fabio cerullo
|
domenica 29 settembre 2002
|
sulle montagne russe dell'immaginazione
|
|
|
|
Un film bello e divertente, sociologicamente attuale e ottimamente realizzato. Questo è un esempio di come si possano coniugare spettacolari effetti speciali con una buona storia e raggiungere un grande ventaglio di pubblico a livelli diversi. C'e' chi lo amerà solo per la sua forza immaginifica e chi ne apprezzerà gli inquietanti interrogativi, ma quasi nessuno si annoierà (come invece è successo a molti con A.I.) Bravi gli attori, tutti nella parte (una mezione per Peter Stormare, il "chirurgo pirata" che riesce ad essere fra i preferiti di registi diversissimi come Spielberg e Lars Von Trier). Spettacolare la regia che va a mille all'ora senza però confondere troppo lo spettatore. In definitiva due ore e 25 minuti spese bene.
|
|
[+] lascia un commento a fabio cerullo »
[ - ] lascia un commento a fabio cerullo »
|
|
d'accordo? |
|
paok
|
giovedì 24 marzo 2005
|
un film che vi impegnerà la testa (vuota?)
|
|
|
|
L'impatto con il film può risultare un pò troppo frontale; dopo un quarto d'ora avviene già un prima scrematura di pubblico.
Una volta entrati nella realtà della vicenda e del contesto immaginato dall'autore è difficile non farsi prendere dalla vicenda e dai punti interrogativi che la storia provocherà nello spettatore.
Il film invoglia anche a riflessioni semi-filosofiche; ci saranno quesiti che rimarranno insoluti e altri che svaluteranno un pò la storia.
Uno di questi su tutti: come fa Agata a predire un omicidio che è causato dalla sua visione?Il protagonista non si sarebbe mai messo alla ricerca del tipo che poi ucciderà se non glielo avesse predetto lei..
Quindi ad indagare a fondo si rischia di scervellarsi troppo.
[+]
L'impatto con il film può risultare un pò troppo frontale; dopo un quarto d'ora avviene già un prima scrematura di pubblico.
Una volta entrati nella realtà della vicenda e del contesto immaginato dall'autore è difficile non farsi prendere dalla vicenda e dai punti interrogativi che la storia provocherà nello spettatore.
Il film invoglia anche a riflessioni semi-filosofiche; ci saranno quesiti che rimarranno insoluti e altri che svaluteranno un pò la storia.
Uno di questi su tutti: come fa Agata a predire un omicidio che è causato dalla sua visione?Il protagonista non si sarebbe mai messo alla ricerca del tipo che poi ucciderà se non glielo avesse predetto lei..
Quindi ad indagare a fondo si rischia di scervellarsi troppo.
Cmq il mio giudizio e positivo, e un film che fa ragionare e che risulta evidente frutto di impegno e di lavoro.
Da vedere.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a paok »
[ - ] lascia un commento a paok »
|
|
d'accordo? |
|
tiziana
|
martedì 5 novembre 2002
|
gli occhi, la visione e l'inganno
|
|
|
|
Ancora una volta un romanzo antico (1956) dal Maestro della fantascienza P. K. Dick, tanto ossessionato dagli occhi quanto dall’inganno che possono trarre. E ancora un omaggio a Kubrick da parte di Spielberg, nell’istante in cui gli occhi di Cruise vengono spalancati dallo strumento divaricatore. «Minority Report» è un film sul cinema, cioè sugli occhi: sugli occhi del Governo che puntano tutti, nel presente, nel passato e ora anche nel futuro, invadendo la nostra privacy, i nostri pensieri più intimi, e interrompono lo scorrere degli eventi ‘karmici’ al punto che gli occhi divengono ciechi, e servono al solo riconoscimento di un corpo che arriva sempre in ritardo, perché il cinema non basta più, occorrono altri occhi, altri dispostivi percettivi con cui leggere la realtà.
