samanta
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martedì 9 gennaio 2024
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un castello fragile ...
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Il film uscito nel 1968 rientra nel genere thriller ed ha per soggetto un complotto per instaurare negli anni '60 in Francia un regime autoritario. Forse Castello di carte (è il titolo del romanzo da cui è tratto) è difficile da giudicare perché non convince appieno pur avendo i presupposti per un ottimo film: Una casa di produzione l'UNIVERSAL storica e solida (pur non essendo considerata tra le major era al loro livello); un buon regista l'inglese John Guillermin con un curriculum di rispetto (Cannoni a Batasi, La caduta delle aquile, L'inferno di cristallo, King Kong 1976); 2 ottimi protagonisti: George Peppard e Inger Stevens, oltre a una costarring come Orson Welles.
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Il film uscito nel 1968 rientra nel genere thriller ed ha per soggetto un complotto per instaurare negli anni '60 in Francia un regime autoritario. Forse Castello di carte (è il titolo del romanzo da cui è tratto) è difficile da giudicare perché non convince appieno pur avendo i presupposti per un ottimo film: Una casa di produzione l'UNIVERSAL storica e solida (pur non essendo considerata tra le major era al loro livello); un buon regista l'inglese John Guillermin con un curriculum di rispetto (Cannoni a Batasi, La caduta delle aquile, L'inferno di cristallo, King Kong 1976); 2 ottimi protagonisti: George Peppard e Inger Stevens, oltre a una costarring come Orson Welles.
Reno Davis (George Peppard) americano ,ex scrittore si limita a vivacchiare in Francia facendo occasionalmente (male) il pugile, per un incidente incontra occasionalmente un bimbo di 8 anni Paul, la cui madre Anne de Villemont (Inger Stevens) instivamente gli offre di fare il tutore del figlio. Davis si reca nel castello in cui vive la famiglia della donna, ma subito l'impatto con l'ambiente è duro, i Villermont sono ricchissimi con Anne vedova del generale Villemont morto 8 anni prima in Algeria ucciso dai terroristi, vivono lo zio Claude de Gonde (Ralph Michael), la nonna arcigna Gabrielle (Patience Collier), un cugino Edmond Rosier (Peter Bayless) con la moglie Matilde un segretario Bourdon dal volto crudele tutti ambigui e misteriosi, con un gran rimpianto dell'Algeria francese in cui la famiglia aveva immense proprietà terriere, scorazza per castello il dr. Morillon (Keith Michell attore televisivo) medico con il compito di curare il bambino. Anne è in crisi di nervi, Davis scopre che i Villemont sono in combutta con un'organizzazione terroristica fascista che vuole conquistare il potere in Francia e anche in USA. Davis, scoperto, è costretto a fuggire e cerca Anne di cui è innamorato aParigi, dove incontrerà chi regge le fila del complotto: è il losco Leschenhaut (Orson Welles), molte scene di azione nei castelli di famiglia a Digione e a Castel Gandolfo ed infine e gran finale a Roma nel Colosseo con la morte di Leschenhaut, di Bourdon e Morillon che in realtà era il generale marito di Anne e che aveva fatto morire un collega al suo posto per non essere arrestato avendo partecipato al golpe contro De Gaulle e continuava a vivere sotto falso nome. Ovviamente Davis, Paul e Anne vivranno insieme felici e innamorati.
Vediamo le qualità della pellicola: gli esterni e la scenografia sono ottimi, suggestivi i paesaggi della provincia francese e di Parigi (gli interni sono stati girati a Cinecittà), estremamente efficace e spettacolare la scena finale al Colosseo con la morte del diabolico Leschenhaut, di Bourdon e del fedifrago Generale Villermont. Punti critici:una sceneggiatura zoppicante in alcuni punti scollegata, il venir meno in alcune scene del ritmo, una trama che seppure non particolarmente originale (quanti film sui complotti mondiali !) è un pò ingenua, si riallaccia alle imprese dell'OAS (ricordate Il giorno dello Sciacallo ?), ma appare inverosimile raccontare che 4 aristocratici nostalgici dell'Algeria Francese vogliono impadronirsi del potere oltre in Francia in USA e in tutto l'Occidente. La recitazione di George Peppard è buona, l'attore si era affermato cinematograficamente con Colazione da Tiffany alle spalle aveva una buona preparazione (aveva studiato all'Actor's Studio), fece film importanti (L'uomo che non sapeva amare, La caduta delle aquile) ma alla fine degli anni '60 non riuscì a decollare, il fallimento di un film da lui diretto e l'alcolismo lo portarono fuori dal circuito del cinema, si risollevò negli anni '80 con la serie tv A-Team, morì ancora giovane nel 1994. Anche Inger Stevens recita bene, brava attrice specie drammatica iniziò bene con il cinema, poi si dedicò alla Tv per ritornare al cinema nel 1967 (L'ora della furia, Squadra omicidi sparate a vista) per le crisi sentimentali diventò alcolizzata e si suicidò a 35 anni nel 1970. Orson Welles recita con naturalezza la parte del cattivo, nelle scene italiane appaiono tre nostri attori: Ave Ninchi, Francesco Mulè (il vigile urbano) e Renzo Palmer che peraltro nella parte di killer non è credibile. In conclusione un film che con più attenzione avrebbe meritato a pieno titolo le 3 stelle .
