, attrice non nuova per questo regista.
Ad impressionare, come ormai è divenuto un marchio di fabbrica della produzione Manniana, è la fotografia, curata da due direttori per il fatto che una buona parte del film è in digitale mentre la restante in pellicola, portando avanti l’evoluzione nata con Alì. Discorso duplice quindi: Dion Beebe meriterebbe un posto nel’Olimpo, ma forse ancora più in alto ci dovrebbe stare Paul cameron Escoffier, curatore della parte in pellicola, così bravo da non far notare la differenza.
Il vero protagonista di Collateral è la città di Los Angeles, filmata in modo unico, più vera del vero. Le sequenze in taxi e le inquadrature a piombo dall’elicottero rendono un’impressione di verosimiglianza stupefacente.
Collateral è anche il film delle coincidenze: coincidenza è l’incontro tra Vincent e Max (quest’ultimo non badava al cliente inizialmente), coincidenza è l’incontro tra Max e Annie, coincidenza è l’uomo che precipita sul taxi, coincidenza è la chiamata della polizia al momento del controllo, coincidenza è il telefono scarico di Max alla fine del film, e così per ore…
Il finale potrebbe sembrare insoddisfacente, ma appunto per questo ti aspetteresti un’altra cosa ed ecco che vieni spiazzato.
Collateral è un capolavoro del cinema contemporaneo, che fra qualche anno, quando Michael Mann verrà considerato maggiormente, sarà utilizzato come materiale didattico.
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Colateral è uno di migliori action-Thriller prodotti negli ultimi anni.
La sceneggiatura unisce azione e riflessione, realtà e invenzione, spettacolarità e semplicità.ù
la sapiente maestria registica di Michael Mann porta sul grande schermo un film dalle forti emozioni, totalmente diverso dagli altri, forse per quel sapore geniale che gli ha conferito il regista americano con le riprese mozzafiato e i qui primi piani sapientemente mossi.
Un thriller lontano dalle morti da monologhi, dagli impossibili inseguimenti, dall'accento romanzesco. Questa volta possiamo ammirare un crudo racconto di omicidi, senza che prevalga alcun tipo di punto di vista.
Michale Mann fa da splendida cornice a due grandissimi attori:Jamie Foxx e Tom Cruise.
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Colateral è uno di migliori action-Thriller prodotti negli ultimi anni.
La sceneggiatura unisce azione e riflessione, realtà e invenzione, spettacolarità e semplicità.ù
la sapiente maestria registica di Michael Mann porta sul grande schermo un film dalle forti emozioni, totalmente diverso dagli altri, forse per quel sapore geniale che gli ha conferito il regista americano con le riprese mozzafiato e i qui primi piani sapientemente mossi.
Un thriller lontano dalle morti da monologhi, dagli impossibili inseguimenti, dall'accento romanzesco. Questa volta possiamo ammirare un crudo racconto di omicidi, senza che prevalga alcun tipo di punto di vista.
Michale Mann fa da splendida cornice a due grandissimi attori:Jamie Foxx e Tom Cruise. Se per l'ex "Alì" non c'erano dubbi sulle sue capacità, l'"ex ragazzo di Top Gun" ha dimostrato una volta per tutte di saper recitare anche parti alquanto difficili, regalando allo spettatore una verosimile interpretazione.
i due personaggi interpretati dai grandi attori, con le loro diverse linee di pensiero, riescono a portare sullo schermo, in mezzo a tutta l'azione del film, anche riflessioni sui due punti di vista. Lo spetttaore col finale del film, quindi, non si aspetta solo come vada a finire la storia, ma quale dei due modi di pensare prevalga, poichè entrambi non possono coesistere.
I suggestivi tocchi di Michael Mann finiscono poi col completare questo straordinario film, avvincente, intrigante, fantastico.
