eugen
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venerdì 16 agosto 2024
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pelicula italiana importante del periodo anos 1950
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"IL sorpasso"De Dino Risi(1962)es una pleicula, si quieremos decir"comico-grtoesca"(el final claritamente no se puede llamar"comico")o"comico-dramatica"donde tambien la critica social es muy dura: contra el personaje esxpresion de prepotencia "macha"y tambien si hay en la pelicula una pedaogiga ma's "particular"(contra los automobilistas que non respectan el cdego estradal)el personage de Bruno COrtona(con un formidable Gassman)es la quintessencia del prepotente en cada esxpression de la vida: con las mujeres, con los viejos, con todos, en cada pccasion ede la vida civile y"social", que sea en un dia de vacacion(como es el dia de las"Feriae Augusti", quiere decis al medio agosto, en el medio verano)o en cada otra occasion del ano.
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"IL sorpasso"De Dino Risi(1962)es una pleicula, si quieremos decir"comico-grtoesca"(el final claritamente no se puede llamar"comico")o"comico-dramatica"donde tambien la critica social es muy dura: contra el personaje esxpresion de prepotencia "macha"y tambien si hay en la pelicula una pedaogiga ma's "particular"(contra los automobilistas que non respectan el cdego estradal)el personage de Bruno COrtona(con un formidable Gassman)es la quintessencia del prepotente en cada esxpression de la vida: con las mujeres, con los viejos, con todos, en cada pccasion ede la vida civile y"social", que sea en un dia de vacacion(como es el dia de las"Feriae Augusti", quiere decis al medio agosto, en el medio verano)o en cada otra occasion del ano. Que despues' el dia particular pueda hacer exprimir de manera mas clara el caracter del personage es es verdadero y por eso los escenaristas(So nego, Risi, Scola y Maccari)colocaron la historia proprio en el dia del 15 de agosto.. Eugen
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figliounico
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venerdì 10 maggio 2024
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una metafora nascosta
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Alla base del soggetto, dietro la facile contrapposizione degli opposti caratteri, impersonati da Gassman e Trintignant, rispettivamente nei panni dell’estroverso, aitante e superficiale Bruno e del timido, esile ed insicuro Roberto, personaggio speculare al primo come la notte al giorno, si nasconde una metafora amara sull’Italia degli anni sessanta. La giovane Repubblica nata dalla Costituzione, incarnata da Roberto, studente universitario laureando alla facoltà di giurisprudenza, simbolo delle persone perbene che si riconoscevano nei valori dello Stato di diritto, è destinata a soccombere rispetto alla marea di fango che avanza e che occupa tutti i posti di potere della società civile, fagocitata dallo spirito consumistico del boom economico, come Roberto, prevaricata, condizionata ed infine conquistata e corrotta dalla disinvolta tracotanza e dal cinismo della nuova borghesia senza scrupoli e senza morale, rampante ed arraffona, di cui Bruno è un tipico esempio e che a tutt’oggi governa il Paese.
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Alla base del soggetto, dietro la facile contrapposizione degli opposti caratteri, impersonati da Gassman e Trintignant, rispettivamente nei panni dell’estroverso, aitante e superficiale Bruno e del timido, esile ed insicuro Roberto, personaggio speculare al primo come la notte al giorno, si nasconde una metafora amara sull’Italia degli anni sessanta. La giovane Repubblica nata dalla Costituzione, incarnata da Roberto, studente universitario laureando alla facoltà di giurisprudenza, simbolo delle persone perbene che si riconoscevano nei valori dello Stato di diritto, è destinata a soccombere rispetto alla marea di fango che avanza e che occupa tutti i posti di potere della società civile, fagocitata dallo spirito consumistico del boom economico, come Roberto, prevaricata, condizionata ed infine conquistata e corrotta dalla disinvolta tracotanza e dal cinismo della nuova borghesia senza scrupoli e senza morale, rampante ed arraffona, di cui Bruno è un tipico esempio e che a tutt’oggi governa il Paese. La tragica fine che avrebbero fatte le belle speranze e le nobili idealità sorte dalle ceneri del Fascismo e dalle macerie della guerra, divorate dal capitalismo selvaggio importato dagli States e dalla conseguente mercificazione dei rapporti umani, qualche anno dopo sara' rappresentata in un altro capolavoro di quegli anni, Io la conoscevo bene di Antonio Pietrangeli, laddove l’Italia contadina, vittima dell’industrializzazione e dell’urbanizzazione selvaggia, sarebbe stata personificata nella innocente bellezza di una giovanissima Sandrelli, appena diciannovenne, nata nei primi giorni del mese di giugno del ’46… come la Repubblica italiana.
