hulk1
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lunedì 14 settembre 2020
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la conferma
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Sicuramente Argento non ha più i tecnici di un tempo, vedere la scena del bambolotto buttato nel tevere, chi ha montato doveva essere ubriaco oppure incapace, ma si sfiora il ridicolo , assomilglia a Jon Lui, di Adriano Celentano catastrofica opera dimenticata nel tempo.
Ma tutto sfiora il farsesco, la recitazione ed il livello degli attori è da dopolavoro, Asia la fa al solito da Predona, non riesce nemmeno a camminare sui tacchi, abbiamo anche il fantasma della Nicolodi, una coppia degna di Mario e Pippo Santoanastaso, due che non facevano ridere nemmeno sotto tortura.
I soldi in questo caso ci sono, infatti il film mantiene la sua bruttezza per tutta la sua durata, non si hanno cambiamenti di stile repentini come ad esempio nella sindrome, o forse
lo aveva finito Luigi Cozzi.
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Sicuramente Argento non ha più i tecnici di un tempo, vedere la scena del bambolotto buttato nel tevere, chi ha montato doveva essere ubriaco oppure incapace, ma si sfiora il ridicolo , assomilglia a Jon Lui, di Adriano Celentano catastrofica opera dimenticata nel tempo.
Ma tutto sfiora il farsesco, la recitazione ed il livello degli attori è da dopolavoro, Asia la fa al solito da Predona, non riesce nemmeno a camminare sui tacchi, abbiamo anche il fantasma della Nicolodi, una coppia degna di Mario e Pippo Santoanastaso, due che non facevano ridere nemmeno sotto tortura.
I soldi in questo caso ci sono, infatti il film mantiene la sua bruttezza per tutta la sua durata, non si hanno cambiamenti di stile repentini come ad esempio nella sindrome, o forse
lo aveva finito Luigi Cozzi.
Nessuno evidentemente ha il coraggio di fermare il maestro e dire ' stai facendo schifo', anzi è attorniato solo da leccaculo , che arrivano dalla letteratura di genere e da riviste specializzare, pronti però a sparare su Romero , paragonando la terza madre a le cronache dei morti viventi, cosa si deve fare per campare.
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dandy
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lunedì 27 aprile 2020
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boh....
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Pessima conclusione della trilogia delle madri iniziata con "Susporia" e "Inferno",e un altro fallimento tipco dell'Argento post 2000.La regia è curata e gli ammazzamenti,grazie agli effetti di Sergio Stivaletti,belli cruenti(ci sono anche diversi infanticidi).E qui finiscono i pregi....La storia è un tripudio di pressapochismo,di situazioni pasticciate,di idee e personaggi stupidi:la scimmietta quasi peggio della mantide in "Dracula 3d",la punk assassina interpretata dalla povera Jun Ichikawa,il gruppetto di streghe che va in giro sghignazzando,la protagonista che attraversa tranquillamente la Roma impazzita senza che nessuno le dia il minimo fastidio sebbene la causa è Mater Lacrimarum che dovrebbe "sapere tutto di lei".
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Pessima conclusione della trilogia delle madri iniziata con "Susporia" e "Inferno",e un altro fallimento tipco dell'Argento post 2000.La regia è curata e gli ammazzamenti,grazie agli effetti di Sergio Stivaletti,belli cruenti(ci sono anche diversi infanticidi).E qui finiscono i pregi....La storia è un tripudio di pressapochismo,di situazioni pasticciate,di idee e personaggi stupidi:la scimmietta quasi peggio della mantide in "Dracula 3d",la punk assassina interpretata dalla povera Jun Ichikawa,il gruppetto di streghe che va in giro sghignazzando,la protagonista che attraversa tranquillamente la Roma impazzita senza che nessuno le dia il minimo fastidio sebbene la causa è Mater Lacrimarum che dovrebbe "sapere tutto di lei"...Poi la Mater qui è nulla più di una ridicola comparsa nel finale.Finale che definire sbrigativo e imbarazzante è un eufemismo.Ci sono pure i protagonisti che se la ridono di gusto nell'ultima scena.Forse al pensiero che Argento credesse veramente di stare girando un film degno di nota...Non so se Asia Argento sia peggio quanto è tranquilla o quando deve simulare rabbia,paura e tristezza.E la Nicolodi che fa il fantasma?E senza fornire quasi nessun aiuto alla figlia?No comment.
