cristina:)
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domenica 19 agosto 2007
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film avvincente e piacevolmente angosciante
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Due occhi che scrutano incuriositi e anche fondamentalmente annoiati fuori dalla finestra; e da qui si sviluppa la vicenda che, arricchita da risvolti ironici e una sceneggiatura realmente avvincente, vede come protagonista l'idolo Shia Labeouf e come coprotagonista la tanto desiderata vicina di casa.Chi avrebbe mai pensato che uno sguardo più attento fuori dal proprio atrio potesse condurre a tanto? Ed è così che Laig e l'amico Ronny sono ormai troppo coinvolti per tirarsi indietro, non possono permettere a quell'uomo di continuare a uccidere la gente...Il film si svolge tutto più che altro all'interno della casa del protagonista dalla quale egli non può muoversi e tra nuovi elementi tecnologici e seducenti ammiccamenti riesce a coinvolgerti fino in fondo.
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Due occhi che scrutano incuriositi e anche fondamentalmente annoiati fuori dalla finestra; e da qui si sviluppa la vicenda che, arricchita da risvolti ironici e una sceneggiatura realmente avvincente, vede come protagonista l'idolo Shia Labeouf e come coprotagonista la tanto desiderata vicina di casa.Chi avrebbe mai pensato che uno sguardo più attento fuori dal proprio atrio potesse condurre a tanto? Ed è così che Laig e l'amico Ronny sono ormai troppo coinvolti per tirarsi indietro, non possono permettere a quell'uomo di continuare a uccidere la gente...Il film si svolge tutto più che altro all'interno della casa del protagonista dalla quale egli non può muoversi e tra nuovi elementi tecnologici e seducenti ammiccamenti riesce a coinvolgerti fino in fondo. Credo che con la consacrazione di questo film Labeouf abbia ufficialmente spiccato il volo, se la sta cavando alla grande e lo ammiro davvero molto. Inoltre penso che il tema hitchockiano sia servito solo da sfondo per creare un'atmosfera di appassionante tensione ghermita egregiamente da Shia attraverso un personaggio che gli calzava a pennello.
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shippo
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martedì 21 agosto 2007
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il ritorno accattivante di un vecchio genere
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Nel mondo è conosciuto come il più promettente attore giovanile,in America lo chiamano già il nuovo Tom Hanks e ora,in Italia,comincia ad essere una faccia conosciuta. Si tratta del ventunenne Shia Saide LaBeouf(chiamato semplicemente Shia),promessa che ha tutte le carte in regole per diventare una conferma.Lo conosciamo per il ragazzo amico dei robottoni chiamati Trasformer,e finchè quel viso da ragazzo con una grande energia interna,nascosto tra paure e sensibilità comune ad adolescenti riesce,i film traboccano.
Disturbia è pensato per i giovani,ma non per questo non merita la visione.
Il punto di forza si chiama(finalmente)vero thriller.Ormai questa parola viene confusa,troppe volte,con horror.
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Nel mondo è conosciuto come il più promettente attore giovanile,in America lo chiamano già il nuovo Tom Hanks e ora,in Italia,comincia ad essere una faccia conosciuta. Si tratta del ventunenne Shia Saide LaBeouf(chiamato semplicemente Shia),promessa che ha tutte le carte in regole per diventare una conferma.Lo conosciamo per il ragazzo amico dei robottoni chiamati Trasformer,e finchè quel viso da ragazzo con una grande energia interna,nascosto tra paure e sensibilità comune ad adolescenti riesce,i film traboccano.
Disturbia è pensato per i giovani,ma non per questo non merita la visione.
Il punto di forza si chiama(finalmente)vero thriller.Ormai questa parola viene confusa,troppe volte,con horror.Tra assassigni,morte,torture di ogni generi,di ciò rimane ben poco.Mentre un vero thriller è tutt'altro che orrore,è emozione mischiata a paura.
Una sfida assai difficile,ma il regista D.J.Caruso,conscio delle sue possibiltà,accetta la sfida e vince.
