greg
|
domenica 6 marzo 2005
|
this is the end...
|
|
|
|
La storia del cinema, la più giovane delle arti, così seguita eppure poco compresa, ha avuto, nella sua ancora breve esistenza, picchi di intensità, lirismo, maestria tali da paralizzare, stupire, sognare, trasportare la realtà sullo schermo, invece di darne un interpretazione. Gli spietati è, senza ombra di dubbio, da annoverare fra questi momenti:evidente, nell'autore della recensione, una mancata assimilazione di un percorso che nasce con Ombre rosse e i suoi personaggi "classici", passa attraverso i montaggi di Leone, il "Mucchio" di Peckinpah e muore, come uno dei migliori Gene Hackman di sempre. "Non me lo merito", recita lo sceriffo in punto di morte. "I meriti non contano, in queste cose" risponde William Munny.
[+]
La storia del cinema, la più giovane delle arti, così seguita eppure poco compresa, ha avuto, nella sua ancora breve esistenza, picchi di intensità, lirismo, maestria tali da paralizzare, stupire, sognare, trasportare la realtà sullo schermo, invece di darne un interpretazione. Gli spietati è, senza ombra di dubbio, da annoverare fra questi momenti:evidente, nell'autore della recensione, una mancata assimilazione di un percorso che nasce con Ombre rosse e i suoi personaggi "classici", passa attraverso i montaggi di Leone, il "Mucchio" di Peckinpah e muore, come uno dei migliori Gene Hackman di sempre. "Non me lo merito", recita lo sceriffo in punto di morte. "I meriti non contano, in queste cose" risponde William Munny. Questo non è west, nè western. Questa è la vita, raccontata da un maestro che ha imparato dai maestri. Non a caso il film è dedicato a Leone e Siegel, i due primi "guru" di quello che, a tutt'oggi, con Malick e Scorsese, rappresenta la vetta più alta del grande cinema made in USA.
Da vedere, rivedere, osservare, vivere.
Non un film, non un classico, non un cult.
"Solo" una verità quasi assoluta, di quelle che, probabilmente, chi non riesce a vedere ha paura di affrontare.
[-]
[+] ottima recensione
(di izio)
[ - ] ottima recensione
|
|
[+] lascia un commento a greg »
[ - ] lascia un commento a greg »
|
|
d'accordo? |
|
weach
|
sabato 29 gennaio 2011
|
quando spietato fa rima con solo
|
|
|
|
Intervista telefonica a Clint Eastwood di Alberto Crespi (fonte l’unità).
“Io sono felice della mia carriera di attore;al tempo stesso quando nel “70” ho cominciato a dirigere il mio primo film Brivido nella notte pensavo già allora che avrei potuto stare dietro alla macchina da presa ,anziché davanti a fare lo stupido…Ma nel complesso è andato bene così.
Quando ho girato Milion Dollar Baby, ho pensato che era un buon finale: poi è arrivata la chance di Grande Torino ed era un finale ancora migliore .
[+]
Intervista telefonica a Clint Eastwood di Alberto Crespi (fonte l’unità).
“Io sono felice della mia carriera di attore;al tempo stesso quando nel “70” ho cominciato a dirigere il mio primo film Brivido nella notte pensavo già allora che avrei potuto stare dietro alla macchina da presa ,anziché davanti a fare lo stupido…Ma nel complesso è andato bene così.
Quando ho girato Milion Dollar Baby, ho pensato che era un buon finale: poi è arrivata la chance di Grande Torino ed era un finale ancora migliore .Ma se capita altro , altrettanto bello, sono pronto.”..Farei solo western, è il genere che amo,…l’ultimo che ho girato ,Gli Spietati,era una bellissima storia….Ecco dovrei trovare un soggetto, così forte e magari innovativo. Che mi porti su strade diverse rispetto a quelle già battute;se lo trovo sono pronto a tornare nella prateria” .
Dice del suo lungometraggio Gli spietati Clint Eastwood più o meno questo:”stanco di miti poco credibili, questo lavoro mi ha riconciliato con una certa verità storica fatti di avventurieri poco eroi, spietati solo per paura odisperazione .”
Unforgiven , titolo in inglese , meglio conosciuto in Italia come Gli spietati è un capolavoro che ha” incassato” quattro premi oscar, quello del miglior film , della miglior regia ,del migliore attore non protagonista e quello del miglior montaggio.
Il film trae ispirazione da un soggetto degli anni “70 “ di David Webb Peoples , allora sconosciuto, poi divenuto famoso , per aver scritto la sceneggiatura di Blade Runner insieme a Hampton Fancher.