[+]
Ancora una volta un romanzo antico (1956) dal Maestro della fantascienza P. K. Dick, tanto ossessionato dagli occhi quanto dall’inganno che possono trarre. E ancora un omaggio a Kubrick da parte di Spielberg, nell’istante in cui gli occhi di Cruise vengono spalancati dallo strumento divaricatore. «Minority Report» è un film sul cinema, cioè sugli occhi: sugli occhi del Governo che puntano tutti, nel presente, nel passato e ora anche nel futuro, invadendo la nostra privacy, i nostri pensieri più intimi, e interrompono lo scorrere degli eventi ‘karmici’ al punto che gli occhi divengono ciechi, e servono al solo riconoscimento di un corpo che arriva sempre in ritardo, perché il cinema non basta più, occorrono altri occhi, altri dispostivi percettivi con cui leggere la realtà. Dick, maestro del paradosso per eccellenza, è perfettamente compreso dal Regista, che si riscatta finalmente dall’ultima e noiosa sua creazione (A.I.) con un trionfo del vedere, che diventa soffrire lucidamente, fotogramma dopo fotogramma, non riuscendo più a vedere ciò che accade o accadrà. Sembra quasi che lo scorrere della narrazione venga negata a scatti, quasi sovrapposta alla realtà che diviene sempre più incerta e negata anch’essa, ancor prima dei titoli di testa. Le visioni che appaiono come sogni sugli schermi della ‘Precrimine’, sembrano immagini tratte dal passato, non dal futuro. Spielberg firma così la morte dell’occhio (ma non quella del Cinema) e con essa la morte del tempo, ben sapendo che il futuro altro non è che la memoria del passato. Ritroviamo un Cruise sempre in forma smagliante, sebbene ancora prigioniero di missioni impossibili.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a tiziana »
[ - ] lascia un commento a tiziana »
|
|
d'accordo? |
|
kondor17
|
domenica 16 marzo 2014
|
geniale e perfetto!
|
|
|
|
Dalla penna di Philip K. Dick (Blade Runner, Atto di forza), l'accoppiata Spielberg-Cruise confeziona un piccolo capolavoro, un action-thriller fantascentifico dal ritmo serratissimo. Siamo nel 2054 e Washington è sede da sei anni di un progetto pilota ideato da Lamar Burgess (Max Von Sydow), con la collaborazione della dottoressa Iris Hineman (Lois Smith). I due, anni prima, studiavano infatti l'effetto della neuroina sui figli di tossicomani, che venivano da questa in gran parte sterminati. Tre di loro però, Agatha ed i due gemelli, oltre a sopravvivere, contrassero invece una singolare abilità: vedevano il futuro e più precisamente "sognavano" un crimine prima ancora che questo avvenisse.
[+]
Dalla penna di Philip K. Dick (Blade Runner, Atto di forza), l'accoppiata Spielberg-Cruise confeziona un piccolo capolavoro, un action-thriller fantascentifico dal ritmo serratissimo. Siamo nel 2054 e Washington è sede da sei anni di un progetto pilota ideato da Lamar Burgess (Max Von Sydow), con la collaborazione della dottoressa Iris Hineman (Lois Smith). I due, anni prima, studiavano infatti l'effetto della neuroina sui figli di tossicomani, che venivano da questa in gran parte sterminati. Tre di loro però, Agatha ed i due gemelli, oltre a sopravvivere, contrassero invece una singolare abilità: vedevano il futuro e più precisamente "sognavano" un crimine prima ancora che questo avvenisse. Lamar Burgess non si lasciò quindi sfuggire l'opportunità di creare un'unità precrimine pilota, scegliendo all'inizio la violenta Washington per una successiva diffusione poi su larga scala. L'unità precrimine, comandata da John Anderton (Tom Cruise), doveva "leggere" quindi i sogni dei precog, individuare luogo ed ora precisi e le identità di vittima e criminale. In tal modo la task force poteva pre-intervenire, bloccando il futuro omicida. Il progetto stentava però ad ottenere consenso in larga scala per via del fatto che a tutti gli effetti si trattava di pre-criminali, che venivano reclusi prima e quindi senza aver commesso il reato. L'impalcatura di Lamar comincia a scricchiolare proprio quando il governo decide di prendere in considerazione