Una trama modernizzata(un film molto simile è datato 1956)non turbano quella realtà giusta e doverosa,e neanche il colpo di scena(un vicino-killer con le sembianze di un ottimo David Morse),creano lo spiacevole avvertimento di una impossibilità cronica,mentre amici e ragazze mooolto desiderate mettono un contorno ironico che aiuta con gusto.Un peccato il fatto che le case sembrano fatte apposta per essere spiate,ma in un posto che si chiama Disturbia....
Probabilmente gi adulti non riusciranno a compredere le tre stelle,ma per la gioventù,questo mix piace e intriga,gli attori non deludono e il finale riesce con maestria a non diventare "assicurato".
Rimanendo soddisfatti non vi rimane che una cosa:Evitare di spiare i vicini!!(non si sà mai)....
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diego
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giovedì 23 agosto 2007
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thriller per ragazzi a bassa tensione
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Il film è sicuramente discreto anche se probabilmente adatto ad un target di pubblico per ragazzi, molto buona la prima parte di presentazione dei personaggi (buonissima la prova di Lebeouf nei panni dell'adolescente travolto contemporaneamente da sentimenti amorosi e da esplosioni ormonali) con dei frangenti molto divertenti, il film però si va leggermente sgonfiando nella sua parte centrale abbastanza monotona per poi riprendersi con decisione nel finale che se anche molto prevedibile risulta abbastanza suggestivo e con un notevole aumento qualitativo sia della regia, (fin li abbastanza piatta) ma soprattutto un apprezzabile miglioramento della scenografias molto accattivante e per certi versi inquietante.
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Il film è sicuramente discreto anche se probabilmente adatto ad un target di pubblico per ragazzi, molto buona la prima parte di presentazione dei personaggi (buonissima la prova di Lebeouf nei panni dell'adolescente travolto contemporaneamente da sentimenti amorosi e da esplosioni ormonali) con dei frangenti molto divertenti, il film però si va leggermente sgonfiando nella sua parte centrale abbastanza monotona per poi riprendersi con decisione nel finale che se anche molto prevedibile risulta abbastanza suggestivo e con un notevole aumento qualitativo sia della regia, (fin li abbastanza piatta) ma soprattutto un apprezzabile miglioramento della scenografias molto accattivante e per certi versi inquietante.
L'unica pecca che comunque risulta essere importante sul giudizio finale è la vera mancanza di tensione per tutto il film e per essere un thriller questo è abbastanza grave, un ultimo appunto per David Morse veramente buonissima la sua interpretazione ottimo nei panni dello psicopatico.
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riccardo
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sabato 1 settembre 2007
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carino
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Kale, adolescente che ha da poco perso il padre in un incidente stradale, viene messo agli arresti domiciliari per tre mesi. L'unico modo per passare il tempo è spiare col binocolo i vicini, conoscendo così la nuova inquilina della casa accanto, la bella Ashley, e indagando poi sull'inquietante Mr. Turner...e ciò che inizialmente era un puro svago, diventa un gioco MORTALE. Riadattamento ai giorni nostri dell'hitchcockiano "La finestra sul cortile", Disturbia si presenta come un teen thriller movie che vede come protagonista il bravissimo Shia LaBeouf ,ancora nei panni di un imbranato, ma stavolta impavido teen-ager e la quasi esordiente (alle spalle ha solo una particina in The Grudge 2) Sarah Roemer, inserita nel cast più per compiacere il pubblico maschile, con le continue riprese al sue deretano, che come valida attrice.
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Kale, adolescente che ha da poco perso il padre in un incidente stradale, viene messo agli arresti domiciliari per tre mesi. L'unico modo per passare il tempo è spiare col binocolo i vicini, conoscendo così la nuova inquilina della casa accanto, la bella Ashley, e indagando poi sull'inquietante Mr. Turner...e ciò che inizialmente era un puro svago, diventa un gioco MORTALE. Riadattamento ai giorni nostri dell'hitchcockiano "La finestra sul cortile", Disturbia si presenta come un teen thriller movie che vede come protagonista il bravissimo Shia LaBeouf ,ancora nei panni di un imbranato, ma stavolta impavido teen-ager e la quasi esordiente (alle spalle ha solo una particina in The Grudge 2) Sarah Roemer, inserita nel cast più per compiacere il pubblico maschile, con le continue riprese al sue deretano, che come valida attrice. Coinvolgente fin dall'inizio (scena dell'incidente), Disturbia ha certamente il pregio di non annoiare e di mantenere un ritmo incalzante per tutta la sua durata, tra continui riferimenti (forse involontari) ad altre pellicole del genere e sequenze (fortunatamente poche) che fanno pensare più a un teen movie che a un vero e proprio thriller. Ciò che risulta davvero riuscito è il contrasto tra ambiente interno ed esterno: lo spazio circoscritto in cui il protagonista può spostarsi (a causa del braccialetto messogli dalla polizia e per il quale non può muoversi liberamente), diventa a tratti soffocante e vieta al protagonista di interagire con lo spazio circostante, bloccandolo, perfino nei momenti in cui ce n'è più bisogno. L'ambiente esterno è invece quello più misterioso, apparentemente sicuro nella sua monotonia e tranquillità, che basta osservare più attentamente per scoprirne i segreti...a volte anche troppo sgradevoli. Disturbia non affascina, nè colpisce, ma la sua visione è consigliata.
