La casa delle estati lontane

Come si può facilmente evincere dal titolo, "La Casa delle Estati Lontane" richiama subito e alla mente la tematica del ricordo, del rivivere con nostalgia un'epoca passata che ora non esiste più. Ed infatti la storia ruota tutta intorno a tre sorelle le quali, trasferitesi all'estero (chi in Europa, chi in Canada), hanno lasciato giovanissime la propria terra natale, Israele, per ora ritornarvi al fine di vendere la propria casa ad Atlit, vicino a Tel Aviv, dove da piccole trascorrevano in estate le loro giornate. La suddetta vendita non è però da tutte ugualmente condivisa:  c'è chi vi è ancora legata in modo particolare sentimentalmente, chi meno e chi, alla fine, cambia completamente idea volendo mantenere la casa come proprietà. E nel corso delle giornate che le tre sorelle trascorrono al fine di rimetterla a posto per la suddetta vendita, esse vanno indietro con i ricordi e con l'immagine dei propri genitori, ormai defunti, sempre viva nei loro occhi e nella loro mente.

Lo spunto da cui nasce questa pellicola intimistica è senza alcun dubbio buono, ma purtroppo nella sua realizzazione non mantiene le dovute promesse e diventa un film  eccessivamente lento in alcune sue parti ed addirittura troppo "ingenuo", per non dire anche un poco "maldestro", e semplicistico per ciò che riguarda, ad esempio, la tematica del ricordo dei genitori defunti che appaiono alle giovani donne colloquiare con loro in veste di figure fantasma. Inoltre, se a ciò si aggiunge il fatto che la più complessa tematica della pace sperata tra il popolo di Israele e quello arabo e la ferma volontà di non ricorrere più a conflitti bellici viene sempre affrontata in una maniera semplicistica ed "ingenua" (eccezion fatta per i filmati storici concernenti la figura di Rabin), quest'opera cinematografica risulta quanto mai deludente, salvandosi soltanto per la parte che concerne l'incontro ed il rapporto tra le tre sorelle.

Un vero peccato!