Chiedi alla polvere

Nessun merito per un regista mediocre anzi pessimo che di conseguenza non riesce a cogliere ciò che tutti leggendo Fante cogliamo: l'opportunità di avere una sceneggiatura brillante fresca e drammatica già pronta e servita su un piatto d'argento. Ma questo fatto così banalmente lampante Towne non arriva a percepirlo: preferisce mostrare i pompati muscoli delle braccia di Farrell (è lui Bandini??? Ma andiamo...) il corpo al silicone della Hayek, piuttosto che la simpatia, la trascuratezza, il vagabondare, la goffaggine di un giovanissimo Bandini alle prime sbandate sessuali; piuttosto che la fierezza estremamente violenta e la sua precarietà di un personaggio come Camilla, la quale si dissolve e brucia nel deserto come il fumo della sua marijuana, come il rifiuto di sè stessa per colpa di una sbandata per un idiota qualunque. Ma no, era forse troppo per il microcervello del regista e del divino "Produttore" Cruise tutto questo? Sicuramente, visto che il film elimina tutta l'ironia e il sarcasmo dolceamaro di Fante per ripiegarsi su sè stesso e offrire un orrendo spettacolo di istruzione filoamericana, esaltazione di quelle forme di vita che Fante odiava (e che manda letteralmente affanculo in "A dream of Bunker Hill")scherniva, ma che ha sempre utilizzato per il proprio tornaconto, non dimentichiamo infatti che egli doveva la sua fortuna economica proprio all'industria hollywoodiana. Un consiglio ai due divini filmaker, al cast e all'intera hollywood analfabeta: se John Fante è troppo... la prossima volta provate a leggere della toilet paper, come dite voi, sarà sicuramente più utile ai vostri poveri spettatori, che ogni tanto qualche riga la leggono.... Vegogna!