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(di conb)
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simona
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domenica 6 gennaio 2008
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la nuova era
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The ring, Saw ed ora Disturbia. Questi i titoli del genere horror-non-horror che sinora mi hanno entusiasmata. Sto parlando, ovviamente, delle produzioni dell'ultimo quinquennio.
Ho letto le altre recensioni del pubblico prima di macchiare la pagina con le mie riflessioni e non concordo con la maggior parte delle critiche mosse.
"Non si può usare l'idea di un voyer alla finestra perché è già stato usato" che subito si parla d'ispirazione, per usare un'eufemismo. Si parla di errori, come la copiosa schizzata di sangue sulla finestra (io ho trovato più scandaloso l'amico in cucina che alle urla disperate dell'amico-recluso risponde con un morso al panino - gesto per il quale per fortuna verrà punito.
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The ring, Saw ed ora Disturbia. Questi i titoli del genere horror-non-horror che sinora mi hanno entusiasmata. Sto parlando, ovviamente, delle produzioni dell'ultimo quinquennio.
Ho letto le altre recensioni del pubblico prima di macchiare la pagina con le mie riflessioni e non concordo con la maggior parte delle critiche mosse.
"Non si può usare l'idea di un voyer alla finestra perché è già stato usato" che subito si parla d'ispirazione, per usare un'eufemismo. Si parla di errori, come la copiosa schizzata di sangue sulla finestra (io ho trovato più scandaloso l'amico in cucina che alle urla disperate dell'amico-recluso risponde con un morso al panino - gesto per il quale per fortuna verrà punito.. ghghgh) come se non si ci potesse 'permette' un tocco di 'splatterismo' in un genere che, a mio dire, lo consente. Ricordiamoci però che qui si parla di finzione, di cinema (Welles insegna). Non tutto deve avere un senso logico, la vita reale non ne ha! In un film non si dovrebbe cercare necessariamente la verità quanto piuttosto la sua esaltazione. Di verità inquietanti siamo sovraccaricati ogni giorno e allora concediamoci un paio d'ore di pseudo realtà senza cercare necessariamente il difetto. La critica, d'altronde,è quasi sempre distruttiva (non a caso per sottolineare i pochi casi in cui non lo è siamo obbligati ad assegnargli l'agoniato aggettivo).
Insomma, per dir la mia, io ho visto un bel film, coerente coi tempi moderni, pieno di tecnologia, virtualità e in cui anche i bambini non sono più tanto innocenti. Non credo ci sia stata la presunzione di voler produrre un capolavoro quanto quella di sottolineare che oggi, anche la paranoia ha trovato la sua dimora e aggiungo che se si cerca la verità bisognerebbe prima imparare a distinguerla.
Nota personale: le uniche cose discutibili del film, a mio parere, sono stata la sensibile acutezza del protagonista nel descrivere i tratti 'spiati' della bella controparte e il protagonista stesso, troppo più empatico e profondo, concedetemi il termine, dei 'veri' adolescenti di oggi.
