angelo_68
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lunedì 23 dicembre 2013
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bel film!
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Ciao a tutti mi e' piaciuto molto questo film che consiglio di vedere....
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dario
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martedì 17 dicembre 2013
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risaputo
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Ua storia vista cento volte, negli ultimi tempi. Ritomo scarso, tanta verbosità, un mare di convenzioni. Noioso e irritante. De Niro spreca il mestiere.
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liuk!
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venerdì 8 novembre 2013
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terrificante
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Uno dei più brutti, se non il più brutto, film con De Niro. Incentrato sul personaggio ambiguo di una recluta del corpo di polizia, pessimamente interpretata dallo smilzo 50 Cent, la storia si dipana attraverso dialoghi impossibili, scene imbarazzanti e recitazioni terrificanti. Siamo lontani anche dall'insufficienza, si cade purtroppo nel redicolo con una sceneggiatura che spesso fa involontariamente ridere.
Non solo lo sconsiglio, ma sconsiglio anche di perdere tempo a leggere questa recensione!
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purplerain
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lunedì 14 ottobre 2013
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corruzione e poco altro!!
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Inutile dirlo ma il film di Terrero dà l’idea del già visto, e non è un’impressione campata in aria. Film su poliziotti corrotti che accettano mazzette e sequestrano droga per rivenderla e far soldi è ormai storia nota e non c’è bisogno di scomodare paragoni addirittura con pellicole molto datate come “affari sporchi” per cui il film sembra piatto e melenso, dà l’impressione di non decollare mai e di mantenere un certo piattume di sceneggiatura. Difatti. Al di là del cast importante, gli attori appaiono troppo standardizzati, quasi senza passione, senza che provino il minimo di vergogna per ciò che fanno, senza dare l’impressione neanche per un attimo di avere una coscienza ma sembrano quasi delinquenti col distintivo.
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Inutile dirlo ma il film di Terrero dà l’idea del già visto, e non è un’impressione campata in aria. Film su poliziotti corrotti che accettano mazzette e sequestrano droga per rivenderla e far soldi è ormai storia nota e non c’è bisogno di scomodare paragoni addirittura con pellicole molto datate come “affari sporchi” per cui il film sembra piatto e melenso, dà l’impressione di non decollare mai e di mantenere un certo piattume di sceneggiatura. Difatti. Al di là del cast importante, gli attori appaiono troppo standardizzati, quasi senza passione, senza che provino il minimo di vergogna per ciò che fanno, senza dare l’impressione neanche per un attimo di avere una coscienza ma sembrano quasi delinquenti col distintivo. Il film sembra solo raccontare le loro storie ma racconta poco le loro emozioni, sembrano robot guidati dal regista senza dare niente di sé che non sia stereotipato e i personaggi sono poco sviluppati. L’unica cosa che salva il film è la presenza di un cast di attori che da solo attira pubblico, ma manca una storia ad effetto nella storia, un poliziotto che affianchi il buono realmente senza esserne solo una comparsa. Difatti gli altri personaggi fanno solo da figurazioni senza dare sale al film che alla fine risulta prolisso e mancante oltre che di un certo stile anche di una variante psicologica che dovrebbe colpire i cattivi, non tutti, ma almeno qualcuno, invece niente!! Peccato!!
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vincenzo iennaco
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mercoledì 10 luglio 2013
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i freelance della giustizia (che non c'è)
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Jonas Maldonado, per gli amici "Malo", entra a far parte della polizia di New York accettando di far parte della squadra di Joe Sarcone, ex collega di suo padre, morto quando lui era ancora ragazzo. E si ritroverà così coinvolto nel sottobosco infimo che si nasconde dietro la facciata della giustizia. E grazie a Sarcone, in qualità di superiore e "chioccia", conoscerà la corruzione e il malaffare di poliziotti senza scrupoli e senza ideali, se non quello di facili guadagni a discapito di fedeltà e onore. E in questi torbidi affari arriverà a conoscere anche la verità sulla morte del padre.
Ma in questo film, prodotto dallo stesso "50 Cent", non c'è spazio per gli eroi.