l'eventualità di estendere su scala globale il progetto, mandando a tal scopo Danny Witwer (Colin Farrell) a supervedere attività e metodologie della precrimine. Subito dopo, infatti, il capitano John Anderton, il cui figlio Sean venne rapito e mai ritrovato anni prima, riceve dai precog una "palla rossa" con il suo stesso nome, per un omicidio da parte sua di uno che neanche conosce. John non si dà pace e si dà quindi alla fuga; rintraccia la dottoressa Hineman che gli racconta la storia originale, parlandogli sì di un certo rapporto di minoranza (crimini accantonati quando i tre pre-cog non erano in sintonia), ma rispondendo invece vagamente quando interpellata su un sogno ricorrente dei pre-cog, di un omicidio già risolto anni prima dalla precrimine, quello della loro madre. La cosa insinua il dubbio in John: perchè mai i precog dovrebbero continuare a proiettare l'immagine di un omicidio risolto in cui il criminale è già recluso? Cosa c'è che non va in quelle immagini? E' solo un rapporto di minoranza o c'è qualcosa di più grave alla base? John intuisce quacosa ed inizia così una corsa contro il tempo, tutta da vedere, tutta da godere, dove Cruise e Spielberg danno decisamente il meglio di sè.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a kondor17 »
[ - ] lascia un commento a kondor17 »
|
|
d'accordo? |
|
ashtray_bliss
|
giovedì 31 luglio 2014
|
avvincente e attuale mix sci-fi & action drama.
|
|
|
|
Ci troviamo indiscutibilmente davanti ad uno dei migliori film di fantascienza e action drama degli ultimi anni. Minority Report e' una pellicola validissima, un cult nel suo genere che non ha nulla da invidiare ai film piu' recenti sotto ogni punto di vista: registico e recitativo in primis. La trama e' avvincente e sa catturati sin dal primo momento, forse perche' sappiamo che levato lo strato superficiale di fantascienza c'e' una storia che si svolge davanti allo spettatore la quale potrebbe benissimo diventare "realta'", non manca, dunque, affatto quel tocco di plausibilita' che rende il film apprezzabile fin in fondo.
[+]
Ci troviamo indiscutibilmente davanti ad uno dei migliori film di fantascienza e action drama degli ultimi anni. Minority Report e' una pellicola validissima, un cult nel suo genere che non ha nulla da invidiare ai film piu' recenti sotto ogni punto di vista: registico e recitativo in primis. La trama e' avvincente e sa catturati sin dal primo momento, forse perche' sappiamo che levato lo strato superficiale di fantascienza c'e' una storia che si svolge davanti allo spettatore la quale potrebbe benissimo diventare "realta'", non manca, dunque, affatto quel tocco di plausibilita' che rende il film apprezzabile fin in fondo.
Spielberg come sempre impeccabile dietro la macchina da presa, confeziona una storia futuristica (ma non troppo) coinvolgente, con un Tom Cruise sempre piu' in gamba e a suo agio in parti che sembrano tagliate esattamente per lui, sapendo bilanciare bene la parte azionistica con quella emotiva senza mai perdere di credibilita'.
Ci immergiamo dunque nel vivo della storia, ambientata in un futuro non troppo distante da noi, nel 2054; ma che al di la' della sua natura futuristica e fantascientifica offre molteplici spunti di riflessione, una storia che va letta tra le righe, e va rivista piu' volte per essere capita fino in fondo e apprezzata come merita che sia. Perche' oltre l'azione, oltre gli effetti speciali e la grafica impeccabile, Minority Report pone dei dubbi di fronte agli spettatori: Che genere di societa' ci meritiamo? Fin dove arrivera' la sete di Controllo (con la c maiuscola) da parte del Governo? In quale modo questo controllo limitera' le libere azioni degli individui? La tecnologia sara' davvero infallibile o come tutte le cose ingegnate dall'uomo avra' dei punti deboli, e quindi risulterebbe fallimentare? Possiamo fidarci ciecamente di "macchine" in grado di prevedere il futuro e le nostre azioni o abbiamo ancora noi la libera scielta a nostra disposizione?