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angela cinicolo
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venerdì 18 aprile 2008
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disturbia
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C’era un tempo in cui la distinzione dei generi determinava la bollatura di un film (e ne facilitava il normale processo di categorizzazione): un film era di serie B se affrontava temi non impegnati e/o se era stato filmato da un regista non da tutti ritenuto tale, altrimenti detto non firmato, un film era un popcorn movie se destinato a un target che oscillava senza troppe imprecisioni tra fasce d’età basse o livello culturale medio, una pellicola insomma che avrebbe poi ottenuto comodamente successo come blockbuster movie, un film era un thriller se rispettava precise regole narrative e , soprattutto, se il suo punto di forza era il thrilling, emozionale o mentale, se sapeva cogliere lo spettatore impreparato alla suspense e lo faceva, quindi, fremere sulla poltroncina.
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C’era un tempo in cui la distinzione dei generi determinava la bollatura di un film (e ne facilitava il normale processo di categorizzazione): un film era di serie B se affrontava temi non impegnati e/o se era stato filmato da un regista non da tutti ritenuto tale, altrimenti detto non firmato, un film era un popcorn movie se destinato a un target che oscillava senza troppe imprecisioni tra fasce d’età basse o livello culturale medio, una pellicola insomma che avrebbe poi ottenuto comodamente successo come blockbuster movie, un film era un thriller se rispettava precise regole narrative e , soprattutto, se il suo punto di forza era il thrilling, emozionale o mentale, se sapeva cogliere lo spettatore impreparato alla suspense e lo faceva, quindi, fremere sulla poltroncina. Ma l’epoca di Hitchcock si sa che è finita da un bel po’. E giocare al citazionismo senza ombra di veli, scomodando titoli, ambientazioni, somiglianze vane e fatue non può certo bastare a fare di una pellicola un buon film. Disturbia delude le aspettative di chi crede che un fan di un cineasta importante possa, emulandolo, raggiungere, almeno, una discreta somiglianza ai film cui si è ispirato. E se Psycho di Van Sant era un remake e, solo in quanto tale, si poteva perdonare al regista un tale ostinato azzardo, stavolta il discorso fa molte più grinze. Disturbia è una commediola d’amore tra e per ragazzini, uno dei quali evidente promessa degli studios americani (Shia La Beouf), sebbene sorga spontanea la domanda: tra qualche anno lo ricorderemo più per il nome cacofonico o per l’interpretazione? La storia è interessante, ma il voyeurismo che ha sviluppato e prodotto film più che ammiccanti del calibro di De Palma, di Polanski, di Lynch, qui si riduce a pochi spunti e i momenti, brevi, di azione sono ancor meno per evitare di depositare sul fondo del dimenticatoio il film appena si lascerà la sala. Una certezza resta: perché ci siamo presi tanto “disturbo” per andare a vedere l’ennesimo film estivo?
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everlong
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sabato 29 gennaio 2011
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hitchcock ai tempi delle nuove tecnologie
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Thriller citazionista e dichiaratamente hitchcockiano che, piuttosto che scegliere la strada del remake, intraprende il più onorevole sentiero della ri-contestualizzazione, in chiave govanile e iper-moderna, del capolavoro del maestro del brivido, "La finestra sul cortile", appunto. Il James Stewart e la Grace Kelly del caso sono teenager circondati da ogni forma tecnologica possibile. La tecnologia rappresenta forse l'unico aspetto di originalità di un film che comunque risulta ben riuscito. Il citazionismo è delegato quasi esclusivamente alla seneggiatura (che sostanzialmente ripercorre ogni singola fase dell'opera di Hitchcock) mentre la tecnica registica sembra non voler rischiare più di tanto, per cui né cita né innova, ma riesce lo stesso a mantenere un buon livello di tensione (pur sfociando in un crescendo un po' singhiozzante e azzoppato) e un livello formale di tutto rispetto.
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Thriller citazionista e dichiaratamente hitchcockiano che, piuttosto che scegliere la strada del remake, intraprende il più onorevole sentiero della ri-contestualizzazione, in chiave govanile e iper-moderna, del capolavoro del maestro del brivido, "La finestra sul cortile", appunto. Il James Stewart e la Grace Kelly del caso sono teenager circondati da ogni forma tecnologica possibile. La tecnologia rappresenta forse l'unico aspetto di originalità di un film che comunque risulta ben riuscito. Il citazionismo è delegato quasi esclusivamente alla seneggiatura (che sostanzialmente ripercorre ogni singola fase dell'opera di Hitchcock) mentre la tecnica registica sembra non voler rischiare più di tanto, per cui né cita né innova, ma riesce lo stesso a mantenere un buon livello di tensione (pur sfociando in un crescendo un po' singhiozzante e azzoppato) e un livello formale di tutto rispetto. Adeguare a un pubblico di massa, soprattutto giovane, un'opera del calibro de "La finestra sul cortile" è compito arduo ma nel complesso Disturbia va considerato un film di tutto rispetto, in cui il talento del giovane, ma sempre più noto, protagonista, si dimostra maturo e non passa inosservato.
