Arrival |
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Un film di Denis Villeneuve.
Con Amy Adams, Jeremy Renner, Forest Whitaker, Michael Stuhlbarg, Tzi Ma.
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Titolo originale Arrival.
Fantascienza,
Ratings: Kids+13,
durata 116 min.
- USA 2016.
- Warner Bros Italia
uscita giovedì 19 gennaio 2017.
MYMONETRO
Arrival
valutazione media:
3,42
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Quando la fantascienza incontra l'amore e la filosdi CinefilorossoFeedback: 605 | altri commenti e recensioni di Cinefilorosso |
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mercoledì 25 gennaio 2017 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
L'inizio e la fine,la fine e l'inizio,sono i punti cardine di arrival,un film visionario e filosofico,che somministra all'umanità il dubbio è la paura di essere annientati da una razza aliena,e costringendoci a porci delle domande.
E se invece il genere umano fosse soltanto vittima del suo egocentrismo? Se invece la natura della razza umana fosse irrimediabilmente violenta e guerrafondaia?
Gli eptapodi ci offrono una via di fuga,mostrando amore e gentilezza,e,nella loro mostruosa forma,apparendoci come creature dolci e sensibili.
"Offriamo armi" è questo ciò che jerry comunica alla linguista louise,che spinta dalla sua profonda emotività si addentra in una storia sempre più densa di significato,cercando di scoprire lo scopo è sopratutto il linguaggio che questi mostruosi giganti stanno cercando di diffondere,mentre il resto delle potenze mondiali si incammina già verso la repressione violenta.
Un film diverso,che non rinuncia,ma anzi,abbraccia lo stile visionario che tanto è caro a terence malick,e nonostante questo,brilla di una luce propria.
Un gigantesco monolite nero ci riporta nel 1968,quando stanley kubrick partoriva un capolavoro del calibro di 2001 odissea nello spazio,successivamente ci trascina attraverso un clima di tensione già assaporato nella guerra dei mondi del maestro spielberg,ed infine ci pone davanti a delle riflessioni ideologiche e filosofiche che stringono la mano ad incontri ravvicinati del terzo tipo.
Il film si fa forte di una sceneggiatura salda e ben costruita,e di una narrazione che ha come puntello una figura retorica di tipo sintattico,la prolessi.la pellicola poi Gioca sui colori,il bianco e il Nero,gioca sul sonoro,ponendo un senso di "piccolezza" ed "inquietudine" nello spettatore,il quale non può fare a meno di rimanere sbigottito nell'ascoltare i tonanti versi dei giganteschi mostri dai sette arti.
memorabile dal punto di vista scenografico e fotografico la primissima scena del contatto tra i due protagonisti e gli alieni,il tutto orchestrato da un montaggio davvero azzeccato,che non lascia spazi vuoti o tempi morti.
Amy infine,è bellissima,ma oltre ad essere splendida è anche straordinariamente brava,espressiva,malinconica,profondamente irrequieta e fortemente tormentata dagli eventi che si susseguono,corre veloce insomma,ma jeremy renner e forest whitaker,pur non avendo grande spessore nel film e forse rimanendo sempre un Po nell'ombra,riescono comunque a tenere il passo.
Villeneuve orchestra il tutto con grande maestria,riuscendo a creare una pellicola che pur strizzando l'occhio a qualche classico che noi tutti conosciamo,rompe gli schemi ordinari della fantascienza e si erge in alto,osando e facendo centro.
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