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contrammiraglio
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sabato 25 febbraio 2017
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madre mia!
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Un film ridicolo che sprofonda nell'orrido con il finale che sembra fatto a velocità tripla; la Argento imbarazzante.
Scansatelo...
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pio antonio romano
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sabato 26 settembre 2015
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la pessima madre
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Sarah Mandy, una giovane studentessa di Archeologia, risveglia lo spirito di Mater Lacrimarum a seguito del ritrovamento di un antico reperto. La furia della Terza Madre si abbatterà su Roma seminando morte e distruzione: prima che sia troppo tardi, toccherà proprio alla ragazza fermare l’atroce sterminio.
E’ davvero difficile scrivere una recensione razionale sulla Terza Madre. A maggior ragione, se si considera di star analizzando il film di un regista così importante per la storia del cinema horror italiano come Dario Argento; per rendere le cose più semplici, sarà evitato qualsiasi confronto con i precedenti Suspiria eInferno, entrambi legati al franchise della Triade – anche perché, detto nel modo più franco possibile, sarebbe del tutto inutile.
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Sarah Mandy, una giovane studentessa di Archeologia, risveglia lo spirito di Mater Lacrimarum a seguito del ritrovamento di un antico reperto. La furia della Terza Madre si abbatterà su Roma seminando morte e distruzione: prima che sia troppo tardi, toccherà proprio alla ragazza fermare l’atroce sterminio.
E’ davvero difficile scrivere una recensione razionale sulla Terza Madre. A maggior ragione, se si considera di star analizzando il film di un regista così importante per la storia del cinema horror italiano come Dario Argento; per rendere le cose più semplici, sarà evitato qualsiasi confronto con i precedenti Suspiria eInferno, entrambi legati al franchise della Triade – anche perché, detto nel modo più franco possibile, sarebbe del tutto inutile.
Quindi, meglio essere diretti: La Terza Madre è così pregno di difetti e bruttezze che alla fine della visione è quasi impossibile ricordarsele tutte. Non si comprende, in effetti, quale sia la cosa peggiore! La recitazione inesistente della protagonista oppure l’ironia involontaria seminata ovunque? (Basti pensare alle scene in cui il male si diffonde tra i cittadini romani o ancora all’arrivo delle “streghe cattive”). Sarà forse colpa di un casting effettuato con svogliatezza oppure è soltanto un grande, grosso problema di sceneggiatura? Magari, è colpa del terribile finale affrettato… Insomma, se ne potrebbe discutere dal tramonto all’alba, eppure non si riuscirebbe lo stesso a trovare una valida risposta.
Per accontentarci, potremmo considerarle tutte per buone.
Si possono contare sulle dita della mano le scene d’impatto e, anche queste, altro non sono che residui di un horror puerile o quantomeno banale: l’abusato gore gratuito e i tristi scare-jumpes. Non c’è inventiva nella regia, non ci sono scene particolarmente fascinose se non stupidamente violente e, cosa peggiore di tutte, non c’è la Paura.
Nemmeno quella luce blu puntata sul volto inespressivo di Asia Argento – nella parte finale del film – riesce a richiamare l’atmosfera misteriosa del vecchio Suspira (ah, avevamo detto niente paragoni!)
Ciò che fa più male, però, resta quella sensazione di enorme potenziale sprecato che aleggia per tutto il film; infatti, per quanto orribilmente realizzata, l’idea di fondo non è per niente male. Dario Argento riesce ancora a dimostrare in qualche modo il suo amore per il genere, ma lo fa nel modo più sbagliato: l’attaccamento a schemi predefiniti e l’ostinazione a non rinnovarsi portano, purtroppo, a risultati scadenti.
Ci dispiace, Dario, ma non siamo più negli anni 70. E non siamo certo stupidi.
Non possiamo fare altro, allora, che ricambiarti con le stesse risate ebeti e approssimative con cui hai deciso di chiudere la tua trilogia. Proprio come Mandy al termine del film, ridiamo e abbracciamo per disperazione chi ci è più vicino, nella vana speranza di non dover mai più subire una tortura così pessima da farci lacrimare.
