Una serie interminabile di brevi scenette, quasi mai comiche -al più patetiche- riprese con macchina fissa in ambienti scarni, abiati da personaggi amimici, collegate fra loro da un "fil-rouge" improbabile: una coppia di sfigatissimi e falliti rappresentanti di prodotti per il carnevale che con tono funebre si ostinano a proporre "per far divertire" ma che non interessano a nessuno. E infatti nel film non si ride mai: si aspetta soltanto che termini questa assurda antologia di personaggi insulsi e scollegati per potersene tornare a casa a leggere un buon libro. A proiezione finita mi sono posto alcune domande, nell'ordine:
1) come sia possibile concepire l'idea di girare un film del genere
2) una volta ultimato, come possa venire in mente di proporlo per un Festival
3) come possa essere accaduto che la Giuria del suddetto l'abbia selezionato, e infine
4) a quale titolo l'abbia accreditato del massimo premio del concorso, il sacro Leone d'Oro.
Queste domande sono rimaste tuttora senza risposta. Non me ne faccio una ragione. Speravo che dopo gli anni del delirio surrealista non vi fosse più posto per opere del genere. Purtroppo mi sbagliavo di grosso. E Jodorowskj in fondo non era che un dilettante
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epidemic
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venerdì 27 febbraio 2015
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eheheh
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rispondo 1) droga, tanta droga2) beh, qua la colpa è di chi lo accetta3) penso che si voglia prendere un pò da tante nazioni4) perchè devono fare gli intellettuali, devono premiare qlks che non interessi a nessuno
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giorgiomarchesoni
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domenica 1 marzo 2015
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ben vengano gli appalusi ad un grande registra!
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Il film di Anderson mi è molto piaciuto. Probabilmente per l'incredibile novità del contenuto che in ogni caso non pecca assolutamente di monotonia o di riproposizioni noiose. E'magnifica l'ambientazione ed i personaggi risultano decisamente plausibili nel loro viversi quieto.Ci sono momenti che contengono poesia pura come ad esempio la scena della culla, il sassolino tolto dalla scarpa della regazza, i due innamorati distesi sulla sabbia ! Mi è parso del tutto geniale l'arrivo nel bar del re a cavallo sia prima che dopo la battaglia. Mi rallegro con l'artista Andersono che ha saputo così bene tradurre in immagine cinematografica tutta una serie di situazioni umane consuete o apparenti tali.
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Il film di Anderson mi è molto piaciuto. Probabilmente per l'incredibile novità del contenuto che in ogni caso non pecca assolutamente di monotonia o di riproposizioni noiose. E'magnifica l'ambientazione ed i personaggi risultano decisamente plausibili nel loro viversi quieto.Ci sono momenti che contengono poesia pura come ad esempio la scena della culla, il sassolino tolto dalla scarpa della regazza, i due innamorati distesi sulla sabbia ! Mi è parso del tutto geniale l'arrivo nel bar del re a cavallo sia prima che dopo la battaglia. Mi rallegro con l'artista Andersono che ha saputo così bene tradurre in immagine cinematografica tutta una serie di situazioni umane consuete o apparenti tali.Un plauso alla Giuria che ha così intelligentemente assegnato il Leone d'Oro ad un'opera tanto meritevole.
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sandr
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giovedì 5 marzo 2015
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come ti capisco
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ho detto già tutto il dicibile. saluti ai critici ufficiali.
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lucavidorio
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mercoledì 11 marzo 2015
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coppia con valigetta e analisi
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Non sono d'accordo. Il film é bello, la scena immobile del bar e del re é quasi esilarante e, in un certo senso, mi rendo conto, ripeto in un certo senso, non si vedeva una coppia così figa camminare per la città con una valigetta dai tempi di Samuel l. Jackson e John Travolta in pulp fiction. Certo, poteva durare un po' meno ma bellissimo.
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a pigeon sat on a branch
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martedì 23 agosto 2016
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un film non per tutti
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la risposta è che il film non è per tutti. Di sicuro non è per chi si aspettva un film comico come sembra dalla sua recensione. Consiglio di dedicarsi a Fantozzi.Le varie scenette mostrano l'assurdità delle nostre esistenze, in una società che non ha più nulla da dire. Siamo talmente assorti e assopiti nel vuoto quotidiano da focalizzarci su un menù pagato e non consumato anche di fronte una persona morta (quante volte compiamo gesti 'inutili' mentre alla TV scorrono immagini di guerre e tragedie a cui siamo ormai abituati?)Lavoriamo spesso 8 ore al giorno svolgendo una attività che non ci dona alcuna soddisfazione (venditori degli scherzi di carnevale)I nostri rapporti interpersonali sono freddi, falsi, automatizzati da frasi fatte ("sono contento di sapere che state tutti bene")L'alienazione dal mondo ci porta a vivere passioni che si trasformano in ossessioni (l'insegnante di danza che assilla l'allievo)Fino al capolavoro assoluto: una società di vecchi decrepiti e arricchiti che si basa sullo sfruttamento di giovani immigrati (una delle scene finali con quella 'turbina a trazione umana')Ogni singola scena è una denuncia di aspetti raccapriccianti della vita umana nel XXI secolo.
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la risposta è che il film non è per tutti. Di sicuro non è per chi si aspettva un film comico come sembra dalla sua recensione. Consiglio di dedicarsi a Fantozzi.Le varie scenette mostrano l'assurdità delle nostre esistenze, in una società che non ha più nulla da dire. Siamo talmente assorti e assopiti nel vuoto quotidiano da focalizzarci su un menù pagato e non consumato anche di fronte una persona morta (quante volte compiamo gesti 'inutili' mentre alla TV scorrono immagini di guerre e tragedie a cui siamo ormai abituati?)Lavoriamo spesso 8 ore al giorno svolgendo una attività che non ci dona alcuna soddisfazione (venditori degli scherzi di carnevale)I nostri rapporti interpersonali sono freddi, falsi, automatizzati da frasi fatte ("sono contento di sapere che state tutti bene")L'alienazione dal mondo ci porta a vivere passioni che si trasformano in ossessioni (l'insegnante di danza che assilla l'allievo)Fino al capolavoro assoluto: una società di vecchi decrepiti e arricchiti che si basa sullo sfruttamento di giovani immigrati (una delle scene finali con quella 'turbina a trazione umana')Ogni singola scena è una denuncia di aspetti raccapriccianti della vita umana nel XXI secolo..certo per chi non coglie il messaggio e si aspettava di farsi grasse risate il film è noiosissimo
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