May December

L'amore che fa scandalo è un maledetto imbroglio

May December, alla lettera "maggio e dicembre", è un'espressione gergale per indicare le relazioni in cui c'è una forte disparità a livello di età. Nella maggioranza dei casi, un uomo adulto che si mette con una ragazzina, ma in questo caso è il contrario: Gracie Atherton è una donna che, a 36 anni, si è presa una cotta per Joe, compagno di scuola del figlio, 13 anni. "Cotta" non è la parola giusta perché vent'anni dopo Gracie e Joe sono sposati e hanno dei figli. La loro storia, che a suo tempo fece la gioia dei tabloid d'America, è ancora tanto nota che un'attrice, Elizabeth Berry, piomba a casa loro per "prepararsi" a un film in cui dovrà interpretare la donna. Intervistando Gracie, Joe e i loro parenti, l'attrice scoperchia nidi di vipere fin lì insospettati. Ma la domanda che aleggia su May December , film di Todd Haynes già autore di splendidi mélo al femminile come Lontano dal paradiso e Carol , è un'altra: chi manipola chi, chi sta plagiando chi? È l'attrice, e con lei tutto il meccanismo del cinema (quindi i media, i social e chi più ne ha), che sta invadendo la privacy di una famiglia? O è Gracie che, alla soglia dei sessant'anni, usa il suddetto meccanismo per imbrogliare il mondo e rinnovare una popolarità morbosa che sotto sotto non le dispiace? Film con un gran bel tema, in cui il tema finisce per mangiarsi il film. Il gioco di specchi fra Gracie ed Elizabeth, più che al melodramma hollywoodiano sembra rinviare a modelli ancora più illustri: si pensa a Persona di Bergman o a Tre donne di Altman, ma non ci sembra che il copione - a un certo punto prevedibile - attinga a quelle altezze. Julianne Moore è bravissima, Natalie Portman è brava, il resto del cast meno.
Da La Repubblica, 21 marzo 2024


di Alberto Crespi, 21 marzo 2024