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sciakubucu
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venerdì 21 agosto 2015
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la terza madre
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Si capisce che un film di Dario Argento: però quelli degli anni targati 2000, e dunque anche questo, sono figli di un horror minore.
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bastardisenzacinema
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martedì 7 aprile 2015
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inizia la rivalutazione argentiana!
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La Terza madre è una pellicola del 2006|07 che chiude la " Trilogia delle tre madri " iniziata nel 1977 con Suspiria, e continuata nel 1980 con Inferno.
Il film non lo vidi all'uscita nelle sale, ma per la prima volta solamente qualche giorno prima d'oggi.
Qunado si parla di Dario Argento la tendenza è quella che porta l'opinione a spaccarsim in due fronti compatti: i pro-argentiani, sostenitori irriducibili capaci di difendere tutte le opere del Maestro, e i disillusi, coloro che hanno accettato la decadenza creativa del regista italiano.
Personalmente ritengo che Argento sia stato un regista importantissimo per la valutazione internazionale del nostro cinema di geere, grazie a lui molti registi stranieri hanno scoperto il mondo del genere italiano, aprendo loro le porto del cinema di serie B di casa nostra.
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La Terza madre è una pellicola del 2006|07 che chiude la " Trilogia delle tre madri " iniziata nel 1977 con Suspiria, e continuata nel 1980 con Inferno.
Il film non lo vidi all'uscita nelle sale, ma per la prima volta solamente qualche giorno prima d'oggi.
Qunado si parla di Dario Argento la tendenza è quella che porta l'opinione a spaccarsim in due fronti compatti: i pro-argentiani, sostenitori irriducibili capaci di difendere tutte le opere del Maestro, e i disillusi, coloro che hanno accettato la decadenza creativa del regista italiano.
Personalmente ritengo che Argento sia stato un regista importantissimo per la valutazione internazionale del nostro cinema di geere, grazie a lui molti registi stranieri hanno scoperto il mondo del genere italiano, aprendo loro le porto del cinema di serie B di casa nostra.
Ma Argento aveva qualcosa in più rispetto ai colleghi dell'horror nostrano, aveva la visione.
La sua creatività era estremamente iconografica, l'uso del colore nella fotografia delle sue pellicole è importantissimo poichè avvicina i suoi film a vere e proprie opere pittoriche manieristiche.
Pertanto come non ammirare un regista di questo calibro?
Ma veniamo al film, che ricongiunge la famiglia Argento al completo, Dario e il fratello produttore, la Niclodi e la figlia Asia.
La Terza madre racconta della lotta tra Sarah Mandy, una giovane specializzanda che lavora presso un museo di Roma, la quale lavora su una antichissima urna contenente oggetti dalla provenienza sconosciuta.
Questa scoperta risveglierà i poteri della potentissima Mater Lacrimarum, la più bella e crudele delle tre Madri, ed nonché l'unica sopravvissuta delle crudeli sorelle.
Per affrontarla riceverà l'aiuto della madre messasi in contatto con lei sotto forma di spettro.
Partiamo con le valutazioni tecniche.
La trama del film è più che valida, e inoltre sotto certi spetti mi ricorda Phenomena (per via dei poteri magici e l'intuito della protagonista).
La storia è avvincente e non mi vergogno nel dire che mi sono divertito molto nella visione, i personaggi sono caratterizzati anche abbastanza bene tuttavia, ed è qui che arriva la prima nota dolente, la recitazione non sempre risulta efficace, anche se priva vorrei rivedere la pellicola in inglese per valutare meglio l'espressività vocale degli attori, dato che il doppiaggio in italiano ha massacrato la pellicola rendendola quasi grottesca, non a caso credo che la scelta dei doppiatori sia stata errata e inoltre Asia Argento recita meglio in inglese dato che non possiede una dizione convincente in italiano (da brividi la scena in cui piange dopo aver visto il fantasma della madre per la prima volta, ma stiamo scherzando?).
Tuttavia la sua inespressività a mio avviso avvalora un personaggio disperso nella Roma delirante, privo di sicurezze ed appoggi.
Le scene horror vertono più sullo splatter rispetto allo slasher di marchio argentiano, in particolare il primo omicidio appare molto truculento (e anche illogico, ma i fan di Rob Zombie non si lamentano a tal proposito!); la morte della strega giapponese invece la trovo fatta veramente bene, mentre quella della veggente e amica della madre di Sarah Mandy è un fantastico omaggio a Phenomena.