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samanta
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domenica 7 gennaio 2024
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un buon film
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Clasico giallo thriller con buoni interpreti e una discreta trama.
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elgatoloco
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mercoledì 28 luglio 2021
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c''è parecchio, ma confusamente
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Questo"House of Cards"(John Gillermin, da un romanzo di Stanley Ellin, sceneggiatura di Harnet Frank Jr.e di Irving Ravetch, 1968), narra di un complotto che si svolge in Francia, composto da reduci dlel'OAS(i colonialisti dlel'Algeria, sconfitti anche e soprattutto da De Gaulle)e in genere di fascisti internzaionli(non mancan gli Americani, anzi....)che sequestrano un vivace cittadino USA, dapprima ingaggiato in una casa di ultearicchi che funge de"Mausoleo"per le riunioni di estremisti di destra, che npn cole essere della partita. Sarà minacciato di morte, anzi quasi ucciso e incolpato del crimine, si salverà passando in Italia(ma anche là i giochi saranno molto pericolosi)e lo farà con la moglie insoddisfatta , vedova di un marito"celebre"in quegli ambienti, praticamente prigioneira e con il figlio di questa.
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Questo"House of Cards"(John Gillermin, da un romanzo di Stanley Ellin, sceneggiatura di Harnet Frank Jr.e di Irving Ravetch, 1968), narra di un complotto che si svolge in Francia, composto da reduci dlel'OAS(i colonialisti dlel'Algeria, sconfitti anche e soprattutto da De Gaulle)e in genere di fascisti internzaionli(non mancan gli Americani, anzi....)che sequestrano un vivace cittadino USA, dapprima ingaggiato in una casa di ultearicchi che funge de"Mausoleo"per le riunioni di estremisti di destra, che npn cole essere della partita. Sarà minacciato di morte, anzi quasi ucciso e incolpato del crimine, si salverà passando in Italia(ma anche là i giochi saranno molto pericolosi)e lo farà con la moglie insoddisfatta , vedova di un marito"celebre"in quegli ambienti, praticamente prigioneira e con il figlio di questa. Abbastana confuso forse anche per opporutunità politiche, questo film intelligente e per nulla estraneo a quanto stava accadendo nel mondo(nel 1968 e anche un po'prima, sia in Fancia sia in altre parti del mondo c'era un fermento rivoluzionario che scuoteva i poteri "forti"spiengendoli a un revanchismo golpista documentato e documentabile, anche se molte carrte-a proposito di"castello"-sono tuttora secretate e se i vari governi non hanno alcun interesse a parlare del"marcio" che c'è non solo nel regno di Danimarca(SHakespeare, Hamlet), ma in tutto il mondo. Confuse , quindi e generiche le accuse, per i motivi anzidetti l'opera ma filmicamente divisa tra azione, drmama, film di suspense e"thriller"senza che si addivenga mai a quella che potremmo definire una"sintesi". Qualche battuta intelligente, in paritoclare quando il protagonista(George Peppard), brano nella e pe la partereplica si suoi aguzzini e comunque nemici, ma per il resto una disparità stilistica che in parte sconcerta, in parte dimostra, si direbbe la volontà di attirare spettaotri e spettatrici interessati(e)ai diversi genei filmici citati. Decisamente un film che lascia perplessi, pur attirando, sopratuttto nella prima parte, anche perché non parla di "vacuità", ma di tematiche vere e reali, allora come oggi; il problema sta nel fato che lo faccia in maniera confusa, a tratti convicente a tratti respignete, dove anche la presenza di interpreti del calibro di Orson Welles, Keith Mitchell, Geneviève Cluny, Ma anche degli italiani Ave Ninchi, Renzo Palmer, Francesco Muleè, in parti da caratteristi ma non insiginigicanti nella parte relativa all'Italia appare certamente notevole e rilevante per"dare tono"al film, ma spesso tale da essre quasi più un"rie,pitivo"che una seria opportunità drammaturgica, proprio per la creazione dle film nel suo complesso. Quasi un'"occasione mancata", almeno in parte, forse per non scontentare e per non socncertare, dove non bisogna dimenticare che la produzione era di marca USA, quindi con tutta l'attenzione al fatto che spesso film come questo veinvano tout court etichetari come"comunisti",,,... El Gato
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esmeralda11028
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sabato 27 marzo 2010
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george sei grandeee!!!!
