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kronos
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lunedì 23 settembre 2019
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a spasso con tom
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Non il miglior film di Mann, ma di certo uno dei suoi più visionari e fascinosi, da non perdere per chi ha amato opere come "Strade violente", "Heat", "Miami Vice" (di cui il regista era produttore).
L'impianto narrativo di "Collateral" convince a metà: il soggetto è interessante, ma nello script abbondano forzature e lungaggini che rischiano d'abbassare la soglia d'attenzione.
Jamie Foxx non funziona granchè nella parte del tassista idealista e un pò sfigato (improbabilissimo tra l'altro il mini-flirt con la magistrata d'assalto) e la mega-coincidenza nel finale rischia di fa cader le braccia anche allo spettatore più tollerante.
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Non il miglior film di Mann, ma di certo uno dei suoi più visionari e fascinosi, da non perdere per chi ha amato opere come "Strade violente", "Heat", "Miami Vice" (di cui il regista era produttore).
L'impianto narrativo di "Collateral" convince a metà: il soggetto è interessante, ma nello script abbondano forzature e lungaggini che rischiano d'abbassare la soglia d'attenzione.
Jamie Foxx non funziona granchè nella parte del tassista idealista e un pò sfigato (improbabilissimo tra l'altro il mini-flirt con la magistrata d'assalto) e la mega-coincidenza nel finale rischia di fa cader le braccia anche allo spettatore più tollerante.
Però la Los Angeles notturna, magistralmente fotografata nel miglior digitale dell'epoca, è magnifica, Tom Cruise è perfettamente a suo agio nel miglior ruolo della carriera e alcune scene madri sono da applauso.
Non si dimentica in particolare la lunga sequenza in discoteca accompagnata da "Read steady go" di Paul Oakenfold: una grande pagina di cinema che rappresenta pienamente il Michael Mann più ispirato.
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luca scialo
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venerdì 11 dicembre 2020
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un tom cruise versione terminator ci fa riflettere sulla vita
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Michael Mann, regista capace in carriera di confezionare tanti film interessanti. Giusti compromessi tra qualità ed esigenze commerciali. Questo Thriller, da lui scritto oltre che diretto, è un mix tra pura azione e riflessioni sulla vita. Con profondi discorsi sull'esistenza tenuti in un Taxi che si alternano a scene d'azione tipiche dei film di Tom Cruise (soprattutto la serie Mission impossible). In effetti, alcune scene sono alquanto inverosimili. Ma l'estrema adrenalina che infondono si alterna alla calma delle chiacchierate riflessive tra i protagonisti. Ottimo il cast, che vede ottime firme anche tra i personaggi di contorno. Una Las Vegas frenetica e scintillante, che si regge su un equilibrio sopra la follia, fa da giusto sfondo ad una storia di un tassista che sogna di creare un servizio extralusso coi sacrifici del suo attuale lavoro.
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Michael Mann, regista capace in carriera di confezionare tanti film interessanti. Giusti compromessi tra qualità ed esigenze commerciali. Questo Thriller, da lui scritto oltre che diretto, è un mix tra pura azione e riflessioni sulla vita. Con profondi discorsi sull'esistenza tenuti in un Taxi che si alternano a scene d'azione tipiche dei film di Tom Cruise (soprattutto la serie Mission impossible). In effetti, alcune scene sono alquanto inverosimili. Ma l'estrema adrenalina che infondono si alterna alla calma delle chiacchierate riflessive tra i protagonisti. Ottimo il cast, che vede ottime firme anche tra i personaggi di contorno. Una Las Vegas frenetica e scintillante, che si regge su un equilibrio sopra la follia, fa da giusto sfondo ad una storia di un tassista che sogna di creare un servizio extralusso coi sacrifici del suo attuale lavoro. Ma che una sera come tante da un passaggio ad un sicario che deve uccidere in una notte ben 5 persone. Tra cui anche una che lo stesso tassista conosce. Una trama intrigante, tutto sommato raccontata con la giusta ritmica e l'adeguata suspance, dove non manca però qualche debolezza tipica del genere e del cinema hollywoodiano.