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Collateral, non c'è che dire, è il CAPOLAVORO di Michael Mann, molto più di Heat o di altri celebri film, e il film che lo ritrasporta nell'Olimpo dei grandi registi contemporanei, che grazie al suo stile registico, alla sua maestria, alla sceneggiature quasi sempre curate e rifinite, è indubbiamente uno dei maestri del genere, e questo suo film è uno dei migliori thriller d'azione che si siano mai visti al cinema. Una suspense continua e una tensione palapabile lo accompagnano durante tutta la sua durata, con di sottofondo l'atmosfera quasi fuori dal tempo delle strade notturne (indimenticabile la scena in cui il taxi si ferma per lasciar attraversare una coppia di coyote) e con le innumerevoli divagazioni di Vincent, il "killer filosofo", che giustifica ogni sua azione agli occhi dello sfortunato Max.
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Collateral, non c'è che dire, è il CAPOLAVORO di Michael Mann, molto più di Heat o di altri celebri film, e il film che lo ritrasporta nell'Olimpo dei grandi registi contemporanei, che grazie al suo stile registico, alla sua maestria, alla sceneggiature quasi sempre curate e rifinite, è indubbiamente uno dei maestri del genere, e questo suo film è uno dei migliori thriller d'azione che si siano mai visti al cinema. Una suspense continua e una tensione palapabile lo accompagnano durante tutta la sua durata, con di sottofondo l'atmosfera quasi fuori dal tempo delle strade notturne (indimenticabile la scena in cui il taxi si ferma per lasciar attraversare una coppia di coyote) e con le innumerevoli divagazioni di Vincent, il "killer filosofo", che giustifica ogni sua azione agli occhi dello sfortunato Max. Fin dall'inizio, o quantomeno da quando sale Vincent sul taxi, si viene trasportati in questa incredibile atmosfera dalla cinepresa di Mann, che sceglie sapientemente i primi piani e i campi lunghi, che quasi fa interagire lo spettatore con quello che avviene sullo schermo, quasi ne facesse parte, con a completare il tutto un'ottima colonna sonora. Insomma, un film che nel suo genere ha ben pochi concorrenti, che non ha neanche tanti difetti e che suggerisce una visione del mondo molto più cupa e pessimistica di quella di Heat. Nonostante possa in superficie apparire lineare, in secondo piano nasconde non pochi spunti di riflessione, che talvolta vengono esplicitati da Vincent e talvolta no, un film in cui nulla è fuori posto e il cui tempo del racconto (ovvero una nottata) permette di compattare al massimo la narrazione, non lasciando niente al caso e appasionando lo spettatore fino all'imprevedbile, quieto finale. Un grandissimo film d'azione che non ha niente da invidiare ai moltissimi altri suoi simili, che ha qualcosa di diverso, qualcosa in più, che rimane nella memoria anche molto tempo dopo la visione, quello che più si avvicina (fra quelli di Mann) alla perfezione. Anche sugli attori niente da dire, Cruise è perfetto nel ruolo, come anche Foxx e la Smith, tutti diretti abilmente dal regista. Grande successo sia di pubblico che di critica, com'è giusto che sia. Assolutamente consigliata anche la visione in lingua originale: potrebbe addirittura stupirvi.
Millions of galaxies of hundreds of millions of stars and a speck on one in a blink. That's us, lost in space. The cop, you, me... Who notices? Milioni di galassie di centinaia di milioni di stelle e un puntino su di una di queste. Siamo noi, persi nello spazio. Lo sbirro, tu, io... Chi se ne accorge?
A guy gets on the MTA here in L.A and dies. Think anybody will notice? Un uomo sale sulla metropolitana qui a Los Angeles e muore. Pensi che se ne accorgerà qualcuno? [-]
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Los Angeles. Max è un tassista del turno di notte, ma aspira ad avere una compagnia di Limousine. Una sera, dopo aver accompagnato una bella donna in ufficio, sale sul taxi un uomo distinto dai capelli grigi, Vincent. Si scoprirà che Vincent è un killer e userà Max (non proprio di sua volontà) sarà incaricato di accompagnarlo ad uccidere le vittime. La premessa è interessante, Mann è un regista esperto (molto capace nel girare scene di grande tensione), gli attori sono bravi, una Los Angeles illuminata dalle luci dei lampioni e dalle insegne al neon dei locali sono tutti elementi che riescono a far diventare questo film davvero intenso e gradevole.
