Ciao. Film che si fa apprezzare per l'ottima qualità realizzativa e le valide performance recitative degli attori, in questo c'è ben poco da opinare. Per quanto concerne gli aspetti morali... il discorso, a mio personalissimo avviso, cambia e non poco. David Finch ha confezionato un prodotto minuziosamente studiato in tutti i particolari e "ben orientato", anzi... "opportunamente orientato", avvalendosi dell'ottima interpretazione di Jesse Eisenberg il quale, nonostante qualche sostanziale difformità estetica dal vero Zuckerberg, riesce a conferire una personalità abbastanza aderente al personaggio reale. Altresì... di tale personaggio... non sono certo sottaciuti gli aspetti di estremo cinismo ed arroganza che lo caratterizzano, beninteso oltre alle sue capacità ma... sono sicuramente connotati in un'ottica decisamente meno melliflua ed ammorbidita, rispetto a quello che abitualmente mostra in pubblico (pur ammirandone l'intelligenza ed evidenti abilità personali - per chi ne abbia l'occasione, di questo Deus Ex Machina, vedasi le rare interviste e gli interventi in sedi universitarie). Ad ogni buon conto, sfumature sui personaggi a parte, la pellicola sa tanto d'incensazione al "padre" di un prodotto di condivisione planetario; è quindi implicito che l'incensazione sia, di riflesso, da attribuirsi al prodotto stesso, sul quale è legittimo sollevare qualche dubbio sulle contemporanee, oppure le legittime, finalità (in merito vedasi il progr. di RAI3 - "Report, il prodotto sei tu" - di qualche tempo fa, il quale non è da prender per oro colato ma qualche interessante riflessione su Facebook la proponeva). In sostanza, considero il film una furba operazione pubblicitaria e d'immagine, basata su alcune vicende di un Self-made man tipicamente USA (che... guarda un pò... resta la terra delle opportunità...!). La mia "votazione", nonostante l'ottima qualità tecnica del film (penso sarebbe giusto almeno un 3 o 4 stelle) risente però pesantemente del fatto che nella pellicola il contesto di riferimento sia espresso da personalità intrise di cinismo ed opportunismo (non conta come si vince... la regola è questa non è vero...?!). I "soggetti" che vivono anche di emozioni sono moralmente i perdenti, o destinati (immancabilmente) ad esser tali. Saluti a tutti
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