steffa
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martedì 23 gennaio 2024
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ingenuamente provocatorio
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per essere un film a luci rosse c'è molto poco, per essere un film d'autore ancora meno, il risultato è un film erotico quasi a livelli di Tinto Brass, il fine provocatorio di Von Trier di portare un tema simile nei salotti acculturati sembra soltanto sintomo di una grande ingenuità
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roberta
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domenica 4 settembre 2022
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un porno con pretese più alte…
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Premetto che, quando scegli di vedere un film che si chiama "Ninphomaniac" non ti aspetti certo di vedere arcobaleni e angeli, ma mi chiedo se fosse effettivamente necessario essere così espliciti in certe scene. Capisco che tutto ciò che riguarda il sesso attiri, ma credo che bisogni sempre restare nei limiti del buon gusto, e soprattutto nel genere in cui si sceglie di iscrivere un film. Se decidi di realizzare un film porno, va benissimo, liberissimo, basta che poi non lo si voglia spacciare per un film drammatico o erotico, perché qui si esce decisamente fuori dai binari, e non di poco. Credo che alla maggior parte degli spettatori, eccetto i più morbosi, interessi la storia generale, più che il dettaglio degli eventi raccontati.
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Premetto che, quando scegli di vedere un film che si chiama "Ninphomaniac" non ti aspetti certo di vedere arcobaleni e angeli, ma mi chiedo se fosse effettivamente necessario essere così espliciti in certe scene. Capisco che tutto ciò che riguarda il sesso attiri, ma credo che bisogni sempre restare nei limiti del buon gusto, e soprattutto nel genere in cui si sceglie di iscrivere un film. Se decidi di realizzare un film porno, va benissimo, liberissimo, basta che poi non lo si voglia spacciare per un film drammatico o erotico, perché qui si esce decisamente fuori dai binari, e non di poco. Credo che alla maggior parte degli spettatori, eccetto i più morbosi, interessi la storia generale, più che il dettaglio degli eventi raccontati. Invece certe scene sono talmente insensatamente esplicite, che ti distraggono dal racconto principale. Fossi stato uno dei grandi nomi presenti nel cast, non avrei mai accettato di sporcare la mia immagine con un film del genere.
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martedì 21 maggio 2019
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le versioni
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Sono d'accordo sulla tua visione , solo mi piacerebbe che le recensioni avessero due versioni, una succinta e una piú estesa. Ecco, questa dovrebbe essere piú estesa. E manca quella succinta. La mia è solo una suggestion, non una critica
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paola d. g. 81
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domenica 23 ottobre 2016
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un pugno nello stomaco
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Ho trovato questo film decisamente negativo, osceno e pretenzioso nelle parti cosiddette "autoriali": non approfondisce alcunché e ti lascia un vago senso di disgusto.
Vien da chiedersi che senso abbia fare un film del genere, che pare voler sguazzare nel torbido per il puro gusto dell'orrido.
Devo ammettere che non ho avuto coraggio di guardare il secondo volume, per cui, giusto per capire come andava a finire, sono andata a cercarmi lo spoiler che qui non riporto per ovvie ragioni.
Mi rimane l'idea che forse il regista non ha un ottimo rapporto con le donne e con l'umanità in generale.
Certo, la realtà è anche quella rappresentata dal film, purtroppo.
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Ho trovato questo film decisamente negativo, osceno e pretenzioso nelle parti cosiddette "autoriali": non approfondisce alcunché e ti lascia un vago senso di disgusto.
Vien da chiedersi che senso abbia fare un film del genere, che pare voler sguazzare nel torbido per il puro gusto dell'orrido.
Devo ammettere che non ho avuto coraggio di guardare il secondo volume, per cui, giusto per capire come andava a finire, sono andata a cercarmi lo spoiler che qui non riporto per ovvie ragioni.
Mi rimane l'idea che forse il regista non ha un ottimo rapporto con le donne e con l'umanità in generale.