Queste sono le domande-chiave che romanzo in primis, e film ci propongono, ci invitano a pensare a dubitare e ad agire, esattamente come il protagonista. In fin dei conti le societa' come le conosciamo oggi non sono poi tanto diverse da quelle descritte nel capolavoro letterario e cinematografico. Il riconoscimento oculare sta gia' diventando una concreta realta', mentre i mezzi di controllo delle masse hanno gia' raggiunto livelli spaventosi. Le nostre liberta' di espressione sono limitate in modo quasi oppressivo, a tal punto che un sempice tweet o post su Fb possano mettere a repentaglio la nostra liberta' e diano un via libera alle autorita' di sorvegliarci; (Consiglio a tutti di vedere un terribile ma veritiero documentario in merito, Terms and Conditions May Apply). Viaviamo in un mondo dove anche senza i Precod, ma grazie all'uso della tecnologia avanzatissima, le autorita' e i governi cercano di imperdirci di agire come vorremmo o abbiamo programmato di fare a breve termine, e non mi sto riferendo ad un certo tipo di azioni come futuri furti o omicidi (presenti nel film) ma l'impedimento di organizzare semplici manifestazioni pubbliche di protesta (rimando nuovamente alla visione del documentario). Bisogna ammettere che la linea che divide fantascienza e realta' non e' sempre ben definita. L'una ha bisogno dell'altra. Tutti i racconti di fantascienza hanno comunque una base vera ed attuale attorno alla quale viene creata una storia. L'occhio metaforico che caratterizza gran parte del film e delle sue locandine, non e' altro che la rappresentazione simbolica del controllo onnipotente e onnipresente. Non a caso, svariati programmi di sorveglianza e spionaggio di massa hanno proprio il simbolo del occhio, e del triangolo (altresi' conosciuto come simbolo massonico) per indicare il loro scopo, vedi programma Prism e simili (Patriot Act etc).
Ma al di la' degli inevitabili parallelismi e similarita' che riscontriamo tra ibri, film e vita quotidiana reale, fatto sta che Minority Report e' un sigillo di garanzia. Un film che offre intrattenimento di qualita' per tutti e non si fa' mancare nulla: partendo da una trama coinvolgente e ricca di suspence che non perde mai quota e non risulta mai piatta o noiosa, passando alle scene d'azione adrenaliniche ma anche divertenti, finendo con la rappresentazione di personaggi eroici ma umani, come appunto John Anderton, agente di polizia eccezionale ma anche uomo pieno di limiti e difetti: lui stesso e' un tossicodipendente mai piu' ripresosi dopo la misteriosa scomparsa del figlio e la separazione dalla moglie; che decide pero' di mettersi contro il rigido sistema per provare la sua innocenza, quando verra' incastrato e vedra' la sua vita crollare. Va inoltre notato che il film ha l'enorme pregio di non cadere mai in sentimentalismi gratuiti ma tiene incollato lo spettatore fino alla fine, senza deludere le sue aspettative.
Ricco di colpi di scena, effetti speciali e recitazioni validissime, iniziando da Tom Cruise e finendo con Colin Farrell; supportato, come gia' detto, da una trama verosimile e avvincente (a tratti anche divertente) questa pellicola che conquista si piazza a testa alta tra i cult del genere e risulta affascinante e godibile anche a distanza di anni dalla sua prima uscita sul grande schermo.