Dopo la rinuncia di Francis Ford Coppola ,Clint Eastwood acquisisce i diritti della citata sceneggiatura e la fa sua con entusiasmo.
L’oscar alla regia che va Clint Eastwood stigmatizza un riconoscimento ad un lavoro di alto profilo di regia.
Gene Hackman , nella parte dello sceriffo Little Bill Dagget, viene premiato con l’oscar per il miglior attore non protagonista.
Altro riconoscimento da Oscar va al montaggio del film di Joel Cox.
Molte musiche malinconiche del film sono dello stesso regista Clint Eastwood .
Il mito dei grandi uomini bianchi del West era già stato offuscato da molta filmografia precedente come Nevaio Joe del nostro Corrucci,Little Big Man del 1970 con Dustin Hofman e Soldier bleu di Ralph Nelsen con Candice Bergen e Peeter Strauss , per ricordarne solo alcuni.
Il nostro film Gli spietati ridimensiona ulteriormente la figura scintillante dell’eroe del West , sottolineandone le debolezze, le vigliaccherie , le insicurezze ,la conflittualità ,il cinismo , la violenza sconfinata : l’uomo bianco qui “ è caduto dal suo cavallo bianco” è ora diventato un misero mammifero che lotta per la sopravvivenza ispirato solo dall’istinto.
Ho definito questo film “celebrazione del silenzio dell’ anima” avviluppata in un “vuoto cosmico” dove l’ego riesce vedere solo se stesso ed ignorare il resto.
Il soggetto del film è un soggetto di vendette a pagamento per avventurieri da quattro soldi “poveri in canna” e mercenari., ma è anche storia dove i personaggi chiave mai rifulgono e tutti , in qualche modo sono archetipi di spietati “ : le puttane reclamano vendetta fino alla soddisfazione del danno subito, dente per dente, senza perdono; Little Bill Dagget, lo sceriffo interpretato ,mirabilmente da un Gene Hackman , si nasconde dietro alla sua “stella di latta” per liberamente esercitare le sue violenze quotidiana;William Munny, alias Clint Eastwood, che si dichiara più volte fuori dai suoi mali, in realtà, alla prima occasione, dimostra tutta la sua dipendenza dalla violenza e dal gusto per il sangue , come pure l’assenza di umanità; Ned, interpretato da Morgan Freeman , la figura più “empatica “, in realtà , vive obnubilato dal ricordo dei suoi fallimenti sentimentali e dall’angoscia del sangue che ha versato;Kid , il giovane pistolere, che sogna di diventare anche lui un grande spietato che si accorge ,al dunque, di non avere la “la taglia per farlo “.
Clint Eastwood è regista silenzioso , che ascolta il fluire del pensiero nella sua profondità., distribuendo lezioni di raffinata psicoanalisi .” durante i dialoghi della prateria “.
La sapiente cinepresa sa alternare l’azione con le pause disinvoltamente per inserire introspezioni di alto profilo,.
La storia inizia con l’inquadratura della casa di William e si chiude con una nuova inquadratura della stessa abitazione!
Ha tutto ciò un celato significato simbolico , sicuramente , ad ognuno competa la personale lettura.
Complimenti.
Weach illuminati
[-]
|
|
[+] lascia un commento a weach »
[ - ] lascia un commento a weach »
|
|
d'accordo? |
|
weach
|
giovedì 6 gennaio 2011
|
"stanco di miti poco credibili"
|
|
|
|
Dice del suo lungometraggio Clint Eastwood più o meno:”stanco di miti poco credibili, questo lavoro mi ha riconciliato con una certa verità storica fatta di avventurieri poco eroi, spietati solo per paura o disperazione .”
“Unforgiven “ , titolo in inglese , meglio conosciuto in Italia come “Gli spietati” è un capolavoro che ha” incassato” quattro premi oscar, quello del miglior film , della miglior regia ,del migliore attore non protagonista e quello del miglior montaggio.
Il film trae ispirazione da un soggetto degli anni “70 “ di David Webb Peoples , allora sconosciuto, poi divenuto famoso , per aver scritto la sceneggiatura di Blade Runner insieme a Hampton Fancher.
[+]
Dice del suo lungometraggio Clint Eastwood più o meno:”stanco di miti poco credibili, questo lavoro mi ha riconciliato con una certa verità storica fatta di avventurieri poco eroi, spietati solo per paura o disperazione .”
“Unforgiven “ , titolo in inglese , meglio conosciuto in Italia come “Gli spietati” è un capolavoro che ha” incassato” quattro premi oscar, quello del miglior film , della miglior regia ,del migliore attore non protagonista e quello del miglior montaggio.
