L'ombra del potere - The Good Shepherd |
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Un film di Robert De Niro.
Con Matt Damon, Angelina Jolie, Alec Baldwin, Tammy Blanchard, Billy Crudup.
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Titolo originale The Good Shepherd.
Sentimentale,
durata 167 min.
- USA 2006.
- Medusa
uscita venerdì 20 aprile 2007.
MYMONETRO
L'ombra del potere - The Good Shepherd
valutazione media:
2,76
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Bello: vicenda privata di chi ha fatto la CIAdi megliosenzaFeedback: 0 |
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martedì 1 maggio 2007 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Quanto serve per raccogliere i ricordi di una vita e raccontarla soffermandosi sul calore, sulla passione, sul rimpianto (ma anche sul cinismo o sull'umanità di certe scelte), in un film senza sbavature ed eccessi: 167 Minuti e De Niro ? Grazie ad entrambi. Grazie al tempo che ci permette di seguire le vicende della vita del protagonista con la calma che merita, senza gli effetti speciali dei film d'azione o le cure dei dettagli dei film di spionaggio (chi resta disorientato dal montaggio è chi cerca di capire la trama, la storia, ma di questa i dettagli non vengono forniti, appunto; chi si annoia è chi non ha capito che non si tratta di un film spara-spara!). E' per nascita, più che per meriti, per un tragico destino (che lo rende taciturno quasi muto), più che per scelte, che il protagonista, figlio di una potente famiglia americana, finiti i brillanti studi a Yale, ripercorre tutti i passi delle élite selezionatissime di giovani americani che certosinamente alcuni, con spregiudicatezza o savoir faire altri, costituiscono e costruiscono la spina dorsale del sistema politico-economico del paese. Ed è in un periodo di distruzione/ricostruzione del potere (la guerra mondiale e gli anni 50) che pochi giovani, veramente pochi, pochissimi, partecipano alla definizione dei paradigmi di potere del nuovo mondo nascente. Tutto, tutto questo costruire, passa in secondo piano nella narrazione, fa da sfondo al tema centrale del film: la personalità di Matt Damon chiusa, schiva, determinata, meticolosa che nella scelta di non vivere non dare spazio alle proprie aspirazioni, non scegliendo, ma subendo i fatti della vita, sospinto da un utopistico e non realmente sentito sogno di rettitudine e moralità (quella che ammette compromessi, morti e sacrifici -anche morali- per una causa superiore, il Paese) è il mezzo con cui un paese si struttura per affermare la propria egemonia. Un manipolo di persone, una lobbie, fa il bello e il cattivo tempo. Non viene girata una scena in assenza di Matt Damon. Poderoso, straordinario, da vedere.
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