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Jonas Maldonado, per gli amici "Malo", entra a far parte della polizia di New York accettando di far parte della squadra di Joe Sarcone, ex collega di suo padre, morto quando lui era ancora ragazzo. E si ritroverà così coinvolto nel sottobosco infimo che si nasconde dietro la facciata della giustizia. E grazie a Sarcone, in qualità di superiore e "chioccia", conoscerà la corruzione e il malaffare di poliziotti senza scrupoli e senza ideali, se non quello di facili guadagni a discapito di fedeltà e onore. E in questi torbidi affari arriverà a conoscere anche la verità sulla morte del padre.
Ma in questo film, prodotto dallo stesso "50 Cent", non c'è spazio per gli eroi. Ma solo un microcosmo di bassifondi, civici e morali, con i quali il protagonista si ritrova invischiato e macchiato di sangue innocente pur di arrivare alla propria vendetta personale. Un leitmotiv non molto originale nei polizieschi che il cinema americano ci mostra parlando di quei suoi tutori dell'ordine dalla moralità bacata e le divise tarlate dall'opportunismo.
E, in un certo senso, dispiace assistere al "mito sbiadito" di Robert De Niro, volontariamente invischiatosi in un simile prodotto da "50 centesimi" (con il dovuto rispetto).
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donni romani
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mercoledì 31 ottobre 2012
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poliziotti corrotti e senza scrupoli
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Cattivi, cattivissimi i poliziotti di "Freelancers". Sporchi sporchissimi gli affari che portano avanti senza scrupoli e sensi di colpa. Malo è il figlio di un agente di polizia ucciso anni prima che appena uscito dall'Accademia viene "reclutato" dal'ex partner del padre, Sarcone, per entrare nella sua squadra. Scoprirà presto che la squadra di Sarcone è fatta da agenti corrotti, che usano droga e fanno affari con boss della malavita. Incerto fra una ricchezza facile e il desiderio di far luce sulla morte del padre, Malo si troverà a discendere tutti gradini del degrado morale, del tradimento, della delusione e della frustrazione prima di riuscire - forse - a rimettere insieme tutte le tessere della propria vita.
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Cattivi, cattivissimi i poliziotti di "Freelancers". Sporchi sporchissimi gli affari che portano avanti senza scrupoli e sensi di colpa. Malo è il figlio di un agente di polizia ucciso anni prima che appena uscito dall'Accademia viene "reclutato" dal'ex partner del padre, Sarcone, per entrare nella sua squadra. Scoprirà presto che la squadra di Sarcone è fatta da agenti corrotti, che usano droga e fanno affari con boss della malavita. Incerto fra una ricchezza facile e il desiderio di far luce sulla morte del padre, Malo si troverà a discendere tutti gradini del degrado morale, del tradimento, della delusione e della frustrazione prima di riuscire - forse - a rimettere insieme tutte le tessere della propria vita. Un amore pulito e puro, incaranato da una ragazza che conosce malo da sempre, tenta di far da contraltare ad un atmosfera talmente cupa e amorale da rischiare di risucchiare Malo per sempre, ma l'approfondimento psicologico resta sullo sfondo nella pellicola di Jessy Terrero, che si concentra sui doppi e tripli giochi, sui meandri malavitosi in cui la legge si intrufola per interessi personali, dove la legalità viene completamente dimenticata, quasi che i poliziotti interpretati da Robert De Niro e Forest Whitaker siano caduti nelle uniformi - che peraltro non indossano - per puro caso. Un film che mantiene una certa tensione sulla trama e sui colpi di scena ma che crea personaggi troppo stereotipati, troppo ingessati e troppo monocromatici, dei villain a 360° che solitamente esistono solo nei cartoni animati. Dispiace che oltre De Niro anche Forest Whitaker si sia lasciato convincere ad interpretare un poliziotto così dimentico di sè stesso e dei propri ideali senza che mai baleni nel suo sguardo una scintilla di incertezza o di amarezza. Un po' più di lavoro sulla sceneggiatura avrebbe potuto dar vita ad un film dolente e sfaccettato, ma così ci troviamo di fronte ad un modello fin troppo abusato che nulla aggiune e nulla toglie a tanti poliziotti "brutti, sporchi e cattivi" precedenti.
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