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giovanni morandi
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sabato 1 ottobre 2022
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dai cavallina ! giovanni morandi
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Questo film fu il primo road-movie italiano e, non solo (gil americani Easy Rider e Thelma & Louse vennero molto dopo).
Che gli italiani, siano da sempre attirati dai motori è un dato di fatto, poi al tempo del boom, sulle nostre strade sfrecciavano auto di ogni tipo e per ogni tasca e non servivano solo per andare da un punto ad un altro della nostra splendida penisola, erano, quasi sempre, uno "status symbol" e, anche le strade talvolta costituivano un modo come un altro per "superarsi" a vicenda.
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Questo film fu il primo road-movie italiano e, non solo (gil americani Easy Rider e Thelma & Louse vennero molto dopo).
Che gli italiani, siano da sempre attirati dai motori è un dato di fatto, poi al tempo del boom, sulle nostre strade sfrecciavano auto di ogni tipo e per ogni tasca e non servivano solo per andare da un punto ad un altro della nostra splendida penisola, erano, quasi sempre, uno "status symbol" e, anche le strade talvolta costituivano un modo come un altro per "superarsi" a vicenda.
Ma non si può certo ridurre questa pellicola ad un semplice road-movie La statale 1, Aurelia è comunque un elemento quasi prendesse vita, nella nostra storia, come un terzo personaggio che assiste al viaggio (lo stesso vale per l'auto, guarda caso anch'essa una Lancia "Aurelia", con le sue trombe bitonali) improvvisato da Roma a Castglioncello, e, "oltre"; due italiani, cosi' diversi, non solo per l'eta', Bruno (Gasman-un quarantenne con uno spirito, quasi infantile, ma, apparentemente esperto della vita e il giovane studente in Legge (Jean Louis Trintignant), intelligente, ma bloccato dalla timidezza, due identità della nazione, giunta a un bivio della propria storia. La prima, quella legata ai princìpi, sarà sedotta e morirà, nella fine di un sogno, lasciando campo libero alla seconda Italia, quella furbesca, e un pò cialtrona, individualista e amorale. È forse questa vena pessimistica, questa profonda sfiducia in un certo tipo di uomo italiano, nelle sue reali possibilità, in certi tratti ricorrenti della storia dell'Italia, e questa critica dura alle sue abitudini e alla sua mentalità, che ricollega il film a quel genere, detto appunto commedia all'italiana, del quale è ritenuto da molti un capolavoro.
Certamente al successo di questo capolavoro, sceneggiato dal regista Risi, Scola e Maccari, la grandissima (mai superata) interpretazione di Gasman, che improvviso' anche alcune scene.
I dialoghi sono eccezionali, in un momento di tristezza di Trintignant, che rimpiange un pò l'età della fanciullezza, dicendo all' amico che forse quella era l'età più bella" Da' retta a Bruno"- risponde Gasman-" l'età più bella è quella che uno c'ha"....
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[+] ottima recensione lia lenzetti
(di lia lenzetti )
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bryan_finley
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martedì 17 agosto 2021
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bruno, il boom e lei, aurelia.
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Il film simbolo sul boom economico degli anni '60 in Italia. Gassman superlativo, ruba la scena a tutti. Bruno Cortona è un bellimbusto arrogante che solo lui poteva interpretare al meglio, Trintignant si adatta a una parte da "spalla" ma è grandioso anche lui. La Lancia spider sportiva completa il trio dei protagonisti. Già, due attori più un'attrice femmina ma un'auto, non una donna! Roma deserta, feste improvvisate da villici improbabili e altri personaggi riempiono la giornata di un quarantenne esuberante e di un timido studente trovatosi in una situazione imbarazzante e senza via d'uscita. Un susseguirsi di incontri per trascorrere la giornata più calda (in tutti i sensi.