Il film trae ispirazione da un soggetto degli anni “70 “ di David Webb Peoples , allora sconosciuto, poi divenuto famoso , per aver scritto la sceneggiatura di Blade Runner insieme a Hampton Fancher.Dopo la rinuncia di Francis Ford Coppola ,Clint Eastwood acquisisce i diritti della citata sceneggiatura e la fa sua con entusiasmo.
L’oscar alla regia che va Clint Eastwood che suggella con tale riconoscimento un lavoro di alto profilo di regia.
Gene Hackman , nella parte dello sceriffo Little Bill Dagget, viene premiato con l’oscar per il miglior attore non protagonista.
Altro riconoscimento da Oscar va al montaggio del film di Joel Cox.
Molte musiche malinconiche del film sono dello stesso regista Clint Eastwood .
Il mito dei grandi uomini bianchi del West era gia stato offuscato da molta filmografia precedente come “Nevaio Joe” del nostro Corrucci,”Little Big Man” del 1970 con Dustin Hofman e “Soldier bleu “di Ralph Nelsen con Candice Bergen e Peeter Strauss , per ricordarne solo alcuni.
Il nostro film “Gli spietati” ridimensiona ulteriormente la figura scintillante dell’eroe del West , sottolineandone le debolezze, le vigliaccherie , le insicurezze ,la conflittualità ,il cinismo , la violenza sconfinata : l’uomo bianco qui “ è caduto dal suo cavallo bianco” è ora diventato un misero mammifero che lotta per la sopravvivenza ispirato solo dall’istinto.
Ho definito questo film “celebrazione del silenzio dell’ anima” avviluppata in un “vuoto cosmico” dove l’ego riesce vedere solo se stesso ed ignorare il resto.
Il soggetto del film è un soggetto di vendette a pagamento per avventurieri da quattro soldi “poveri in canna” e mercenari. ma è anche storia dove i personaggi chiave “ mai rifulgono “ e tutti , in qualche modo sono archetipi spietati “ : le puttane reclamano vendetta fino alla soddisfazione del danno subito, dente per dente, senza perdono; Little Bill Dagget, lo sceriffo interpretato ,mirabilmente da un Gene Hackman , si nasconde dietro alla sua “stella di latta” per liberamente esercitare le sue violenze quotidiana;William Munny, alias Clint Eastwuood. che si dichiara più volte fuori dai suoi mali, in realtà, alla prima occasione, dimostra tutta la sua dipendenza dalla violenza e dal gusto per il sangue , come pure l’assenza di umanità; Ned, interpretato da Morgan Freeman , la figura più “empatica “, in realtà , vive obnubilato dal ricordo dei suoi fallimenti sentimentali e dall’angoscia del sangue che ha versato;Kid , il giovane pistolere, che sogna di diventare anche lui un grande spietato ,e si accorge ,al dunque, di non avere la “la taglia per farlo “.
Clint Eastwuood è regista silenzioso , che ascolta il fluire del pensiero nella sua profondità., distribuendo lezioni di raffinata psicoanalisi .” durante i dialoghi della prateria “.
La sapiente cinepresa sa alternare l’azione con le pause disinvoltamente per inserire introspezioni di alto profilo,.
La storia inizia con l’inquadratura della casa di William e si chiude con una nuova inquadratura della stessa abitazione!
Ha tutto ciò un celato significato simbolico , sicuramente , ad ognuno competa la personale lettura.
Complimenti.
Weach illuminati
[-]
|
|
[+] lascia un commento a weach »
[ - ] lascia un commento a weach »
|
|
d'accordo? |
|
danilodac
|
martedì 23 marzo 2010
|
i "senza perdono"
|
|
|
|
Un gruppo di prostitute mette una taglia di mille dollari sulla testa di due cowboy che hanno aggredito una di loro, sfregiandola. Un ex criminale, William Munny (Clint Eastwood), abbandonata la vita di un tempo, è tuttavia costretto, per migliorare le proprie condizioni economiche e tirare sù i suoi due figlioli, ad accettare l’incarico. Lo accompagnano un suo vecchio amico e uno spavaldo giovane ansioso di uccidere. C’è un solo problema: devono fare i conti con uno spietato sceriffo che non ammette passi falsi.
Riesumando gli stilemi classici del western hollywoodiano, Eastwood non effettua quella che in apparenza potrebbe solamente sembrare un’operazione di attenta ricostruzione “archeologica”, anzi, in qualche maniera reinventa ciò che lo ha preceduto e lo rinnova, con un tocco di sincera commozione.