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giomo891
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lunedì 19 settembre 2022
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cruise per la prima volta "cattivo". giomo891
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Uno di quei casi in cui ti accorgi che , come il vino buono, i più bravi attori, col tempo, migliorano: é quello che mi viene in mente, rivedendo la performance di Cruise in questa superba pellicola da definirsi Noir, non solo per la sceneggiatura ma per l'ambientazione, assolutamente notturna della città degli angeli (coprotagonista del film di Mann).Cruise appare, ma solo all'inizio, l'esatto opposto di Foxx; ma, alla fine, sembra che il tassista meticoloso ed onesto, da lui intepretato, acquisisca da Cruise, killer spietato, la sua stessa determinazione. Nel personaggio del killer, Cruise crea una vera icona, di profondo cinismo, ma non del tutto autentico, cercando nelle affermazioni del suo nichilismo fatte, non tanto per giustificarsi davanti a Foxx, quanto a sé stesso.
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Uno di quei casi in cui ti accorgi che , come il vino buono, i più bravi attori, col tempo, migliorano: é quello che mi viene in mente, rivedendo la performance di Cruise in questa superba pellicola da definirsi Noir, non solo per la sceneggiatura ma per l'ambientazione, assolutamente notturna della città degli angeli (coprotagonista del film di Mann).Cruise appare, ma solo all'inizio, l'esatto opposto di Foxx; ma, alla fine, sembra che il tassista meticoloso ed onesto, da lui intepretato, acquisisca da Cruise, killer spietato, la sua stessa determinazione. Nel personaggio del killer, Cruise crea una vera icona, di profondo cinismo, ma non del tutto autentico, cercando nelle affermazioni del suo nichilismo fatte, non tanto per giustificarsi davanti a Foxx, quanto a sé stesso.
Max Durocher, un autista di taxi, dopo aver accompagnato il procuratore distrettuale Annie e avere avuto il suo numero, viene ingaggiato da un passeggero di nome Vincent affinché lo porti in giro tutta la notte in cambio di un lauto compenso. Max accetta, ma scopre che Vincent è un sicario ingaggiato per uccidere nell'arco della notte cinque testimoni collegati ad un'inchiesta su un gruppo di narcotrafficanti, perciò viene preso in ostaggio dal killer e diventa involontariamente suo complice. Max tenta di convincerlo a desistere sottolineando l'atrocità dell'uccidere altre persone, ma Vincent risponde a tono spiegando la sua filosofia nichilista.
Ma, com'è ho accennato all'inizio, c'è un' altra protagonista del film: la metropoli, Los Angeles, in una cupa, interminabile notte, dove, come dice Vincent, una persona può vivere o morire senza che nessuno ci faccia caso...
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giovanni morandi
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domenica 2 ottobre 2022
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un taxi di morte a los angeles giovanni morandi
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Uno di quei casi in cui ti accorgi che , come il vino buono, i più bravi attori, col tempo, migliorano: é quello che mi viene in mente, rivedendo la performance di Cruise in questa superba pellicola da definirsi Noir, non solo per la sceneggiatura ma per l'ambientazione, assolutamente notturna della città degli angeli (coprotagonista del film di Mann).Cruise appare, ma solo all'inizio, l'esatto opposto di Foxx; ma, alla fine, sembra che il tassista meticoloso ed onesto, da lui intepretato, acquisisca da Cruise, killer spietato, la sua stessa determinazione. Nel personaggio del killer, Cruise crea una vera icona, di profondo cinismo, ma non del tutto autentico, cercando nelle affermazioni del suo nichilismo fatte, non tanto per giustificarsi davanti a Foxx, quanto a sé stesso.
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Uno di quei casi in cui ti accorgi che , come il vino buono, i più bravi attori, col tempo, migliorano: é quello che mi viene in mente, rivedendo la performance di Cruise in questa superba pellicola da definirsi Noir, non solo per la sceneggiatura ma per l'ambientazione, assolutamente notturna della città degli angeli (coprotagonista del film di Mann).Cruise appare, ma solo all'inizio, l'esatto opposto di Foxx; ma, alla fine, sembra che il tassista meticoloso ed onesto, da lui intepretato, acquisisca da Cruise, killer spietato, la sua stessa determinazione. Nel personaggio del killer, Cruise crea una vera icona, di profondo cinismo, ma non del tutto autentico, cercando nelle affermazioni del suo nichilismo fatte, non tanto per giustificarsi davanti a Foxx, quanto a sé stesso.
TRAMA: Max Durocher, un autista di taxi, dopo aver accompagnato il procuratore distrettuale Annie e avere avuto il suo numero, viene ingaggiato da un passeggero di nome Vincent affinché lo porti in giro tutta la notte in cambio di un lauto compenso. Max accetta, ma scopre che Vincent è un sicario ingaggiato per uccidere nell'arco della notte cinque testimoni collegati ad un'inchiesta su un gruppo di narcotrafficanti, perciò viene preso in ostaggio dal killer e diventa involontariamente suo complice. Max tenta di convincerlo a desistere sottolineando l'atrocità dell'uccidere altre persone, ma Vincent risponde a tono spiegando la sua filosofia nichilista.