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Il film simbolo sul boom economico degli anni '60 in Italia. Gassman superlativo, ruba la scena a tutti. Bruno Cortona è un bellimbusto arrogante che solo lui poteva interpretare al meglio, Trintignant si adatta a una parte da "spalla" ma è grandioso anche lui. La Lancia spider sportiva completa il trio dei protagonisti. Già, due attori più un'attrice femmina ma un'auto, non una donna! Roma deserta, feste improvvisate da villici improbabili e altri personaggi riempiono la giornata di un quarantenne esuberante e di un timido studente trovatosi in una situazione imbarazzante e senza via d'uscita. Un susseguirsi di incontri per trascorrere la giornata più calda (in tutti i sensi...) dell'anno. Mangeranno poco e male, avranno diverbi piuttosto accesi con gli occupanti di una Seicento e cercheranno di fare ritorno a Roma dopo un nulla di fatto, anche se Roberto, verso la fine, sembra essere felice di avere incontrato un uomo così diverso da lui che lo ha costretto a "lasciarsi andare" per una giornata pazza e fuori dai suoi rigidi schemi. Impossibile citare tutte le frasi di Bruno Cortona in questo capolavoro di Dino Risi. Una però sintetizza in modo netto il personaggio di Bruno. Quando, nel bagno di Roberto rompe una mensola poco robusta, se ne esce dicendo, per nulla rammaricato: "Ho rotto la mensola, sono molto sorry...". Il film emana tutta l'aria esuberante e spensierata degli irripetibili anni del boom economico anni '60, con una serie di stereotipi tipici di quel periodo. "Il sorpasso" è più che un film, è un documento vero, una fotografia indelebile di un momento storico irripetibile.
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elgatoloco
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lunedì 16 agosto 2021
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ancora"attualissimo"
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Con un esordio un po'ossimorico, direi che"IL sorpasso"(DIno Risi, 1962, scrittodal regista con Ettore Scola e Ruggero Maccari)è ancora attualissimo, se lo si contestualizza storicamente: Italia del boom economico, società(invero solo per pochi)"affluente", inganno legato ad illusioni consumistiche(Ferragosto, vacanza al mare etc.). La storia. uno spavaldo imbroglioncello(di più non si arguisce dal film: non è un ciriminale, non è un"maflfattor", non ha una fedina penale dichiarata lunga o"pericolosa")trascorre il Ferragosto con uno studente di giurisprudenza conosciuto poer caso. Passano un Ferragosto incontrando la moglie separata di lui e la figlia, ormai grande, visitvano presso Grosseto i parenti dello studente, dove sembra che solo Bruno, il"precaricatore"sia di casa da sempre, fino al disastro causato dall'ennesimo sorpasso, con la morte dello studente e la vita(forse)"dimezzata"per il rimorso(?)di Bruno.
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Con un esordio un po'ossimorico, direi che"IL sorpasso"(DIno Risi, 1962, scrittodal regista con Ettore Scola e Ruggero Maccari)è ancora attualissimo, se lo si contestualizza storicamente: Italia del boom economico, società(invero solo per pochi)"affluente", inganno legato ad illusioni consumistiche(Ferragosto, vacanza al mare etc.). La storia. uno spavaldo imbroglioncello(di più non si arguisce dal film: non è un ciriminale, non è un"maflfattor", non ha una fedina penale dichiarata lunga o"pericolosa")trascorre il Ferragosto con uno studente di giurisprudenza conosciuto poer caso. Passano un Ferragosto incontrando la moglie separata di lui e la figlia, ormai grande, visitvano presso Grosseto i parenti dello studente, dove sembra che solo Bruno, il"precaricatore"sia di casa da sempre, fino al disastro causato dall'ennesimo sorpasso, con la morte dello studente e la vita(forse)"dimezzata"per il rimorso(?)di Bruno... L''archetipoo vivente dello spavaldo, prevaricatore, arrogante, che disprezza le donne considerandole meri oggetti, che tratta con suprema arroganza "Occhiofino", il gay che è il factotum nella casa di campagna dei parenti dello studente, è vivo oggi come quasi sessant'anni fa anche se si discute della legge Zan sull'omotransfobia e se talora sembra che i rapporti civili siano realmente più"civili", ma, appunto, è un'illusione... Decisamente, un film"cattivo"perché mette a nudo la cattiveria. La sceneggiatura, come è noto, era pronta per Alberto Sordi che però avrebbe dato al personaggio quell'allure di simpatia che in Vittorio Gassman(che all'epoca passava da"Hamlet"a"Othello"a questi film)è giustamente deprivata, rimanendo quasi solo una"scorza"., Trintignant, come studente timido ma non poi all'eccesso(ci prova anche con una ragazza che gli ricorda la sua"fantasmatica"fidanzata)è un degno partner, anticipando suoi ruoli notevolissimi nel cinema francese, Catherine Spaak, esordiente e giovanissima, va mmolto bene, come Claudio GOra, attore consumato nell'accezione migliore del lemma, Linda Sini e Luciana Angiolillo non lesinano la loro bravura come"comprimarie"e complessivamente il bianco e nero del film risulta capace di tante tonalità quante un"normale"film"a colori"non avrebbe mai saputo produrre. Regia "impliacilbe" di Dino Risi. El Gato
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mercoledì 18 novembre 2020
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doverosa precisazione
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Ma quale Versilia e Costa Azzurra!!? Ma informati de vuoi parlare di un capolavoro...costa livornese:Castiglioncello e Romito!