[+]
Un gruppo di prostitute mette una taglia di mille dollari sulla testa di due cowboy che hanno aggredito una di loro, sfregiandola. Un ex criminale, William Munny (Clint Eastwood), abbandonata la vita di un tempo, è tuttavia costretto, per migliorare le proprie condizioni economiche e tirare sù i suoi due figlioli, ad accettare l’incarico. Lo accompagnano un suo vecchio amico e uno spavaldo giovane ansioso di uccidere. C’è un solo problema: devono fare i conti con uno spietato sceriffo che non ammette passi falsi.
Riesumando gli stilemi classici del western hollywoodiano, Eastwood non effettua quella che in apparenza potrebbe solamente sembrare un’operazione di attenta ricostruzione “archeologica”, anzi, in qualche maniera reinventa ciò che lo ha preceduto e lo rinnova, con un tocco di sincera commozione.
E’, sotto forma di racconto malinconico e dolente, un western cupo, dal classicismo lineare e “rilassato”, con soprassalti di dura violenza e intermezzi nostalgici.
Come in altri film di Eastwood, il passato è un elemento influente sulle azioni e sui fatti; qui ha un’influenza positiva e negativa allo stesso tempo per William Munny; il bene e il male sono interscambiabili nella sua natura di assassino redento. La sceneggiatura di David Webb Peoples dipinge l’oscurità di un Paese e suggerisce che la violenza è una delle caratteristiche predominanti dell’America, in un contesto volutamente critico e amaro che simboleggia contemporaneamente l’ascesa e la caduta di un’epoca.
I paesaggi lucidi e crepuscolari si caricano di una commovente valenza espressiva, segno che nel cinema di Eastwood non contano solo l’azione e i personaggi. Oltre alla secca fotografia di Tom Stern, comunque, va segnalata la mirabile direzione degli attori, tutti bravissimi, con un Gene Hackman sopra tutti; il suo sceriffo gli valse un Premio Oscar.
Vendetta e redenzione sono i suoi due poli. Un finale di fosca potenza e tragica ambiguità.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a danilodac »
[ - ] lascia un commento a danilodac »
|
|
d'accordo? |
|
weach
|
sabato 29 gennaio 2011
|
quando spietato fa rima con solo
|
|
|
|
Intervista telefonica a Clint Eastwood di Alberto Crespi (fonte l’unità).
“Io sono felice della mia carriera di attore;al tempo stesso quando nel “70” ho cominciato a dirigere il mio primo film Brivido nella notte pensavo già allora che avrei potuto stare dietro alla macchina da presa ,anziché davanti a fare lo stupido…Ma nel complesso è andato bene così.
Quando ho girato Milion Dollar Baby, ho pensato che era un buon finale; poi è arrivata la chance di Grande Torino ed era un finale ancora migliore .
[+]
Intervista telefonica a Clint Eastwood di Alberto Crespi (fonte l’unità).
“Io sono felice della mia carriera di attore;al tempo stesso quando nel “70” ho cominciato a dirigere il mio primo film Brivido nella notte pensavo già allora che avrei potuto stare dietro alla macchina da presa ,anziché davanti a fare lo stupido…Ma nel complesso è andato bene così.
Quando ho girato Milion Dollar Baby, ho pensato che era un buon finale; poi è arrivata la chance di Grande Torino ed era un finale ancora migliore .Ma se capita altro , altrettanto bello, sono pronto.”..Farei solo western, è il genere che amo,…l’ultimo che ho girato ,Gli Spietati,era una bellissima storia….Ecco dovrei trovare un soggetto, così forte e magari innovativo. Che mi porti su strade diverse rispetto a quelle già battute;se lo trovo sono pronto a tornare nella prateria” .
Dice del suo lungometraggio Gli spietati Clint Eastwood più o meno questo:”stanco di miti poco credibili, questo lavoro mi ha riconciliato con una certa verità storica fatti di avventurieri poco eroi, spietati solo per paura o disperazione .”
Unforgiven , titolo in inglese , meglio conosciuto in Italia come Gli spietati è un capolavoro che ha” incassato” quattro premi oscar, quello del miglior film , della miglior regia ,del migliore attore non protagonista e quello del miglior montaggio.
Il film trae ispirazione da un soggetto degli anni “70 “ di David Webb Peoples , allora sconosciuto, poi divenuto famoso , per aver scritto la sceneggiatura di Blade Runner insieme a Hampton Fancher.
Dopo la rinuncia di Francis Ford Coppola ,Clint Eastwood acquisisce i diritti della citata sceneggiatura e la fa sua con entusiasmo.
L’oscar alla regia va Clint Eastwood , con tale riconscimento si stigmatizza un lavoro di alto profilo di regia.
Gene Hackman , nella parte dello sceriffo Little Bill Dagget, viene premiato con l’oscar per il miglior attore non protagonista.