Film e intrattenimento intelligente e rivolto a tutti. Ma che invita seriamente a cogliere gli spunti da esso offerti ed elaborarli, coltivarli. Giudicare Minority Report come un mero film d'azione (magari alla pari di un qualsiasi episodio di Mission Impossible) sarebbe alquanto riduttivo. La sua essenza, infatti, va colta e apprezzata dagli spettatori piu' attenti e aperti mentalmente, a ricevere quei piccoli ma sonori campanellini d'allarme che fanno da echo per tutta la durata del film. Sappiate, dunque guardare oltre la superficie, scavate a fondo, poiche' sotto lo strato di intrattenimento per tutti, vi si trova un film pieno di significati profondi. Una metafora alquanto attuale sulla societa' moderna e futura.
Consigliatissimo
[-]
|
|
[+] lascia un commento a ashtray_bliss »
[ - ] lascia un commento a ashtray_bliss »
|
|
d'accordo? |
|
elgatoloco
|
sabato 3 settembre 2016
|
comunque altro da phil k.dick
|
|
|
|
Se in"MInority Report"di PHil Dick c'è comunque un forte afflato disforico, negativo, che in ogni caso caratterizza tutta la sua opera, in Spielberg, meglio nella trasposizione filmica che ha operato, prevale(molto"gringo", in questo, Spielberg)una sorta di"struggle for the life", di potente instinto di sopravvivenza, esemplificato nella necessità del personaggio-protagonista(un Cruise più che mai"attivo")di lottare contro quello che sembra il destino avverso preconizzatogli dai e dalle precog., gli e le anticipatori(trici)che ante-vedono il futuro-un'ipotesi sì distopica, quella dickiana, ma ormai non così tanto"fantascientifica", in quanto le neuroscienze, certo non ancora arrivate a questo punto, possono senz'altro arrivare a questo punto tra qualche anno, tra una decina d'anni, per dire, dato che lo sviluppo-potenziamento dellle facoltà cerebrali nasce dal loro attento studio, arrivato, già ora, a un livello impensabile anche solo a fine anni Ottanta o poco prima della fine degli anni Novanta.
[+]
Se in"MInority Report"di PHil Dick c'è comunque un forte afflato disforico, negativo, che in ogni caso caratterizza tutta la sua opera, in Spielberg, meglio nella trasposizione filmica che ha operato, prevale(molto"gringo", in questo, Spielberg)una sorta di"struggle for the life", di potente instinto di sopravvivenza, esemplificato nella necessità del personaggio-protagonista(un Cruise più che mai"attivo")di lottare contro quello che sembra il destino avverso preconizzatogli dai e dalle precog., gli e le anticipatori(trici)che ante-vedono il futuro-un'ipotesi sì distopica, quella dickiana, ma ormai non così tanto"fantascientifica", in quanto le neuroscienze, certo non ancora arrivate a questo punto, possono senz'altro arrivare a questo punto tra qualche anno, tra una decina d'anni, per dire, dato che lo sviluppo-potenziamento dellle facoltà cerebrali nasce dal loro attento studio, arrivato, già ora, a un livello impensabile anche solo a fine anni Ottanta o poco prima della fine degli anni Novanta. Rimane il senso distopico di una società totalitaria che blocca e anzi punisce i crimini"previsti", prima che essi effettivamente vengano messi in opera, ma è molto più forte la lotta di una persona sola(Cruise, appunto, che nel 2002 era già di per sé un emblema)contro tale realtà sociale e statuale oppressiva e punitiva quasi senza ragione, un tema tipico del cinema, nord-americano ma non solo, appunto. PIù in generale, in questo film, dove Spielberg, molto più che nel resto della sua produzione, fa uso dell'armamentario tecnologico di "trucchi"(il lemma è improprio, in realtà, lo uso solo per maggiore comprensibilità del concetto) filmici, dove il regista-autore decisamente ricorre a molte scene"'d'azione", si vede come il cinema, proprio per la necessità di "mostrare"quanto in letteratura viene detto(o, altrimenti, accennato, per vai di allusione e simili)sia comunque totalmente diverso da essa, sia ancora una volta quel medium im-mediato, ossia privo di mediazioni, dove invece la scrittura, ricorrendo a figure retoriche, "media"fatalmente; non che il cinema non abbia figure retoriche, per es.la metafora, ma esse sono molto più"dirette"di quanto non lo siano in letteratura. Vedere l'irruzione di militari armati di tutto punto e disposti(o costretti, in prima istanza e spesso anche dopo, importa poco)o leggere una pagina che ne racconta l'irruzione è ovviamente altra cosa; Spielberg lo sa bene e fa del cinema non calligrafico, anche a rischio di andare"oltre"Dick, con uno slittamento di senso dell'opera. In questo quadro, da Cruise a Max von Sydov, tutti gli/tutte le interpreti del film sono pienamente sintonici/sintoniche con il"disegno"dell'autore Spielberg. El Gato
[-]
|
|
[+] lascia un commento a elgatoloco »
[ - ] lascia un commento a elgatoloco »
|
|
d'accordo? |
|
iltrequartista
|
mercoledì 24 maggio 2017
|
il delitto non ha futuro
|
|
|
|
Buon film americano pieno di azione e di una non trascurabile originalità.