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elgatoloco
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lunedì 17 agosto 2020
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capolavoro sì, da ri.leggere
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"IL Sorpasso"(Dino Risi, anche autore di soggetto e sceneggiatura, con Ruggero Maccari e Ettore Scola, 1962), oltre ad essere uno straordinario affresco del Ferragosto del"boom"(come sempre"boom"per pochi, ricchi, frattaglie, al massimo, per gli altri), è pià che il confronto tra due generazioni(i quarantenne interpretato da Gassman e lo studente, comunque almeno 23 enne, reso da Jean-Louis Trintignant)è la contrapposzione tra due mentalità: un"disperato", scroccone, forse senza arte né parte ma"ganador"(vincente)e un timidiissimo studente, introverso e chiuso ad ogni rapporto sociale con le ragazze, che però, alla fine dei due giorni trascorsi con il prima sconosciuto"amico", è contento di stare con lui, adattandosi al suo"modus vivendi".
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"IL Sorpasso"(Dino Risi, anche autore di soggetto e sceneggiatura, con Ruggero Maccari e Ettore Scola, 1962), oltre ad essere uno straordinario affresco del Ferragosto del"boom"(come sempre"boom"per pochi, ricchi, frattaglie, al massimo, per gli altri), è pià che il confronto tra due generazioni(i quarantenne interpretato da Gassman e lo studente, comunque almeno 23 enne, reso da Jean-Louis Trintignant)è la contrapposzione tra due mentalità: un"disperato", scroccone, forse senza arte né parte ma"ganador"(vincente)e un timidiissimo studente, introverso e chiuso ad ogni rapporto sociale con le ragazze, che però, alla fine dei due giorni trascorsi con il prima sconosciuto"amico", è contento di stare con lui, adattandosi al suo"modus vivendi". comunque avvicinandosi allo stesso. Decisamente il guidatore(che poi arriverà alla tragedia, salvandosi dal terribile incidente, in cui invece perisce il giovane"neo.amico"), è uno sbruffone, un"arrivista"(ma è un"vincitore", appunto, per modo di dire, non conseguendo reali obiettivi anche pratici), un prepotente, però simpaticissimo esponente di quella fauna umana che in Italia(ma non solo, intendiamoci)trova rappresentantni particolarmente disponibili a"cavolate varie", ad"intortare"(il lemma sembra non sia"cruschianamente" corretto, ma è ormai d'uso comune, dunque lo uso anch'io)il prossimo, soprattutto soggetti che soggiacciono, magari inzialmente volendone rifuggire, particolamente diversi, anzi opposti da questo"archetipo"umano, a questo "fascino" in qualche modo"ancestrale". Laicissimo film in un'epoca nella quale proporsi così era difficile(ma Risi era di famiglia laica, proveniva inoltre da studi sicentifici)questo"Il sorpasso"contrappine un Gassman stratosferico a un Trintignant meditativo e bravisismo, proponendo l'allora molto giovane Catherine Spaak in un ruilo molto interessante, anche a testimonianza dell'evoluzione del costume, iniziata ben prima(evidentemente)del "mitico"1968. El Gato
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xblefrlo
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giovedì 2 luglio 2020
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bellissimo ritratto dell''italia del boom
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Nella Roma deserta di Ferragosto, il timido Roberto, intento a studiare per il suo prossimo esame universitario, riceve la visita inaspettata ed indesiderata di Bruno, un tipo molto estroverso che da un po' di tempo sfreccia a bordo della sua spider in cerca di una sigaretta. Sebbene il giovane studente sulle prime sia molto diffidente nei confronti dell'ospite, anche a causa della notevole differenza di carattere tra i due, non riesce a rifiutare la proposta di fare un giro a bordo della sua Lancia Aurelia B24. Roberto, tuttavia, se da un lato biasima il comportamento di Bruno, dall'altro segretamente lo ammira; tant'è vero che, man mano che approfondisce la conoscenza del personaggio interpretato da Gassman, comincia a nutrire il desiderio di vivere in modo completamente diverso rispetto ai suoi iniziali progetti di vita (studio e lavoro), fino ad allora ritenuti indiscutibili.