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Los Angeles. Max è un tassista del turno di notte, ma aspira ad avere una compagnia di Limousine. Una sera, dopo aver accompagnato una bella donna in ufficio, sale sul taxi un uomo distinto dai capelli grigi, Vincent. Si scoprirà che Vincent è un killer e userà Max (non proprio di sua volontà) sarà incaricato di accompagnarlo ad uccidere le vittime. La premessa è interessante, Mann è un regista esperto (molto capace nel girare scene di grande tensione), gli attori sono bravi, una Los Angeles illuminata dalle luci dei lampioni e dalle insegne al neon dei locali sono tutti elementi che riescono a far diventare questo film davvero intenso e gradevole.
Molto interessante la personalità dei due protagonisti, sono l'antitesi l'uno dell'altro (anche fisicamente), uno sognatore, a volte impacciato e timido, l'altro estremamente concreto e diretto. I due spesso si confronteranno durante i diversi dialoghi del film, sempre brillanti e mai sotto tono.
Il messaggio che traspare dal film è chiaro: non esiste casualità, ma c'è una entità superiore, si può chiamare destino, karma, predestinazione non fa differenza, è questa che muove i personaggi e li fa incrociare e scontrare.
Un ottimo film, sicuramente da vedere, intrigante, girato davvero davvero bene, e poi... Tom Cruise fa il cattivo!
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Un altro saggio dello stile tipico di Mann.
Max (Foxx) tassista notturno dopo aver fatto una corsa con Annie una bella procuratrice (P. Smith) che l'indomani terrà un'importante udienza per crimini legati alla mafia, viene fatto ostaggio da Vincent (Cruise), Killer professionista, in una folle corsa contro il tempo per l'esecuzione di cinque testimoni.
Grande coinvolgimento "visivo" per questo film d'azione e come il regista ci ha abituati, di riflessione.
Il regista riflette sulle "casualità" della vita (se Annie o Vincent avessero preso un altro Taxi...) e sulla "sensibilità" d'animo dei due protagonisti (la rabbia, il cinismo del Killer e le paure del Tassista).
Bellissima la fotografia con spettacolari riprese dall'alto di una Los Angeles notturna.
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Un altro saggio dello stile tipico di Mann.
Max (Foxx) tassista notturno dopo aver fatto una corsa con Annie una bella procuratrice (P. Smith) che l'indomani terrà un'importante udienza per crimini legati alla mafia, viene fatto ostaggio da Vincent (Cruise), Killer professionista, in una folle corsa contro il tempo per l'esecuzione di cinque testimoni.
Grande coinvolgimento "visivo" per questo film d'azione e come il regista ci ha abituati, di riflessione.
Il regista riflette sulle "casualità" della vita (se Annie o Vincent avessero preso un altro Taxi...) e sulla "sensibilità" d'animo dei due protagonisti (la rabbia, il cinismo del Killer e le paure del Tassista).
Bellissima la fotografia con spettacolari riprese dall'alto di una Los Angeles notturna. Gli inserti in digitale che rendono nitide le riprese della città di notte, contribuiscono a creare un'atmosfera onirica e talvolta inquietante.
Bellissimi i primi piani, di classe la colonna sonora di James N. Howard.
M. C. Tortora
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Aereoporto di Los Angeles; un uomo distinto, cammina lungo il corridoio, i suoi occhi coperti da un paio di occhiali scuri... si scontra con un altra persona, e dopo essersi chiesti scusa a vicenda, si scambiano la valigia, e il lavoro è cominciato!
Dall'altra capo della strada, un tassista Max, da un passaggio ad un'affascinante avvocatessa, una volta lasciata, il tassista si distrae per pochi secondi, concedendo così all'uomo con la valigia di salire sul suo taxi. La notte è cominciata...
