Oltre la Bufera

"Oltre la bufera"(Marco Cassini, soggetto e sceneggiatura di Marco Cassini, Stefano Muroni e Valeria Luzi, 2019)narra la vita di Don Giovanni Minzoni, amatissimo nella cittadina di Argenta nel Ferrarese, che ha buoni rapporti con la maggioranza socialista della zona, ha ottime iniziative sociali(teatro parrochchiale, gruppo scoutista, giovnaile e femminile), si attira la rivalità del maestro del luogo, Augusto Maran, che spinge anche rispetto a Italo Balbo, uno dei dirigenti nazionali del PNF(Partito Nazionale Fascista), contro il parroco"ribelle". QUando poi Minzoni si rifiuta di aderire al fascismo, le azioni di disturbo ma anche poi di minaccia diretta diventano "dure"e si rivolgono anche fisicamente contro il prete, che verrà ucciso quando il fascismo, non molto tempo dopo la marcia su Rom, è salito da poco al potere e vuole affermarsi anhce a livello popolare in quel di Argenta..Grande sforzo e lodevole per rendere nota una delle vicende che per prima (o quasi, invero violenze squadriste c'erano già state e dure), anche se la recitazione e l'interpretazione, forse a causa della serietà del tema, risulta un po'fredda e artefatta, non olto convincente. In complesso sembra di assistere a una recita teatrale(efficace invece l'inserto nel teatro parrocchiale, relativo alla messa in scena di"THe Tempest"di SHakespeare con la famosa scena dove si dice che"siamo fatti della stessa stroffa di cui sono fatti i sogni", che contrasta con la dura realtà storico-effettuale, con il fascismo che non conosce più limiti. Ma quello è "playing the play"inserito nella storia, per accentuare la"alterità "di questo escapismo rispetto al duro reale, appunto, mentre la ricostruzione, effiace per esempio nel contrasto con Balbo e con altri fascisti, più"prudenti"(anche se non"diversi", essendo il fascismo fin da subito un insieme di manipoli destinati, come diceva il fondatore, Benito Mussolini, a"bivaccare in quest'aula sorda e grigia"(il parlamento....)e in tutte le strutture, da occupare senza pietà. Stefano Muroni è un don Minzoni un po'freddo, troppo"distante"a tratti, Piero Cardano rende Maran con tratti forse pià convincenti, Michela Ronci è la signora Maran, non sempre pronta a darle tutte vinte al terribile marito. Effiace la ricostruzione storica, anche a livelo di macchinari d'epoca. El Gato