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Nella Roma deserta di Ferragosto, il timido Roberto, intento a studiare per il suo prossimo esame universitario, riceve la visita inaspettata ed indesiderata di Bruno, un tipo molto estroverso che da un po' di tempo sfreccia a bordo della sua spider in cerca di una sigaretta. Sebbene il giovane studente sulle prime sia molto diffidente nei confronti dell'ospite, anche a causa della notevole differenza di carattere tra i due, non riesce a rifiutare la proposta di fare un giro a bordo della sua Lancia Aurelia B24. Roberto, tuttavia, se da un lato biasima il comportamento di Bruno, dall'altro segretamente lo ammira; tant'è vero che, man mano che approfondisce la conoscenza del personaggio interpretato da Gassman, comincia a nutrire il desiderio di vivere in modo completamente diverso rispetto ai suoi iniziali progetti di vita (studio e lavoro), fino ad allora ritenuti indiscutibili. Il viaggio con Bruno è, a tal proposito, la causa e al contempo la metafora di questo grandissimo cambiamento di Roberto, che, abbandonate la timidezza e l'insicurezza, comincia ad affrontare la vita con un piglio diverso, molto piú simile a quello del suo mentore che, seppur squattrinato e privo di qualsiasi certezza , sembra sempre brioso ed allegro. Onde evitare "spoiler", non rilevo alcun dettaglio sull'epilogo di questo straordinario viaggio.
In conclusione, mi sento di affermare che ci troviamo dinnanzi ad un autentico capolavoro, che, sullo sfondo dell'Italia del boom, è capace di rappresentare su pellicola un viaggio non solo automobilistico,.ma anche tra due epoche e due mentalità, incarnate dai due protagonisti.
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inesperto
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domenica 23 dicembre 2018
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che gassman!
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Un classicissimo del cinema nostrano. In parte commedia, in parte drammatico, questo film ci racconta l'avventura di due uomini che passano 2 interi giorni insieme da perfetti estranei. E' un pezzo di vita che due caratteri praticamente opposti si trovano ad affrontare insieme, trovando appoggi morali l'uno nell'altro. Bruno, uno splendido quarantenne nullafacente e solitario on the road, e Roberto, un timido studente rigido ed ingabbiato. Sullo sfondo, l'Italia che corre, mangia, lavora e villeggia, lungo la splendida via Aurelia. Assistere al modo diverso con cui i due affrontano la vita, le sue problematiche e le sue opportunità, fa sorridere di cuore ma, nello stesso tempo, fa riflettere.
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Un classicissimo del cinema nostrano. In parte commedia, in parte drammatico, questo film ci racconta l'avventura di due uomini che passano 2 interi giorni insieme da perfetti estranei. E' un pezzo di vita che due caratteri praticamente opposti si trovano ad affrontare insieme, trovando appoggi morali l'uno nell'altro. Bruno, uno splendido quarantenne nullafacente e solitario on the road, e Roberto, un timido studente rigido ed ingabbiato. Sullo sfondo, l'Italia che corre, mangia, lavora e villeggia, lungo la splendida via Aurelia. Assistere al modo diverso con cui i due affrontano la vita, le sue problematiche e le sue opportunità, fa sorridere di cuore ma, nello stesso tempo, fa riflettere. Per quanto agli antipodi, essi non possono che legare in maniera profonda nel giro di pochissimo tempo. Il finale colpisce duro. La giovanissima Spaak è un fiore. Vittorio Gassman fornisce un'interpretazione di livello eccezionale.