Tutto sommato il film regalerà qualche spavento allo spettatore.
Dal punto di vista tecnico, rispetto ai film degli anni settanta tante cose sono cambiate: non esiste più la pellicola ma il digitale, pertanto la fotografia appare più nitida, il Technicolor è stato ritirato nel '77, le attrezzature pertanto nel complesso hanno subito un percorso di digitalizzazione, e inoltre i tempi sono cambiati, il gusto del pubblico è diverso rispetto ad allora.
La fotografia è gradevole e molte inquadrature escono dal repertorio di Argento.
Con sorpresa ritrovo quell'uso dei colori che avevo sempre ammirato e il palazzo della strega è esattamente come me l'aspettavo: un luogo macabro e spettrale, come le catacombe che arricchiscono la vicenda.
Registicamente il film è ben fatto ed in scia con i precedenti capitoli.
Il film omaggia la carriera di Argento con numerose citazioni, dalle residenze a Friburgo e A New York, all'importanza dell'alchimista Varelli, inoltre l'uso del paranormale e della componente magica, per non parlare della lancia componibile e della scena nei sotterranei, ricorda molto Phenomena, grande film degli anni '80 di Argento stesso.
Pertanto sono soddisfatto e reputo La Terza madre un buon film, forse non all'altezza dei precedenti capitoli non per la recitazione o per il digitale, ma per l'assenza di una colonna sonora vigorosa, come quella dei Goblin in Suspiria e di Keith Emerson in Inferno.
In fin dei conti Argento non ha mai curato molto la recitazione e la fotografia è differente rispetto al passato poiché sono trascorsi trent'anni da Suspiria.
Pertanto la mia valutazione è più che positiva.
Ultima critica ai critici: molti hanno criticato i seni rifatti della Mater Lacrimarum, tuttavia ritengo questa una scelta adeguata al personaggio poiché la Terza Madre (terza in quanto unica delle tre ad essere sopravvissuta dato che in origine la terza era la Madre delle Tenebre), è la più bella pertanto la ricerca ossessiva della bellezza al costo della modifica del corpo rientra ampiamente nel personaggio.
Pertanto è ora di rivedere alcuni film di argento sotto una luce diversa, senza tener conto con un'epoca molto lontana e apprezzando il valore delle opere del Maestro chead una certa età ha provato ad adeguarsi dimostrando comunque di saperci ancora fare.
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brando fioravanti
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mercoledì 17 dicembre 2014
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meno stile più violenza
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Terza tappa di una trilogia cominciata con suspiria. Se in passato il non senso di alcune scene erano una trovata originale in quanto effetto maligno causato dalle streghe qui si va nel ridicolo. La diminuzione evidente di stile e l'aumento di violenza e scene splatter ne fanno un film di cattivo gusto e a tratti volgare.
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gigiuz
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domenica 16 novembre 2014
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sic transit gloria lesbi
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...e finalmente ieri sera ho preso il coraggio a quattro mani, e ho visto questo "capitolo conclusivo" della trilogia delle tre madri. E già qui bisogna fare chiarezza: non esiste una trilogia delle tre madri: Suspiria e Inferno sono film autonomi e, almeno a mio modesto giudizio, veri e propri capolavori. Ma dove sono gli elementi che dovrebbero colegarli in questa trilogia? Semmai la comunanza è di genere stilistico, nell'uso della luce, del colore, nelle atmosfere surreali che fanno pensare al miglior Lovecraft de "la casa delle streghe"... certo, sia in Suspiria che in Inferno viene menzionata Friburgo, abbiamo un richiamo alla stregoneria, all'alchimia, alle citazioni "colte" in latino, ma poi le comunanze finiscono qui.