Altro riconoscimento da Oscar va al montaggio del film di Joel Cox.
Molte musiche malinconiche del film sono dello stesso regista Clint Eastwood .
Il mito dei grandi uomini bianchi del West era già stato offuscato da molta filmografia precedente come Nevaio Joe del nostro Corrucci,Little Big Man del 1970 con Dustin Hofman e Soldier bleu di Ralph Nelsen con Candice Bergen e Peeter Strauss , per ricordarne solo alcuni.
Il nostro film Gli spietati ridimensiona ulteriormente la figura scintillante dell’eroe del West , sottolineandone le debolezze, le vigliaccherie , le insicurezze ,la conflittualità ,il cinismo , la violenza sconfinata : l’uomo bianco qui “ caduto dal suo cavallo bianco” è ora diventato un misero mammifero che lotta per la sopravvivenza ispirato solo dall’istinto.
Ho definito questo film “celebrazione del silenzio dell’ anima” avviluppata in un “vuoto cosmico” dove l’ego riesce vedere solo se stesso ed ignorare il resto.
Il soggetto del film è un soggetto di vendette a pagamento per avventurieri da quattro soldi “poveri in canna” e mercenari., ma è anche storia dove i personaggi chiave mai rifulgono e tutti , in qualche modo sono archetipi di spietati “ : le puttane reclamano vendetta fino alla soddisfazione del danno subito, dente per dente, senza perdono; Little Bill Dagget, lo sceriffo interpretato ,mirabilmente da un Gene Hackman , si nasconde dietro alla sua “stella di latta” per liberamente esercitare le sue violenze quotidiana;William Munny, alias Clint Eastwood, che si dichiara più volte fuori dai suoi mali, in realtà, alla prima occasione, dimostra tutta la sua dipendenza dalla violenza e dal gusto per il sangue , come pure l’assenza di umanità; Ned, interpretato da Morgan Freeman , la figura più “empatica “, in realtà , vive obnubilato dal ricordo dei suoi fallimenti sentimentali e dall’angoscia per il sangue versato;Kid , il giovane pistolere, che sogna di diventare anche lui un grande spietato che si accorge ,al dunque, di non avere la “la taglia per farlo “.
Clint Eastwood è regista silenzioso , che ascolta il fluire del pensiero nella sua profondità., distribuendo lezioni di raffinata psicoanalisi .” durante i dialoghi della prateria “.
La sapiente cinepresa sa alternare l’azione con le pause disinvoltamente per inserire introspezioni di alto profilo,.
La storia inizia con l’inquadratura della casa di William e si chiude con una nuova inquadratura della stessa abitazione!
Ha tutto ciò un celato significato simbolico , sicuramente , ad ognuno competa la personale lettura.
Complimenti.
Weach illuminati
[-]
|
|
[+] lascia un commento a weach »
[ - ] lascia un commento a weach »
|
|
d'accordo? |
|
weach
|
venerdì 26 novembre 2010
|
quando spietato fa rima con solo!!
|
|
|
|
"Unforgiven “ , titolo in inglese , meglio conosciuto in IIalia come “Gli spietati” è un capolavoro che ha” incassato” quattro premi Oscar, quello del miglior film , della miglior regia ,del migliore attore non protagonista e quello del miglior montaggio.
Il film trae ispirazione da un soggetto degli anni “/0 “ di David Webb Peoples , allora sconosciuto, poi divenuto famoso , per aver scritto la sceneggiatura di Blade Runner insieme a Hampton Fancher.
Dopo la rinuncia di Francis Ford Coppola ,Clint Eastwood acquisisce i diritti della citata sceneggiatura e la fa sua con entusiasmo.
[+]
"Unforgiven “ , titolo in inglese , meglio conosciuto in IIalia come “Gli spietati” è un capolavoro che ha” incassato” quattro premi Oscar, quello del miglior film , della miglior regia ,del migliore attore non protagonista e quello del miglior montaggio.
Il film trae ispirazione da un soggetto degli anni “/0 “ di David Webb Peoples , allora sconosciuto, poi divenuto famoso , per aver scritto la sceneggiatura di Blade Runner insieme a Hampton Fancher.
Dopo la rinuncia di Francis Ford Coppola ,Clint Eastwood acquisisce i diritti della citata sceneggiatura e la fa sua con entusiasmo.
L’oscar alla regia che va Clint Eastwood suggella il riconoscimento ad un lavoro di alto profilo di regia.
Gene Hackman , nella parte dello sceriffo Little Bill Dagget, viene premiato con l’oscar per il miglior attore non protagonista.