Mann forse, ha diretto il suo capolavoro, con questo affresco, cupo e notturno di una metropoli, dove tutto scompare, tranne un gigantesco, impenetrabile Cruise, che, per la prima volta non impersona quell'uomo dall'aspetto di bravo "ragazzo", qual'e' nella realtà.
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[+] ottima recensione lia lenzetti
(di lia lenzetti )
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zenos
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giovedì 13 settembre 2012
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capolavoro a tutti gli effetti!
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WAO! Dall'inizio alla fine un avvolgente thriller. Favolosi i due attori principali come del resto tutto il cast. Trama stupenda, fotografia curata, sceneggiatura e colpi di scena ottimi. Un capolavoro, un diavolo di capolavoro.
WAO.
[+] capolavoro
(di joeilcondor)
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ibracadabra 8
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giovedì 7 febbraio 2013
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taxi rosso sangue
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.il regista Michael Mann fa ancora una volta
centro,con un action/ trhiller, andrenalinico,assordante e con ritmo
frenetico una miscela esplosiva con un pizzico di filosofia zen,il
dialogo tra i protagonisti è bello e gogliardico un po' tarantiniano e
dal forte impatto visivo nella citta' degli angeli tra omicidi
,inseguimenti mozzafiato, scene di lotta e viicoli pericolosi e scene
da antologia,c'è lo scontro tra due mondi il bene contro il male,da
una parte il tassista notturno nero deluso dalla vita semicoscente dei
suoi fallimenti e dei sogni infranti( un bravisimo Jamie Foxx) e
dall'altra il sicario ,freddo e glaciale , brizzolato e dal
bell'aspettto garbato e solitario quasi immortale spietato e un po'
filosofo( uno strepitoso tom cruise) scena finale"con messaggio" anche
essa d'antologia è che l'indifferenza popola questo mondo.
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.il regista Michael Mann fa ancora una volta
centro,con un action/ trhiller, andrenalinico,assordante e con ritmo
frenetico una miscela esplosiva con un pizzico di filosofia zen,il
dialogo tra i protagonisti è bello e gogliardico un po' tarantiniano e
dal forte impatto visivo nella citta' degli angeli tra omicidi
,inseguimenti mozzafiato, scene di lotta e viicoli pericolosi e scene
da antologia,c'è lo scontro tra due mondi il bene contro il male,da
una parte il tassista notturno nero deluso dalla vita semicoscente dei
suoi fallimenti e dei sogni infranti( un bravisimo Jamie Foxx) e
dall'altra il sicario ,freddo e glaciale , brizzolato e dal
bell'aspettto garbato e solitario quasi immortale spietato e un po'
filosofo( uno strepitoso tom cruise) scena finale"con messaggio" anche
essa d'antologia è che l'indifferenza popola questo mondo.
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davide_chiappetta
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giovedì 8 settembre 2011
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romantico adrenalinico e notturno, ma non convince
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Mann è uno dei pochi registi al mondo che sa ancora dove mettere la cinepresa, parafrasando Mereghetti nel descrivere Kitano regista, ma andando subito al dunque spiego il perchè questo film non mi abbia ha convinto tanto, aggiungendo tra l'altro che qui Mann infila tra una sequenza e un altra qualche citazione presa da qualche suo film passato, e sembra dover far notare a tutti che è un genio. Prima di tutto tessiamo le lodi per aver cambiato varie volte marcia, ma fortunatamente senza cambiare registro, nel corso della storia, e questo per non annoiare lo spettatore; lo elogiamo anche per il modo perfetto di usare le musiche fuse con l'azione che formano una sinfonia visionaria, ma siamo leggermente sotto una spanna nelle scene d'azione del suo bellissimo film Strade Violente, uno dei film piu riusciti di Mann, insieme a Nemico Pubblico, ma anche uno dei piu sconosciuti ai più; diciamo che la struttura narrativa in alcuni punti pare forzata, tutto accade quel giorno e quella notte, l'autista che si innamora di una sua cliente, la stessa che è il bersaglio del killer altro suo cliente, lo sbirro interpretato da un sempre grande Ruffalo che si incrociano con i due protagonisti dentro un ascensore, però c'è da ammettere che la morte secca e improvvisa dello stesso sbirro è stata una buonissima idea, infatti ci ha fatto venire un colpo quando è stato fatto fuori dal killer e inquadrato da lontano, sperando che la