Una delle opere più belle del genio Michael Mann, girato con camere digitali, per risaltare l'immagine nella notte affascinante di L.A., Collateral è un viaggio dove personaggi e storie s'intrecciano in una, rimanendo comunque concentrato sul nucleo della vicenda: Vincent il killer, e Max il tassista.
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Aereoporto di Los Angeles; un uomo distinto, cammina lungo il corridoio, i suoi occhi coperti da un paio di occhiali scuri... si scontra con un altra persona, e dopo essersi chiesti scusa a vicenda, si scambiano la valigia, e il lavoro è cominciato!
Dall'altra capo della strada, un tassista Max, da un passaggio ad un'affascinante avvocatessa, una volta lasciata, il tassista si distrae per pochi secondi, concedendo così all'uomo con la valigia di salire sul suo taxi. La notte è cominciata...
Una delle opere più belle del genio Michael Mann, girato con camere digitali, per risaltare l'immagine nella notte affascinante di L.A., Collateral è un viaggio dove personaggi e storie s'intrecciano in una, rimanendo comunque concentrato sul nucleo della vicenda: Vincent il killer, e Max il tassista.
In una notte, Vincent deve fare cinque fermate, ed elminire altrettanti cinque testimoni d'accusa... intanto il detective Fanning, indaga sulla scomparsa di un suo informatore...
La sceneggiatura di ferro, e la regia perfetta di Mann, aiuta un bravissimo Tom Cruise a dar vita allo spietato Vincent, uomo che va oltre a ciò che l'occhio vede, psicologia profonda, e forte senso filosofico, e intanto Max (eccellente Jamie Foxx) che si trova in una situazione da incubo, lotta contro se stesso per non perdere il controllo.
Adattarsi all'ambiente, improvvisare... le regole di un effetto collaterale, di cui non ne siamo padroni.
Stile visivo senza precedenti, ci concede di rimanere estasiati sulla poltrona, Los Angeles è affascinante, brilla di luce propria, mentre un killer vaga indisturbato sparando senza pietà...
La tensione al limite, l'intesa fra i due protagonisti, in un luodo magico, dove anche un Coyote può farti entrare in un'altro mondo.
La sequenza del Club Fever, dove la sparatoria viene condita dal ritmo incessante della musica da discoteca è divina.
Collateral si distingue dal solito thriller, è un film che va oltre, cadendo nel drammatico e nel poliziesco in più di una scena.
Capolavoro.
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Un mite tassista di Los Angeles (Jamie Foxx) viene preso in ostaggio da Vincent (Tom Cruise), un killer professionista che si serve del taxi per portare a termine cinque omicidi in una sola notte.
Quando il termine “thriller“ viene accostato a quello di Michael Mann, sappiamo di essere in buone mani. Scordatevi serial killer funambolici, macchine che esplodono e battutine del cazzo tra poliziotti sagaci: qui si fa sul serio. Le sparatorie ci sono, ma quelle più elettrizzanti fanno uso di proiettili verbali anziché di piombo, e un taxi non è un semplice veicolo da far saltare in aria ma un microcosmo in cui a scontrarsi sono le personalità dei protagonisti.
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Un mite tassista di Los Angeles (Jamie Foxx) viene preso in ostaggio da Vincent (Tom Cruise), un killer professionista che si serve del taxi per portare a termine cinque omicidi in una sola notte.
Quando il termine “thriller“ viene accostato a quello di Michael Mann, sappiamo di essere in buone mani. Scordatevi serial killer funambolici, macchine che esplodono e battutine del cazzo tra poliziotti sagaci: qui si fa sul serio. Le sparatorie ci sono, ma quelle più elettrizzanti fanno uso di proiettili verbali anziché di piombo, e un taxi non è un semplice veicolo da far saltare in aria ma un microcosmo in cui a scontrarsi sono le personalità dei protagonisti.