Altro riconoscimento da Oscar va al montaggio del film di Joel Cox.
Molte musiche malinconiche del film sono dello stesso regista Clint Eastwood .
Il mito dei grandi uomini bianchi del West era gia stato scalfito da molta filmografia precedente come “Nevaio Joe” del nostro Corrucci,”Little Big Man” del 1970 con Dustin Hofman , “Soldier bleu “di Ralph Nelsen con Candice Bergen e Peeter Strauss , per ricordarne solo alcuni.
Il nostro film “Gli spietati” ridimensiona ulteriormente la figura scintillante dell’eroe del West , evidenziandone le debolezze, le vigliaccherie , le insicurezze ,la conflittualità ,il cinismo , la violenza sconfinata : l’uomo bianco qui “ è caduto dal suo cavallo bianco” è ora diventato un misero mammifero che lotta per la sopravvivenza ispirato solo dall’istinto.
Ho definito questo film “celebrazione del silenzio dell’anima” avviluppata in un “vuoto cosmico” dove l’ego riesce a vedere solo se stesso ed ignorare il resto.
Il soggetto del film è storia di vendette a pagamento per avventurieri da quattro soldi “poveri in canna” ,mercenari, ma è anche storia dove i personaggi chiave “ mai rifulgono “ e tutti , in qualche modo sono archetipi dell essere spietato “ : le puttane reclamano vendetta fino alla soddisfazione del danno subito, dente per dente, senza perdono; Little Bill Dagget, lo sceriffo interpretato ,mirabilmente da un Gene Hackman , si nasconde dietro alla sua “stella di latta” per liberamente esercitare le sue violenze quotidiana;William Munny, alias Clint Eastwood, che si dichiara più volte fuori dai suoi mali, in realtà, alla prima occasione, dimostra tutta la sua dipendenza dalla violenza e dal gusto per il sangue , come pure l’assenza di umanità; Ned, interpretato da Morgan Freeman , la figura più “empatica “, in realtà , vive obnubilato dal ricordo dei suoi fallimenti sentimentali e dall’angoscia del sangue che ha versato;Kid , il giovane pistolero che sogna di diventare anche lui un grande spietato ,e si accorge ,al dunque, di non avere la “la taglia per farlo “.
Clint Eastwuood è regista silenzioso , che ascolta il fluire del pensiero nella sua profondità., distribuendo lezioni di raffinata psicoanalisi .” durante i dialoghi della prateria “.
La sapiente cinepresa sa alternare l’azione con le pause ,disinvoltamente ,per inserire introspezioni di alto profilo,.
La storia inizia con l’inquadratura della casa di William e si chiude con una nuova inquadratura della stessa abitazione!
Ha tutto ciò un celato significato simbolico , sicuramente , ad ognuno compete la personale lettura.
Complimenti.
Weach illuminati
[-]
|
|
[+] lascia un commento a weach »
[ - ] lascia un commento a weach »
|
|
d'accordo? |
|
laurentius87
|
lunedì 9 maggio 2011
|
un grande western, classico ma non banale
|
|
|
|
Quello di e con Clint Eastwood, icona del filone Spaghetti western degli anni Sessanta, è un film riuscito, riuscitissimo. Il cast è notevole - oltre a Eastwood figurano, in ruoli più o meno primari, Gene Hackman, Morgan Freeman e Richard Harris -. Regia intensa, ritmata ma non pasticciona; apprezzabile la fotografia, che regala toni e scenari di un mondo crepuscolare e perduto.
Vero, di un western piuttosto classico si tratta: e l'interpretazione del grande Clint non si discosta troppo dai suoi precedenti. Eppure il segreto di questo film sta proprio qui: ripropone, a qualche decennio di distanza, motivi e voci di un grande western. La più grande lezione di Eastwood, regista e attore d'eccezione, è che non c'è bisogno di stravolgere i generi per viverli e farli propri.
[+]
Quello di e con Clint Eastwood, icona del filone Spaghetti western degli anni Sessanta, è un film riuscito, riuscitissimo. Il cast è notevole - oltre a Eastwood figurano, in ruoli più o meno primari, Gene Hackman, Morgan Freeman e Richard Harris -. Regia intensa, ritmata ma non pasticciona; apprezzabile la fotografia, che regala toni e scenari di un mondo crepuscolare e perduto.
Vero, di un western piuttosto classico si tratta: e l'interpretazione del grande Clint non si discosta troppo dai suoi precedenti. Eppure il segreto di questo film sta proprio qui: ripropone, a qualche decennio di distanza, motivi e voci di un grande western. La più grande lezione di Eastwood, regista e attore d'eccezione, è che non c'è bisogno di stravolgere i generi per viverli e farli propri. Con eleganza e asciuttezza, come sempre.