Certo, la realtà è anche quella rappresentata dal film, purtroppo. Tuttavia, credo che un tema delicato e complesso come quello della ninfomania e la perversione in generale andrebbe affrontato in altro modo (un film molto più completo e ben fatto, sempre sullo stesso argomento, è Valerie, diario di una ninfomane).
Ultima nota: pare che la versione in commercio sia stata censurata. Cos'hanno tagliato esattamente?! Più esplicito di così come sarebbe? Forse il film è stato tagliato per la ripetitività e per l'eccessiva durata.
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matanah
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domenica 14 agosto 2016
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in uno stanzino buio
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Un po' mi ha fatto ridere la pretesa che fosse un film sulla sessualità, in cui le scene di ginnastica(non saprei come altro chiamarle) erano buttate a casaccio qua e là, insieme a frasi che non si salvano nemmeno attribuendole ad un digiuno di cultura
"il segreto del buon sesso è l'amore" la lessi a 16 anni in un libro che pretendeva di insegnare alle donne il segreto della sensualità e la presi come la fiera dell'ovvio. "sono un ebreo antisionista che non è lo stesso che antisemita" un'altra sciocchezza buttata là nel caso non avessimo capito che è un puzzle non di sogni erotici, ma una Emmanuelle riveduta e Scorretta in cui si cerca di dare un significato filosofico e simbolico al lavoro artigianale e mediocre di un signore che ha passato l'infanzia in uno stanzino buio tentando di diventare cieco nel modo più classico.
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Un po' mi ha fatto ridere la pretesa che fosse un film sulla sessualità, in cui le scene di ginnastica(non saprei come altro chiamarle) erano buttate a casaccio qua e là, insieme a frasi che non si salvano nemmeno attribuendole ad un digiuno di cultura
"il segreto del buon sesso è l'amore" la lessi a 16 anni in un libro che pretendeva di insegnare alle donne il segreto della sensualità e la presi come la fiera dell'ovvio. "sono un ebreo antisionista che non è lo stesso che antisemita" un'altra sciocchezza buttata là nel caso non avessimo capito che è un puzzle non di sogni erotici, ma una Emmanuelle riveduta e Scorretta in cui si cerca di dare un significato filosofico e simbolico al lavoro artigianale e mediocre di un signore che ha passato l'infanzia in uno stanzino buio tentando di diventare cieco nel modo più classico. Mi sono chiesta se il regista artigiano sappia cosa sia la ninfomania e se una ninfomane dia tante spiegazioni al proprio desiderio sessuale invece che cercare di spegnerlo, senza riuscirci
siccome è passato qualche anno posso dire di aver visto anche la seconda parte, in cui si sguazza persino nel BDSM senza neppure una premessa e senza (soprattutto) mostrarne nulla, ma va di moda farlo passare per una perversione e non come modo di vita. che dire, ci tocca anche questo
ho rubato un paio di ore alla pittura, pazienza.
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sabato 30 luglio 2016
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nynphomaniac : un film che colpisce nel profondo
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Nymphomaniac è un film che colpisce e destabilizza lo spettatore. Tutto incomincia con Seligman un uomo all'apparenza semplice ma che si rivela pian piano e Joe che viene trovata e terra insanguinata dall'uomo mentre era uscito a fare la spesa in una giornata nevosa. Joe la accoglie a casa sua, le offre ospitalità e chiede a Joe che le ha fatto del male. Così la donna dopo un po' di esitazione comincia a raccontare la sua storia ed è prorpio qui che incominciamo a entrare nel vero cuore del film. Joe racconta il suo interesse all sessualità fin da bambina e della sua amicizia con B ancora più sfrontata di lei. Dei suoi primi rapporti, dei rapporti con molti uomini ma mai con lo stesso di un club di ragazze a cui aderisce che ha come fondamento quello di non andare più di una volta con un ragazzo.