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...e finalmente ieri sera ho preso il coraggio a quattro mani, e ho visto questo "capitolo conclusivo" della trilogia delle tre madri. E già qui bisogna fare chiarezza: non esiste una trilogia delle tre madri: Suspiria e Inferno sono film autonomi e, almeno a mio modesto giudizio, veri e propri capolavori. Ma dove sono gli elementi che dovrebbero colegarli in questa trilogia? Semmai la comunanza è di genere stilistico, nell'uso della luce, del colore, nelle atmosfere surreali che fanno pensare al miglior Lovecraft de "la casa delle streghe"... certo, sia in Suspiria che in Inferno viene menzionata Friburgo, abbiamo un richiamo alla stregoneria, all'alchimia, alle citazioni "colte" in latino, ma poi le comunanze finiscono qui. E allora perchè, a distanza di tanti anni, creare una forzata pseudo-conclusione che dovrebbe essere sviluppo e chiusura dei due capitoli precedenti? Da "Trauma " in poi io non riconosco più il Dario Argento che ho amato pazzamente nelle sue opere precedenti, e anche se già in "Opera" c'erano gravi insufficienze e superficialità sbalorditive (quel patetico e assurdo finale "en plein air" sulle colline svizzere...), nondimeno la regia era, ancora una volta, eccellente e riconducibile al miglor Argento. Ma qui invece, al di la degli inutili, disgustosi e fastidiosi eccessi "gore", con interiora e squartamenti degni del miglor Fulci, siamo alla follia pura.... una recitazione improbaile e dilettantesca al di la di ogni immaginazione, una fotografia piatta e dozzinale (ricordate la fotografia di Luciano Tovoli e le scenografie di Giuseppe Bassan? beh qui siamo agli antipodi), e poi quei dialoghi forzati e ridicoli, Asia Argento che ricerca e prende appunti sul simbolismo delle tre madri, Philippe Leroy in una parte assolutamente risibile, e poi, come Summa e suprema ironia, quella che dovrebbe essere la Terza Madre, e che non può neppure essere paragonata alle interpretazioni di Veronica Lazar in Inferno, e ovviamente di Alida Valli e Joan Bennet in Suspiria. Quelle erano grandi attrici, e invece questa un fiasco totale. Ma sarebbe come sparare sulla Croce Rossa continuare... ! In realtà, per trovare il perchè di un involuzione così disastrosa, in un totale cambiamento di stile, di gusto, di narrativa, pongo questo dilemma: il 1987 è l'anno di Opera. l'ultimo film in cui sono riconoscibili le caratteristiche del miglior Argento. E il 1987 è anche l'anno della morte di Salvatore, il padre di Dario che, detto per inciso, ha prodotto tutti i suoi film fino a quella data. Il dubbio che pongo è questo: i film fino al 1987 erano più farina del sacco del padre? Io non riesco davvero a capacitarmi altrimenti di una fine così ingloriosa. Sic Transit Gloria Lesbi!
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yurigami
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domenica 26 ottobre 2014
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dario vai in casa di riposo
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questo film è uno dei film horror più brutti che abbia mai visto, già Dario Argento non mi è mai piaciuto, tranne in profondo rosso, questo film, come "il cartaio" testimonia il perché Dario Argento non venga più considerato dal 2000 in poi nel mondo della cinematografia, perché questo film non è nemmeno trash, almeno il trash fa ridere, questo fa pena, ti viene pena per quegli attori che si sono prestati per la realizzazione di una tale farsa. La cosa più brutta è che c'è gente che questo film è andato a vederlo al cinema e ha fatto guadagnare soldi al regista, ai produttori e a tutti, quindi io mi aspetto il meglio da un film fatto da una persona che ci guadagna sopra.
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questo film è uno dei film horror più brutti che abbia mai visto, già Dario Argento non mi è mai piaciuto, tranne in profondo rosso, questo film, come "il cartaio" testimonia il perché Dario Argento non venga più considerato dal 2000 in poi nel mondo della cinematografia, perché questo film non è nemmeno trash, almeno il trash fa ridere, questo fa pena, ti viene pena per quegli attori che si sono prestati per la realizzazione di una tale farsa. La cosa più brutta è che c'è gente che questo film è andato a vederlo al cinema e ha fatto guadagnare soldi al regista, ai produttori e a tutti, quindi io mi aspetto il meglio da un film fatto da una persona che ci guadagna sopra.
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contrammiraglio
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domenica 12 ottobre 2014
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aspettarsi l'inaspettato
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Nel senso: mi aspettavo un troiaio, ma mica a questo livello!
Storia risibile, sceneggiatura inesistente e recitazione. ........ già, la recitazione? Ma Asia sarà mica raccomandata?
Pregi: dura abbastanza poco......
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