[-]
[+] classico proprio no
(di riccardo93)
[ - ] classico proprio no
|
|
[+] lascia un commento a laurentius87 »
[ - ] lascia un commento a laurentius87 »
|
|
d'accordo? |
|
fedson
|
mercoledì 27 febbraio 2013
|
"i meriti non c'entrano in queste storie..."
|
|
|
|
Clint Eastwood è proprio come il vino... più invecchia e più diventa buono! Dedicato ai grandi Sergio Leone e Donald Siegel, veri modelli per Eastwood, "Gli Spietati" si presenta come un western moderno realistico e cinico, dove i protagonisti diventano delle sorti di eroi leggendari non per volontà o per merito, ma per paura. L'omicidio di una prostituta in un motel della città, farà scattare la caccia agli uomini che l'hanno causato da parte di un vecchio ex-pistolero (Eastwood), pentito e amareggiato del suo passato, accompagnato dai suoi due soci: uno, l'ultimo ed unico amico rimasto (Freeman), l'altro un giovane alle prime armi (Woolvett).
[+]
Clint Eastwood è proprio come il vino... più invecchia e più diventa buono! Dedicato ai grandi Sergio Leone e Donald Siegel, veri modelli per Eastwood, "Gli Spietati" si presenta come un western moderno realistico e cinico, dove i protagonisti diventano delle sorti di eroi leggendari non per volontà o per merito, ma per paura. L'omicidio di una prostituta in un motel della città, farà scattare la caccia agli uomini che l'hanno causato da parte di un vecchio ex-pistolero (Eastwood), pentito e amareggiato del suo passato, accompagnato dai suoi due soci: uno, l'ultimo ed unico amico rimasto (Freeman), l'altro un giovane alle prime armi (Woolvett). Posta in palio: 1000 dollari. A cercare di tenere le cose sotto l'occhio della legge è lo sceriffo del posto, Little Bill Daggett, uomo dai metodi violenti e poco ortodossi. Una grande storia per un grande film di grandi interpreti: ecco cosa crea Clint Eastwood. Una pellicola d'oro destinata a tramutarlo in una leggenda vivente! Un western ben fatto, magistralmente raccontato e chiaramente studiato nel dettaglio: dagli sconfinati spazi delle immense praterie ai bellissimi ed infiniti crepuscoli, il tutto orchestrato dalla presenza di uomini che ormai hanno rinnegato il proprio passato, uomini che desiderano riscattarsi per i peccati commessi... grandi uomini! La storia viene messa in pellicola da una sublime regia, opera dello stesso Eastwood che qui ricopre anche il ruolo di protagonista, che si concentra su una sceneggiatura veramente da premio Oscar (un vero peccato che non l'abbia vinta), dove ogni parola, ogni dialogo ed ogni sguardo non è mai lasciato al caso; sceneggiatura (di David Webb Peoples, tra l'altro), portata alla luce da imponenti interpreti: dal grande Clint Eastwood, in una delle sue migliori prove recitative, al premio Oscar Gene Hackman nei panni di uno sceriffo ligio al dovere quanto brutale nei suoi metodi. Film che non ci si stanca mai nel vederlo; questo perché nel piedistallo cinematografico in questione vengono inserite scenografie così calde e sensibili che sembrano personali, nonché un'impercettibile colonna sonora, composta sempre dallo stesso Eastwood, che rende questo film uno dei più grandi western mai girati al mondo. Completo nel suo genere ed importante nella sua storia, "Gli Spietati" è un vero capolavoro del cinema contemporaneo che riprende, con estrema cura, parte degli elementi western di un tempo e parte degli elementi di oggi per rappresentarli in un film immenso, profondo e di grande stile. Un film che culla immensi valori, dolori, il desiderio di andare avanti in un mondo dove non esistono giustizie o qualità e, proprio come rievoca William Munny, "i meriti non c'entrano in queste storie"!
[-]
|
|
[+] lascia un commento a fedson »
[ - ] lascia un commento a fedson »
|
|
d'accordo? |
|
il cinefilo
|
lunedì 13 febbraio 2012
|
gli spietati
|
|
|
|
Clint Eastwood in veste di regista,con GLI SPIETATI,ha inquadrato la figura del cowboy in un angolazione totalmente diversa da quella resa famosa alcuni decenni prima,da autori come John Ford e Howard Hawks:non più l'eroe della situazione che salva i compagni dai banditi o dagli indiani(i classici stereotipi)bensì il killer solitario(lo stesso Clint)dal fosco passato che,per intascare una taglia insieme a un ragazzo e a un suo amico di vecchia data(l'interprete è M.Freeman)si mette in viaggio,in cerca di due malfattori che hanno sfregiato una prostituta,ma avrà più di una brutta sorpresa.