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Ho visto oggi il film in DVD che mi sono mandata a prendere negli USA perchè voglio vedere tutti i film di George Peppard e anche se non sono riuscita a capire tutti i dialoghi,(è parlato in spagnolo, perchè l'edizione in italiano non esiste), mi è piaciuto ugualmente. George Peppard è unico ed eccezzionale,in qualsiasi ruolo interpreti, esercita sempre un grande fascino, il suo viso,le sue espressioni,la sua gestualità,rendono lo spettatore partecipe delle sue emozioni.E' stato un Attore con la A maiuscola perchè ha saputo interpretare ruoli diversi in un'epoca dove i film erano veramente "fatti" dagli attori perchè,allora,il cinema metteva veramente alla prova l'abilità degli stessi e ne consacrava i talenti.
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Ho visto oggi il film in DVD che mi sono mandata a prendere negli USA perchè voglio vedere tutti i film di George Peppard e anche se non sono riuscita a capire tutti i dialoghi,(è parlato in spagnolo, perchè l'edizione in italiano non esiste), mi è piaciuto ugualmente. George Peppard è unico ed eccezzionale,in qualsiasi ruolo interpreti, esercita sempre un grande fascino, il suo viso,le sue espressioni,la sua gestualità,rendono lo spettatore partecipe delle sue emozioni.E' stato un Attore con la A maiuscola perchè ha saputo interpretare ruoli diversi in un'epoca dove i film erano veramente "fatti" dagli attori perchè,allora,il cinema metteva veramente alla prova l'abilità degli stessi e ne consacrava i talenti.Oggi,quel cinema non esiste più,i film sono pieni di violenza gratuita,di sesso,di malcostume generale ma forse,perchè,è il mondo in cui viviamo che è così e di conseguenza anche il cinema ne sente l'influenza. Adoro George Peppard perchè rappresenta l'uomo "divo",irraggiungibile ma anche familiare con quel suo sorriso rassicurante,il suo sguardo dolce e profondo, il suo fisico prestante. Penso che George Peppard sia stato molto invidiato nel mondo del cinema proprio a causa di tutto questo, avrebbe meritato molto di più ma credo che il vero riconoscimento dei suoi meriti sia quello che gli tributano ogni giorno i suoi innumerevoli fans che da tutte le parti del mondo lo ricordano con immutato affetto ed ammirazione. George sei GRANDEEEEE!!!!
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gian44
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martedì 13 gennaio 2009
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un castello fatto di carte cadute
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Non è certo uno dei migliori film di George Peppard; la trama potrebbe anche essere valida, ma il film manca di suspense e non ha né le caratteristiche del giallo né quelle dell'intrigo internazionale ed a migliorarlo non servono certamente le apparizioni ( piuttosto di maniera , se non svogliate )di artisti come Welles, Palmer, Ninchi, Dexter e Mulé, il cui contributo è decisamente inferore alle aspettative.
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il messia
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giovedì 12 luglio 2007
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grande film
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^il castello di carte^ è un grande film (che meriterebbe di essere messo in vendita in DVD), sublime l'interpretazione del grande e compianto George Peppard.
George Peppard si che è ed era un grande attore e non quell'assassino di Orson Welles
Orson Welles, bravo attore ma non di piu'. Se vogliamo dargli del grande, si puo dire che Orson Welles è un grande assassino.
Con la sua famosa trasmissione radiofonica, il giorno prima non avverti' e non fece avvertire dalla radio i radioascoltatori(spero per un suo sbaglio, ma tendo a credere che abbia appositamente omesso e fatto omettere un avvertimento alla gente di tale trasmissione) da dove trasmetteva, che il suo racconto era immaginario.
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^il castello di carte^ è un grande film (che meriterebbe di essere messo in vendita in DVD), sublime l'interpretazione del grande e compianto George Peppard.
George Peppard si che è ed era un grande attore e non quell'assassino di Orson Welles
Orson Welles, bravo attore ma non di piu'. Se vogliamo dargli del grande, si puo dire che Orson Welles è un grande assassino.
Con la sua famosa trasmissione radiofonica, il giorno prima non avverti' e non fece avvertire dalla radio i radioascoltatori(spero per un suo sbaglio, ma tendo a credere che abbia appositamente omesso e fatto omettere un avvertimento alla gente di tale trasmissione) da dove trasmetteva, che il suo racconto era immaginario.
Per questo gravissimo errore morirono una decina di persone (se non di piu'), alcune di loro si lanciarono dai palazzi nel vuoto, presi dalla paura e dal panico, credendo che quello che stava raccontando quel bastardo di Orson Welles (un'invasione degli alieni), fosse reale (facile recitare con impeto, quando la gente non conosce)
Oltretutto quel bastardo di Orson Welles era anche uno sporco e bastardo satanista
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