'Collateral' è l'ultimo esempio di come il cinema per adulti capaci di intendere e volere non sia morto ma, anzi, goda di ottima salute: un film diretto in maniera magistrale, interpretato con bravura e dotato di una sceneggiatura avvincente ed approfondita.
La parte finale - soprattutto alla luce di quanto visto fino a quel punto - scade un po' nel convenzionale, affidandosi forse ad una miracolosa casualità di troppo, ma credo sia innegabile che per tre quarti di film ci si trovi di fronte ad un'opera magnifica capace di unire arte e tecnica in un'unica, entusiasmante entità.
Tom Cruise riesce finalmente a fornire una prova d'attore convincente sotto ogni punto di vista, priva dei soliti tic e questa volta, davvero, senza sbavature. Il suo killer spietato è un classico cattivo alla Michael Mann, un alter-ego dark in cui il protagonista riconosce la sua metà oscura e con la cui umanità è costretto a fare i conti, un Darth Vader senza casco che non conosce il significato della parola “monodimensionale“. Probabilmente il miglior ruolo di Cruise accanto al guru di 'Magnolia'.
Jamie Foxx ha dimostrato di avere insospettate capacità di sfumatura e si è rivelato la scelta giusta per un personaggio chiamato a fronteggiare una superstar, sullo schermo come nella vita reale. Una parte non facile, la sua, a cui si chiedeva di apparire come una persona ordinaria, di buon cuore e un tantino squallida ma capace - allo stesso tempo - di sopravvivere al gioco al massacro che si instaura tra i due protagonisti, in cui ognuno scava senza troppe remore nell'animo dell'altro.
Un plauso incondizionato anche alla meravigliosa fotografia del film che si è servita in gran parte di attrezzature digitali, una scelta fatta a ragion veduta che riesce a rendere la città e le sue strade molto più realistiche di quanto non avrebbe potuto fare la pellicola: i due formati conferiscono alle immagini riprese un aspetto diverso, e Dion Beebe e Paul Cameron hanno saputo giocare con le abitudini del pubblico riprendendo la città con un tipico look da home-movie (luci dirette bruciate, zone oscure in preda ad una forte sgranatura, la suddivisione in linee di scansione) ed altri ambienti, invece, con la mobilità e la definizione proprie di una pellicola 35mm; una differenza che verrà percepita da tutti anche se soltanto a livello subliminale.
La regia di Michael Mann è semplicemente di un altro mondo, non c'è storia. Tutta un'altra pasta. Ogni fotogramma trasuda stile, ogni inquadratura è una foto da esporre in una galleria d'arte; quando alla base c'è un talento ed un'ispirazione di questa portata non c'è esperienza che tenga, né tantomeno la mera padronanza tecnica potrebbe mai eguagliare anche soltanto un decimo della bravura di questo regista.
Unita ad un montaggio perfetto e ad una direzione della fotografia strepitosa, la conduzione di Mann fa sì che il coinvolgimento scaturisca da tutto quello che appare sullo schermo, nulla escluso: personaggi, dialoghi, sguardi, suggestioni, panorami, oggetti; un'emozione continua capace di dispensare con la stessa efficacia adrenalina e malinconia, ed in grado di sottolineare al meglio la validità della sceneggiatura.
E poi ci sono tutti i marchi di fabbrica di Mann: gli aerei e gli aereoporti, l'amore per Los Angeles, gli ambienti spogli, le musiche in perfetta armonia con le immagini, una sparatoria da manuale del cinema.
La coda finale fa perdere un po' di tono al film, è vero, ma lasciare che trascurabili difetti possano influire sull'insieme sarebbe come indicare la piccola incrinatura di un bellissimo diamante, e gli appassionati non faticheranno a ritrovarsi dalle parti di 'Heat' e 'Manhunter', luoghi di un cinema di cui si sente un assoluto bisogno e che è possibile trovare grazie a quello che può essere considerato - a tutti gli effetti - come un grande, imperdibile film d'Autore.
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