QuestI "precog" Sdraiati In Acqua che salvano vite umane,fanno tenerezza e regalano un Profondo senso di umanita'.
Tutto l'apparato fantascientifico che gli gira intorno è un valore aggiunto e quando scorrono le immagini di delitti futuri ,si avverte la sensazione del cinema di qualità.
Il "giallo" di fondo fa in modo che non si perda interesse per gli avvenimenti a seguire.
Purtroppo altre cose funzionano molto meno soprattutto quando il nostro john comincia a scappare con modalità di fuga in puro stile americano,ovvero con tanta spettacolarità e poca credibilità.
[+]
Buon film americano pieno di azione e di una non trascurabile originalità.
QuestI "precog" Sdraiati In Acqua che salvano vite umane,fanno tenerezza e regalano un Profondo senso di umanita'.
Tutto l'apparato fantascientifico che gli gira intorno è un valore aggiunto e quando scorrono le immagini di delitti futuri ,si avverte la sensazione del cinema di qualità.
Il "giallo" di fondo fa in modo che non si perda interesse per gli avvenimenti a seguire.
Purtroppo altre cose funzionano molto meno soprattutto quando il nostro john comincia a scappare con modalità di fuga in puro stile americano,ovvero con tanta spettacolarità e poca credibilità.
L'atmosfera invece è di livello piuttosto alto al pari delle ambientazioni.
OttimA pellicola di intrattenimento che sarebbe potuta diventare un capolavoro con una sceneggiatura più curata nei dettagli che contano,dialoghi compresi.
Davvero bravo Tom Cruise in un ruolo che gli calza a pennello.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a iltrequartista »
[ - ] lascia un commento a iltrequartista »
|
|
d'accordo? |
|
weach
|
martedì 24 agosto 2010
|
la storia del controllo del libero arbitrio
|
|
|
|
Quando l'uomo proverà senso di colpa per aver ucciso una mosca allora cambierà la sua storia.
Per carità nessun "pistolone".
Diciamoci una cosa in privato...... non lo saprà nessuno.... quanto ci piace il potere ed il controllo??
Pensiamoci tutti e diamoci le risposte.
Per non parlare della trama del film ,le coordiante sono note,
tanto meno della regia anch'essa nota ,
per non parlare delle fonti della trasposizione ;
per non disperderci nei meriti di attori super decantati da tanti ,
quasi quasi taceremmo invece no ..
[+]
Quando l'uomo proverà senso di colpa per aver ucciso una mosca allora cambierà la sua storia.
Per carità nessun "pistolone".
Diciamoci una cosa in privato...... non lo saprà nessuno.... quanto ci piace il potere ed il controllo??
Pensiamoci tutti e diamoci le risposte.
Per non parlare della trama del film ,le coordiante sono note,
tanto meno della regia anch'essa nota ,
per non parlare delle fonti della trasposizione ;
per non disperderci nei meriti di attori super decantati da tanti ,
quasi quasi taceremmo invece no .. c'è gradito dire .