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Nymphomaniac è un film che colpisce e destabilizza lo spettatore. Tutto incomincia con Seligman un uomo all'apparenza semplice ma che si rivela pian piano e Joe che viene trovata e terra insanguinata dall'uomo mentre era uscito a fare la spesa in una giornata nevosa. Joe la accoglie a casa sua, le offre ospitalità e chiede a Joe che le ha fatto del male. Così la donna dopo un po' di esitazione comincia a raccontare la sua storia ed è prorpio qui che incominciamo a entrare nel vero cuore del film. Joe racconta il suo interesse all sessualità fin da bambina e della sua amicizia con B ancora più sfrontata di lei. Dei suoi primi rapporti, dei rapporti con molti uomini ma mai con lo stesso di un club di ragazze a cui aderisce che ha come fondamento quello di non andare più di una volta con un ragazzo. Tutto ciò era motivato da un forte bisogno di provare piacere la cui causa però non è del tutto chiara e un profondo senso del disprezzo nei confornti dell' amore che viene visto solo nella sua parte più negativa e malata. Joe cerca e vuole solo sesso. Solo alla fine del film si scopre realmente innamorata e scopre come la sessualità se vissuta con la persona che si ama raggiunge un altro livello. Il regista però non ci racconta le porfonde cause di questi suo sentimenti e le motivazioni di questi comportamenti possiamo intuire che siano dovuti alla inaffettività della madre. In realtà ciò che più conta è come viene dipinto un quadro della vita di una giovane e bella donna che è solo ossessionata dal piacere, ceh non ha sogni o ideali ma è semplicemente alla ricerca dell' apagamento fisico ad ogni costo. NOn ha progetti non ha amici vive una vita monotona e che lei definisce inutile. Vediamo quindi la descrizione di una umanità al capolinea che vive una vita piatta e che attende solo '' il permesso di morire''. C'è poi una profonda solitudine, una triestezza e malinconia che accompagna la donna e anche una profonda stanchezza della sua vita. La donna mentre racconta come ha rovinato per esempio la vita di una famiglia ne prova i sensi di colpa solo dopo molti anni ma da ragazza non si rende conto delle effettive condeguenze dei suoi gesti. Per lei ciò che conta è il piacere ed è tutto fortemente egocentrico nella sua vita. Lars Von Trier racconta sicuramente una donna malata psicologicamente ma in realtà la sua malattia non è nient' altro che la scusa per raccontare una società che vive pensando dolo al proprio tornaconto, totalmente terrena e fortemente concentrata solo su se stessa e della contiua giustificazione e minimizzazione ceh si cntinua a fare di tutto ciò come fa Seligman mentre sente il racconto della donna. Si prova solo in pochi momenti una vera e propria empatia con la protagonista sopratutto nel capitolo dove Joe perde il padre. Tutto è molto crudo, reale , senza alcun velo ed è molto più ricco di contenuti morali di quanto ci si possa aspettare. E' infatti tutto il contrario della esaltazione al libertinaggio. Da sottolineare la bravura e l'intensità di Stacy Martin che interpreta Joe nella prima fase della sua vita. Da vedere per riflettere e pensare perchè questo film ci riguarda più da vicino di quanto possiamo immaginare.
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im_not_amused
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giovedì 28 luglio 2016
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filosofia portami via...
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Condivido tantissimo Kujikiri, ricordo che prima che uscisse questo film avevano intervistato una donna (che era appena uscita dopo la visione dell'antemprima a cannes, mi sembra?) e che era in lacrime mentre commossa continuava a ripetere quanto meraviglioso e complesso fosse questo film. Intervista che mi aveva colpito e che mi aveva convinto a considerare (a priori, senza vederlo) Nymphomaniac un capolavoro filosofico e un po' spinto da vedere assolutamente. Oggi invece vorrei andare da quella donna e mandarla a ca****.
Sicuramente il film di Lars Von Trier è interessante, per la prima mezzora poi diventa così noioso che ho dovuto lottare contro me stessa per non cambiare canale alla TV.