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dafne.
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sabato 19 marzo 2011
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guardabile,ma non il massimo
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Non è un burro film,anche se alcune scene erano molto prevedibili,come la morte del padre in un incidente,i due ragazzi che s'innamorano,adolescente infuriato per la morte del padre ... Il serial killer che uccide e stupra le ragazze rosse,e quando il nemico conficca il paletto nella porta fa tanto Shining! Ninete di nuovo,visto e rivisto.
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vulcano dei film
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martedì 10 marzo 2009
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dal trailer non sembra
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un film discreto e un thriller dicreto anche perch[ dal trailer sembra fatto bene e sembrava che doveva fare della paura da infarto che non si immagina ma vedendolo fa pochissima paura cioè ti spavente in qualche scena ma non ti mette paura il regista poteva mettere più suspense comunque se proprio volete seguire la filmografia del regista se siete un fan di Shia LaBeuf vedetevelo ma anche a chi piacce un thriller-horror che spaventa ma non fa paurissima come altri film che ho visto film discreto poteva essere migliorato
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nico da roma
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lunedì 20 agosto 2007
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triller o film per ragazzi?
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Tanto rumore per nulla. Il film non parte male, pur se con una "piccola" ingenuità iniziale: mi chiedo se le auto americane siano dotate di freni...dopodiché la storia si sviluppa in un modo che mi sembra vedere Dawson Creek. Ecco la trama: in un incidente stradale in cui lo stesso Kale rimane coinvolto, il ragazzo perde suo padre(il padre non muore subito, ma per il sopraggiungere di un'altra auto che sembra non avere montato freni, come prima dicevo). Dopo qualche tempo, a scuola, il ragazzo tira un pugno al suo insegnante di spagnolo che lo stuzzica - dimostrando una sensibilità simile a quella della carta vetrata - e per questo dovrà scontare 3 mesi di arresti domiciari. Poi il film continua per tre quarti ad essere tutto basato sul chi vive verso un misterioso signor Turner, che è così misterioso da sgozzare una persona facendole schizzare il sangue sul vetro della finestra di casa sua, mentre fuori è notte e la stanza è illuminata dall'interno(non lo vede nessuno).
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Tanto rumore per nulla. Il film non parte male, pur se con una "piccola" ingenuità iniziale: mi chiedo se le auto americane siano dotate di freni...dopodiché la storia si sviluppa in un modo che mi sembra vedere Dawson Creek. Ecco la trama: in un incidente stradale in cui lo stesso Kale rimane coinvolto, il ragazzo perde suo padre(il padre non muore subito, ma per il sopraggiungere di un'altra auto che sembra non avere montato freni, come prima dicevo). Dopo qualche tempo, a scuola, il ragazzo tira un pugno al suo insegnante di spagnolo che lo stuzzica - dimostrando una sensibilità simile a quella della carta vetrata - e per questo dovrà scontare 3 mesi di arresti domiciari. Poi il film continua per tre quarti ad essere tutto basato sul chi vive verso un misterioso signor Turner, che è così misterioso da sgozzare una persona facendole schizzare il sangue sul vetro della finestra di casa sua, mentre fuori è notte e la stanza è illuminata dall'interno(non lo vede nessuno)... E poi c'è Ashley, la sventola che dà quel tocco alla Dawson Creek, facendo tirare un pò il collo a Kale, tra l'altro con scene che ammetto essere state simpatiche...forse anche troppo per un triller. Il finale, che ovviamente non dirò per rispetto di chi questo film non lo ha ancora visto (tra cui alice, anche se dubito lo vedrà) è scontatuccio...
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[+] hai ragione....
(di alice)
[ - ] hai ragione....
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