Tre manifesti a Ebbing, Missouri |
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Un film di Martin McDonagh.
Con Frances McDormand, Woody Harrelson, Sam Rockwell, Abbie Cornish.
continua»
Titolo originale Three Billboards Outside Ebbing, Missouri.
Thriller,
Ratings: Kids+13,
durata 115 min.
- USA, Gran Bretagna 2017.
- 20th Century Fox Italia
uscita giovedì 11 gennaio 2018.
MYMONETRO
Tre manifesti a Ebbing, Missouri
valutazione media:
3,88
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Omertà e razzismo nell'America profonda
di Paolo D'Agostini La Repubblica
Il posto è una piccola città sperduta del Missouri, profondo Midwest. Mildred Hayes, un tipo molto tosto, non può darsi pace per quanto è accaduto sette mesi prima. Quando la figlia Angela è stata violentata e ammazzata. Senza che le indagini abbiano dato alcun frutto. Ritiene anzi che siano state quanto meno pigre e negligenti. E decide allora, un giorno, di entrare nell'ufficio dell'agenzia di affissioni pubblicitarie della città e prendere in affitto tre grandi cartelloni lungo la strada statale ormai percorsa solo dal traffico locale. Su quei cartelloni fa esporre un pesante atto d'accusa contro la polizia locale. Contro lo sceriffo Bill Willoughby e contro il vicesceriffo Jason Dixon. Diventa un caso che divide la comunità. E che pone la coriacea Mildred, poco preoccupata della propria popolarità, in una posizione difficile: da vittima a minaccia. Ma i piani della narrazione si rivelano molto meno manichei e bianco/nero di come sembra inizialmente. L'atmosfera surriscaldata di provincia dove ha radici e terreno fertile ogni retaggio di razzismo, sopraffazione e corruzione omertosa, può riportarci alla memoria importanti precedenti come per esempio l'indimenticabile capolavoro di Arthur Penn La caccia con l'onesto sceriffo Marlon Brando brutalmente ostracizzato da una piccola e gretta comunità (lì era Texas) carica di pregiudizi. Ma qui invece, senza nulla togliere al personaggio della protagonista affidato a Frances McDormand accecata dalla sua guerra privata in cerca della verità sepolta, l'interesse maggiore risiede nell'esplorazione dei personaggi inizialmente presentati come negativi, e nel loro riscatto. Lo sceriffo di Woody Harrelson e forse ancora di più il suo secondo interpretato da Sam Rockwell. Quello che Mildred apostrofa senza mezzi termini così: «Come va il business di torturare i negri?». Un buono a nulla, prevaricatore in nome dell'uniforme che indossa, mammone e cronicamente immaturo che sembra uscito dalla fantasia di Tennessee Williams e da qualche torbido melodramma di ambientazione sudista, ma scrittura e regia (terza di Martin McDonagh che esordì con In Bruges) lo dirigono invece, non senza qualche compiacimento attoriale degno delle sovraccariche performance giovanili dei campioni dell'Actor's Studio, lungo sentieri di sobrietà e asciuttezza ammirevoli.
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