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parsifal
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lunedì 14 maggio 2018
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due anime a confronto
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Dino Risi, regista ed autore d'eccellenza del cinema italiano, nel 1962 con i fraterni amici e colleghi Scola e Maccari diede vita ad un vero e proprio capolavoro, tutt'ora attualissimo nei contenuti, il rimo road- moavie europeo ,a la quale si ispirò anche D.Hopper nella stesura della sceneggiatura di Easy Rider. Nella Roma abbandonata e deserta del giorno di Ferragosto, si aggira con la sua Lancia Aurelia B24 il quarantenne Bruno Cortona, spavaldo , gradasso ed invadente ( non a caso in Francia il titolo del film fu tradotto in " LE FANFARON) alla ricerca di un tabaccaio. Nel suo vano girovagare, giunge in quartiere residenziale ( La Balduina) , vuoto anch'esso ad eccezione di un ragazzo timido ed insicuro, Bruno Mariani ( J.
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Dino Risi, regista ed autore d'eccellenza del cinema italiano, nel 1962 con i fraterni amici e colleghi Scola e Maccari diede vita ad un vero e proprio capolavoro, tutt'ora attualissimo nei contenuti, il rimo road- moavie europeo ,a la quale si ispirò anche D.Hopper nella stesura della sceneggiatura di Easy Rider. Nella Roma abbandonata e deserta del giorno di Ferragosto, si aggira con la sua Lancia Aurelia B24 il quarantenne Bruno Cortona, spavaldo , gradasso ed invadente ( non a caso in Francia il titolo del film fu tradotto in " LE FANFARON) alla ricerca di un tabaccaio. Nel suo vano girovagare, giunge in quartiere residenziale ( La Balduina) , vuoto anch'esso ad eccezione di un ragazzo timido ed insicuro, Bruno Mariani ( J.L.Trintignant) rimasto in città per preparare un esame universitario. Bruno, con la sua scanzonata ed irritante spavalderia, si intrufola a casa di Roberto con la scusa di una telefonata e lo convince a seguirlo per andare a pranzo insieme. Roberto benchè restio, accetta in virtù della timidezza e dell'educazione che lo contraddistinguono. comincia così un viaggio nell' Italia del boom economico,. con tutte le sue numerose sfaccettature, ben delineate dalla penna degli sceneggiatori e dall'occhio del regista, medico specializzato in psichiatria. La simpatica cialtoroneria di Bruno, inconcludente sbruffone che vive di espedienti al limite della truffa, specchio della mentalità di molti italiani di ieri e di oggi, si contrappone all'indole timida ed impacciata di Roberto, perennemente oppresso dal peso delle convenzioni tanto da essere un perenne indeciso. Durante il viaggio si confronteranno a vicenda e incontreranno i parenti di Roberto e Bruno svelerà in men che non si dica dei retroscena che il giovsne non immaginava nemmeno lontanamente e farà crollare tutte le sue candide certezze. Dal canto suo Bruno vanta un matrimonio finito a causa della sua dabbenaggine,una figlia adolescente strafottente quanto lui ( giovanissima C.Spaak) in procinto di sposarsi con un satrapo lombardo decisamente più grande di lui e convinto( C.Gora) di poter comprare qualsiasi cosa con il suo denaro. Il viaggio, sempre improvvisato e guidato dai colpi di testa di Bruno, illustra con dovizia di dettagli l'Italia del boom economico, con tutti i suoi pregi , limiti e difettti. LA caratterizzazione dei personaggi è delineata in maniera nitida ed assai profonda. L'intera vicenda è pervasa da una forte ed inconfessata malinconia, che il protagonista tenta di vincere vivendo ad alta velocità. Che lo condurrà ad un epilogo amaro nel finale del film, sottolineato magistralmente dalla musica triste e stridente del maestro Ortolani. Capolavoro da ogni punto di vista.
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