sua storia potesse continuare in qualche modo,il resto è tutto scontato cosi come la calma professionale del killer visto e stravisto in migliaia di film gangster e noir, le citazioni filosofiche gia sentite in Gosth Dog, il killer che ha bisogno di un autista gia visto nel capolavoro di Don Siegel "The Lineup" dove Eli Wallach, grandissimo killer psicopatico che non risparmia neanche i bambini, si fa scortare da un autista quella volta però al soldo della mala, poi citazioni a piene mani dalla Finestra sul cortile arrivando agli Spietati passando anche per qualche sua citazione come ad esempio il portarsi qualche cartolina come forma di sogno e di speranza e darlo alla ragazza, lo stesso che fara nel film Strade Violente il galeotto morente Willie Nielson a James Caan, di citazioni se ne potrebbe riempire due pagine, ma quella piu evidente la morte finale sul treno, che oltre a citare la morte Rutger Hauer in Blade Runner col suo "è tempo di morire" mi viene in mente Robert Blake nello sconosciuto ma vitale film di Guercio "Electra Glide" dove il protagonista poliziotto muore in modo simile come un bambolotto di pezza seduto ma in mezzo alla strada per non parlare anche di un film di Fuller nel quale un soldato muore in modo simile in Corea in Fiamme, e ricorda anche un po la morte del protagonista sia in 'Sei solo agente Vincent' che nel suo remake costoso 'The Heat la Sfida'; comunque citazioni a parte il film sarebbe stato anche grande se non era per la scena dell'ultimo contratto girata senza quella inventiva che è stata iniettata a grossi sprazzi nel corso del film; il regista forse voleva farci provare un po di tristezza nella morte del killer Cruise, visto che ha salvato la vita all'autista, e visto che per merito suo ha saputo ribellarsi al suo titolare che lo tiranneggiava, ma paradossalmente almeno per me questo non avviene perchè il sicario aveva precedentemente minacciato di uccidere la madre del nero se si rifiutava di obbedirgli, e doveva anche uccidere la ragazza il cui tassista era "innamorato", (forse il regista doveva soffermarsi di piu sulla psicologia della sequenza dell'ultimo contratto, cioe se il tassista non sparava a Cruise almeno immediatamente, e intimava di lasciare stare la ragazza per ovvi motivi, chissa cosa sarebbe successo in quanto a tensione, mentre sparando a Cruise, va a farsi benedire le psicologie e i destini dei due protagonisti che iniziavano ad ammirarsi uno dell'altro), finendo come tutti quei film di killer che muoiono dimenticati come samurai che vanno incontro al loro destino.
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Mann è uno dei pochi registi al mondo che sa ancora dove mettere la cinepresa, parafrasando Mereghetti nel descrivere Kitano regista, ma andando subito al dunque spiego il perchè questo film non mi abbia ha convinto tanto, aggiungendo tra l'altro che qui Mann infila tra una sequenza e un altra qualche citazione presa da qualche suo film passato, e sembra dover far notare a tutti che è un genio. Prima di tutto tessiamo le lodi per aver cambiato varie volte marcia, ma fortunatamente senza cambiare registro, nel corso della storia, e questo per non annoiare lo spettatore; lo elogiamo anche per il modo perfetto di usare le musiche fuse con l'azione che formano una sinfonia visionaria, ma siamo leggermente sotto una spanna nelle scene d'azione del suo bellissimo film Strade Violente, uno dei film piu riusciti di Mann, insieme a Nemico Pubblico, ma anche uno dei piu sconosciuti ai più; diciamo che la struttura narrativa in alcuni punti pare forzata, tutto accade quel giorno e quella notte, l'autista che si innamora di una sua cliente, la stessa che è il bersaglio del killer altro suo cliente, lo sbirro interpretato da un sempre grande Ruffalo che si incrociano con i due protagonisti dentro un ascensore, però c'è da ammettere che la morte secca e improvvisa dello stesso sbirro è stata una buonissima idea, infatti ci ha fatto venire un colpo quando è stato fatto fuori dal killer e inquadrato da lontano, sperando che la sua storia potesse continuare in qualche modo,il resto è tutto scontato cosi come la calma professionale del killer visto e stravisto in migliaia di film gangster e noir, le citazioni filosofiche gia sentite in Gosth Dog, il killer che ha bisogno di un autista gia visto nel capolavoro di Don Siegel "The Lineup" dove Eli Wallach, grandissimo killer psicopatico che non risparmia neanche i bambini, si fa scortare da un autista quella volta però al soldo della mala, poi citazioni a piene mani dalla Finestra sul cortile arrivando agli Spietati passando anche per qualche sua citazione come ad esempio il portarsi