"Minority Report"genera dibattito ,perchè ogni volta che si vuole occultare il libero arbitrio, e questo film ne è esempio,
il popolo insorge e parla.
Si ,parla ,miracolo.... pensa...altra magia del film induce a pensare.
Per pensare oggi abbiamo bisogno di stimoli leggeri,
la profondità si è persa nella notte dei tempi.
Ecco questo film ,come altra filmografia ampissima , non la citiama per non far torto a nessuno,
ci potrebbe risvegliare dal letargo.
Accettiamo di buon grado questi piccoli stimli di " Minority rRport"ed andiamo a vederlo insieme.
voto 7.5
weach
[-]
|
|
[+] lascia un commento a weach »
[ - ] lascia un commento a weach »
|
|
d'accordo? |
|
filippo catani
|
sabato 28 marzo 2015
|
se c'è un errore allora è umano
|
|
|
|
Washinghton 2054. Dopo un esperimento durato alcuni anni nella capitale, i cittadini americani sono chiamati ad esprimersi con un referendum sull'istituto della precrimine. Attraverso le previsioni di tre precog, gli agenti di questa polizia speciale sono in grado di prevenire i crimini prima ancora che essi vengano commessi.
Philip Dick ha regalato al mondo delle splendide pagine di fantascienza e Spielberg in questo film lo esalta al meglio. Oltre naturalmente agli effetti speciali e all'azione che ci si aspetta in questo genere di pellicola, sono gli interrogativi etici e morali sollevati che destano interesse nello spettatore. Soprattutto per quanto riguarda il libero arbitrio in quanto se è vero che un essere umano può pensare ed arrivare addirittura a progettare un atto criminale è vero anche che finchè non lo commette ha la possibilità di recedere dai propri propositi.
[+]
Washinghton 2054. Dopo un esperimento durato alcuni anni nella capitale, i cittadini americani sono chiamati ad esprimersi con un referendum sull'istituto della precrimine. Attraverso le previsioni di tre precog, gli agenti di questa polizia speciale sono in grado di prevenire i crimini prima ancora che essi vengano commessi.
Philip Dick ha regalato al mondo delle splendide pagine di fantascienza e Spielberg in questo film lo esalta al meglio. Oltre naturalmente agli effetti speciali e all'azione che ci si aspetta in questo genere di pellicola, sono gli interrogativi etici e morali sollevati che destano interesse nello spettatore. Soprattutto per quanto riguarda il libero arbitrio in quanto se è vero che un essere umano può pensare ed arrivare addirittura a progettare un atto criminale è vero anche che finchè non lo commette ha la possibilità di recedere dai propri propositi. Senza contare che ovviamente un sistema completamente tecnologizzato è disumanizzante ma soprattutto entra sempre in gioco l'avidità umana con il grande buisness che un sistema del genere potrebbe creare nascondendosi dietro la facciata della sicurezza dei cittadini. Bene il cast con Tom Cruise assolutamente a suo agio in ruoli del genere così come Sydow mentre appare un pochino fuori posto Farrell.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a filippo catani »
[ - ] lascia un commento a filippo catani »
|
|
d'accordo? |
|
carloalberto
|
martedì 10 agosto 2021
|
action movie di fantascienza e basta
|
|
|
|
Ottimo film di fantascienza del miglior regista intrattenitore di Hollywood, con discreti effetti speciali e divertenti adrenaliniche scene di azione venate di umorismo, complicato da una cervellotica quanto illogica e sconclusionata problematicità a sfondo etico esistenziale ad effetto per gli amanti dei paradossi temporali dei viaggi nel futuro che si pongono anche questioni profonde e si interrogano, tra una scazzottata e l’altra, sul significato della vita. Cast notevole impreziosito dal grande Max von Sydow, che ne ha fatta di strada, e tutta in discesa, per arrivare da Il settimo sigillo fino a qui.
|
|
[+] lascia un commento a carloalberto »
[ - ] lascia un commento a carloalberto »
|
|
d'accordo? |
|
|