Il protagonista rievoca più di una volta certe sue azioni contro donne e bambini e anche in questo si differenzia notevolmente dai"ben noti"sopra citati:all'epoca certi particolari non venivano certo messi in risalto in forma di azioni criminali nell'inquadrare un determinato personaggio,specie(o solo?)se di dubbia fama(vedere il John Wayne/ di SENTIERI SELVAGGI)affinchè,forse,se ne esaltasse maggiormente le gesta(non che questa sia,come forse dovrebbe essere,una critica devastante tale da compromettere la fama dei passati,indiscutibili,capolavori ma va comunque chiarita)che,nella storia,assumevano toni epici e grandiosi com'era costume in quel periodo.
[+]
Clint Eastwood in veste di regista,con GLI SPIETATI,ha inquadrato la figura del cowboy in un angolazione totalmente diversa da quella resa famosa alcuni decenni prima,da autori come John Ford e Howard Hawks:non più l'eroe della situazione che salva i compagni dai banditi o dagli indiani(i classici stereotipi)bensì il killer solitario(lo stesso Clint)dal fosco passato che,per intascare una taglia insieme a un ragazzo e a un suo amico di vecchia data(l'interprete è M.Freeman)si mette in viaggio,in cerca di due malfattori che hanno sfregiato una prostituta,ma avrà più di una brutta sorpresa.
Il protagonista rievoca più di una volta certe sue azioni contro donne e bambini e anche in questo si differenzia notevolmente dai"ben noti"sopra citati:all'epoca certi particolari non venivano certo messi in risalto in forma di azioni criminali nell'inquadrare un determinato personaggio,specie(o solo?)se di dubbia fama(vedere il John Wayne/ di SENTIERI SELVAGGI)affinchè,forse,se ne esaltasse maggiormente le gesta(non che questa sia,come forse dovrebbe essere,una critica devastante tale da compromettere la fama dei passati,indiscutibili,capolavori ma va comunque chiarita)che,nella storia,assumevano toni epici e grandiosi com'era costume in quel periodo.
In un certo senso quest'altro bellissimo film di Eastwood è l'ideale continuazione di quella linea di pellicole da classificare come"affossatrici dei miti della frontiera"già avviate da Peckinpah con IL MUCCHIO SELVAGGIO.
All'epoca di Ford l'eroe di turno era,all'interno dell'immaginario collettivo,un"superuomo"del West intoccabile(quasi,ma non sempre,a livello del protagonista dei fumetti di Tex Willer)e contro cui mettersi contro significava solo una cosa:morire immantinente...ma tutta la sequenza del pestaggio che subisce William Munny da parte dello sceriffo(Gene Hackman,il migliore di tutto il cast ed è stato meritatamente premiato con un oscar)ha l'obiettivo deciso,e riuscito,di ribaltare quest'immagine dell'intoccabilità imperitura di quest'anti-eroe trasformando anche la figura del tutore della legge da eroica a famigerata quanto quella dei peggiori fuorilegge di quelle terre prima"indimenticabili"e ora,con questa nuova rappresentazione del West,coperte dal sangue di svariati innocenti.
Il finale inevitabilmente trucido sembra,ma in fin dei conti è solo apparenza,restituirci il cowboy"letale e intoccabile"di un tempo ma quella nota di prevedibile eppure affascinante malinconia che si respira dal massacro fino ai titoli di coda difficilmente potrà essere eguagliata da qualcun'altro che non sia il vecchio Clint.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a il cinefilo »
[ - ] lascia un commento a il cinefilo »
|
|
d'accordo? |
|
gianpaolo
|
giovedì 26 maggio 2005
|
esempio di cinema intelligente
|
|
|
|
"Eastwood",..con questo splendido, "Gli-spietati",...si conferma autore di assoluto talento,..costellando magistralmente di situazioni metaforiche il percorso narrativo.
Si và dal produttore cinematografico,..in versione "sceriffo",..(il quale senza alcun rispetto prende a calci un "bounty-killer",...autentica personificazione del "Western") al ragazzo,..(il quale rappresenta l'allontanamento dell'ultima generazione nei confronti del genere) in versione pistolero mìope.
In sintesi il regista americano,...attraverso la metafora di quest'opera,..sottolinea la crepuscolarità del genere,...e al tempo stesso ne sancisce l'immortalità.
|
|
[+] lascia un commento a gianpaolo »
[ - ] lascia un commento a gianpaolo »
|
|
d'accordo? |
|
|