qualche cartolina come forma di sogno e di speranza e darlo alla ragazza, lo stesso che fara nel film Strade Violente il galeotto morente Willie Nielson a James Caan, di citazioni se ne potrebbe riempire due pagine, ma quella piu evidente la morte finale sul treno, che oltre a citare la morte Rutger Hauer in Blade Runner col suo "è tempo di morire" mi viene in mente Robert Blake nello sconosciuto ma vitale film di Guercio "Electra Glide" dove il protagonista poliziotto muore in modo simile come un bambolotto di pezza seduto ma in mezzo alla strada per non parlare anche di un film di Fuller nel quale un soldato muore in modo simile in Corea in Fiamme, e ricorda anche un po la morte del protagonista sia in 'Sei solo agente Vincent' che nel suo remake costoso 'The Heat la Sfida'; comunque citazioni a parte il film sarebbe stato anche grande se non era per la scena dell'ultimo contratto girata senza quella inventiva che è stata iniettata a grossi sprazzi nel corso del film; il regista forse voleva farci provare un po di tristezza nella morte del killer Cruise, visto che ha salvato la vita all'autista, e visto che per merito suo ha saputo ribellarsi al suo titolare che lo tiranneggiava, ma paradossalmente almeno per me questo non avviene perchè il sicario aveva precedentemente minacciato di uccidere la madre del nero se si rifiutava di obbedirgli, e doveva anche uccidere la ragazza il cui tassista era "innamorato", (forse il regista doveva soffermarsi di piu sulla psicologia della sequenza dell'ultimo contratto, cioe se il tassista non sparava a Cruise almeno immediatamente, e intimava di lasciare stare la ragazza per ovvi motivi, chissa cosa sarebbe successo in quanto a tensione, mentre sparando a Cruise, va a farsi benedire le psicologie e i destini dei due protagonisti che iniziavano ad ammirarsi uno dell'altro), finendo come tutti quei film di killer che muoiono dimenticati come samurai che vanno incontro al loro destino.
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ultimoboyscout
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lunedì 17 ottobre 2011
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una notte per uccidere.
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Il dal tramonto all'alba di Michael mann va che è un piacere. Cruise è il killer Vincent e ha tutta una notte per uccidere alcuni testimoni. Costringe il tassista Max, interpretato da Foxx, a fargli da autista. Prima abbozza e subisce, poi reagisce e la ribellione diventarà vera quando scoprirà l'identità dell'ultima vittima. Non certo il miglior film del regista, il quale non riesce a far fare alla pellicola il definitivo salto di qualità, rimanendo nei canoni del film di genere, un thriller d'azione, un noir notturno che metet di fronte due personaggi in maniera quasi filosofica, una metafora dell'America in cui il piccolo tassista metodico, ordinato, preciso, che sogna i Caraibi, messo a contatto col killer imparerà as imporsi,improvvisare e combattere.
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Il dal tramonto all'alba di Michael mann va che è un piacere. Cruise è il killer Vincent e ha tutta una notte per uccidere alcuni testimoni. Costringe il tassista Max, interpretato da Foxx, a fargli da autista. Prima abbozza e subisce, poi reagisce e la ribellione diventarà vera quando scoprirà l'identità dell'ultima vittima. Non certo il miglior film del regista, il quale non riesce a far fare alla pellicola il definitivo salto di qualità, rimanendo nei canoni del film di genere, un thriller d'azione, un noir notturno che metet di fronte due personaggi in maniera quasi filosofica, una metafora dell'America in cui il piccolo tassista metodico, ordinato, preciso, che sogna i Caraibi, messo a contatto col killer imparerà as imporsi,improvvisare e combattere. Il finale, probabilmente troppo convenzionale non permette al film di passare da grande film a capolavoro. Girato in digitale ad alta definizione e con una fotografia superba per permettere alle riprese (tutte notturne) di offrire il massimo in termini di colore, luci e brillantezza: un vero marchio di fabbrica per Mann, in questo non prende lezioni veramente da nessuno. La Los Angeles in cui si muovono i protagonisti è descritta dall'alto ma raccontata e vissuta dalle viscere, il film è un blocco unico e lineare, funzionale alla necessaria violenza che genera e allo svolgimento della storia. Magnifici Foxx e Cruise, che ingrigito, dimostra di saper fare anche il cattivo. La scena del coyote che attraversa la strada vicino al taxi è qualcosa di eccezionale, Mann ha fatto di nuovo centro.
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