dandy
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sabato 25 gennaio 2014
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il becchino si procura lavoro da sè.
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Debutto cinematografico del 27enne Marins,e del suo alter ego Zè(negli USA noto come "Coffin Joe" e futura figura di culto in patria).Dando il via al cosiddetto "Cinema Marginal",il regista crea un antieroe blasfemo e perversamente ammaliante dal cupo look entrato nel mito:mantello e cilindro scuro,sguardo torvo,unghie adunche e carattere giocosamente cinico.Tecnicamente approssimativo oggi,ma allegramente sadico(per l'epoca,certo non poco),fumettistico e visionario in un modo sghangherato.Vietato e condannato all'uscita per la violenza e il presunto anti-cattolicesimo(soltanto la sequenza in cui Zè mangia carne durante il Venerdì santo fù più che sufficiente a scatenare l'ira di molti!),poi riscoperto all'inizio degli anni 90 quale esempio lampante del trash al suo meglio:quello che sa sfruttare la povertà di mezzi e il lugubre bianco e nero,degno dei coevi prodotti della Hammer,o degli horror anni 40,come pure il prologo con la vecchia zingara.
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Debutto cinematografico del 27enne Marins,e del suo alter ego Zè(negli USA noto come "Coffin Joe" e futura figura di culto in patria).Dando il via al cosiddetto "Cinema Marginal",il regista crea un antieroe blasfemo e perversamente ammaliante dal cupo look entrato nel mito:mantello e cilindro scuro,sguardo torvo,unghie adunche e carattere giocosamente cinico.Tecnicamente approssimativo oggi,ma allegramente sadico(per l'epoca,certo non poco),fumettistico e visionario in un modo sghangherato.Vietato e condannato all'uscita per la violenza e il presunto anti-cattolicesimo(soltanto la sequenza in cui Zè mangia carne durante il Venerdì santo fù più che sufficiente a scatenare l'ira di molti!),poi riscoperto all'inizio degli anni 90 quale esempio lampante del trash al suo meglio:quello che sa sfruttare la povertà di mezzi e il lugubre bianco e nero,degno dei coevi prodotti della Hammer,o degli horror anni 40,come pure il prologo con la vecchia zingara.A tratti ricorda anche il maestro nostrano Mario Bava e il surrealismo Bunueliano(le apparizioni dei morti nel finale).Seguito da "Questa notte mi incontrerò nel tuo cadavere".
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jixeurij
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venerdì 25 ottobre 2013
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il primo grande capolavoro di marins
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"A mezzanotte possiederò la tua anima" è il primo film in cui appare il personaggio ormai di culto Coffin Joe, interpretato dallo stesso regista.
Coffin Joe (Zè) è un becchino sadico e miscredente che è in cerca di una donna che potrà donargli un figlio, rendendolo immortale. Questo è l'incipit della serie, che si snoda in modi differenti analizzando le più profonde paure umane ma senza rinunciare a fornire un contesto socio-politico.
Zè è un personaggio davvero particolare: poche volte nella storia del cinema un regista ha avuto il coraggio di mettere in scena un protagonista così cinico, violento, psicotico ma del tutto consapevole di ciò che fa.
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"A mezzanotte possiederò la tua anima" è il primo film in cui appare il personaggio ormai di culto Coffin Joe, interpretato dallo stesso regista.
Coffin Joe (Zè) è un becchino sadico e miscredente che è in cerca di una donna che potrà donargli un figlio, rendendolo immortale. Questo è l'incipit della serie, che si snoda in modi differenti analizzando le più profonde paure umane ma senza rinunciare a fornire un contesto socio-politico.
Zè è un personaggio davvero particolare: poche volte nella storia del cinema un regista ha avuto il coraggio di mettere in scena un protagonista così cinico, violento, psicotico ma del tutto consapevole di ciò che fa. Nel film mano a mano si delinea la sua psicologia e le motivazioni delle sue azioni; i suoi peccati risultano sempre più pesanti per la sua anima e nonostante lui non sembri dimostrare rimorso, in realtà è disperato: tanto che in una famosa scena perde il controllo e comincia a urlare i nomi di coloro che ha ucciso, come una sorta di evocazione. Giustifica le sue azioni dicendo che non crede nella fede, ma in realtà questo bisogno primordiale dell'uomo si dimostra più forte di lui tanto poi da fargli scivolare la sua maschera addosso, ci viene mostrato il vero Coffin Joe, un uomo non un dio.
In un turbine allucinato di terrore, Marins si dimostra capace di dirigere un'assurda ascesa negli inferi (chiaramente un simbolo) di un uomo senza credenze, senza nessun rispetto verso gli altri, ma che alla fine ci potrà anche un po' commuovere.
A mio parere questo film è un capolavoro: un film estremamente ben realizzato e che si dovrebbe inserire in qualunque lista dei migliori film horror, esattamente come L'Esorcista.
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