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Condivido tantissimo Kujikiri, ricordo che prima che uscisse questo film avevano intervistato una donna (che era appena uscita dopo la visione dell'antemprima a cannes, mi sembra?) e che era in lacrime mentre commossa continuava a ripetere quanto meraviglioso e complesso fosse questo film. Intervista che mi aveva colpito e che mi aveva convinto a considerare (a priori, senza vederlo) Nymphomaniac un capolavoro filosofico e un po' spinto da vedere assolutamente. Oggi invece vorrei andare da quella donna e mandarla a ca****.
Sicuramente il film di Lars Von Trier è interessante, per la prima mezzora poi diventa così noioso che ho dovuto lottare contro me stessa per non cambiare canale alla TV. Per scandalizzare scandalizza, ma solo i bigotti degni dell diciasettesimo secolo visto che le scene spinte proposte non sono così fuori dalla norma come invece avevo creduto dato le premesse che parevano girare. Per quanto riguarda la parte filosofica del film, lasciamo perdere, è talmente penosa che non oso quasi commentarla soprattuto per come alcuni temi venivano infilati a caso, forse per riempire e allungare, non ne ho idea. E sì, lo so che moltissimi si troveranno in disaccordo con questa mia recensione, così come so che a tutti piace sentirsi intellettauli e "avanti" ma questo non vol dire che lo siano davvero, come non vuol dire che per quanto un film sia strano o diverso dalla massa debba necessariamente significare "Bello" o "Capolavoro" facendoci sentire per l'appunto, ancor più degli intelletuali a decantarne le lodi (che non ha); e questo purtroppo è proprio il caso di Nymphomaniac.
L'unica cosa che devo dire però in dissacordo con Kujikiri è che il film non è sempre stato noioso, ma c'erano anche delle scene così assurde e imbarazzanti (per quanto fossero ridicole) che quasi mi veniva da ridere. Come [SPOILER] nel momento in cui la pazza bionda si porta dietro i figli a casa della protagonista facendogli fare il giro turistico e altre cose del tutto fuori di testa. Regalando ai suoi pargoli un biglietto di sola andata dallo psicologo (o dallo psichiatra vista la madre)
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g_andrini
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venerdì 15 aprile 2016
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piacevole
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E' una film erotico di buon livello. In pratica, si tratta del racconto della vita di una prostituta al suo psichiatra, di stranezze c'è veramente poco.
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raysugark
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giovedì 10 settembre 2015
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nymphomaniac volume 1
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Dopo la pellicola Melancholia Lars Von Trier si interessò a visionare una pellicola diversa, esplicita, piena di simbolismi e a dir poco scandalosa. Con questi elementi il regista Danese visiona la sua ultima pellicola Nymphomaniac in 2 volumi, di cui nella versione tagliata dura 4 ore e nella versione completa la durata è di 5 ore. Nel primo Volume si presenta il personaggio Joe la ninfomane e Seligman l'intellettuale e l'ascoltatore del lungo racconto di Joe, di cui si proseguirà durante la durata della pellicola divisa in due parti.
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Dopo la pellicola Melancholia Lars Von Trier si interessò a visionare una pellicola diversa, esplicita, piena di simbolismi e a dir poco scandalosa. Con questi elementi il regista Danese visiona la sua ultima pellicola Nymphomaniac in 2 volumi, di cui nella versione tagliata dura 4 ore e nella versione completa la durata è di 5 ore. Nel primo Volume si presenta il personaggio Joe la ninfomane e Seligman l'intellettuale e l'ascoltatore del lungo racconto di Joe, di cui si proseguirà durante la durata della pellicola divisa in due parti. Sia nel primo che nel secondo volume viene diviso in capitoli con alcuni titoli dei libri famosi, vengono anche nominati molti autori importanti come Edgar Allan Poe. Nelle parti spinte della pellicola non vengono presi in giro come lo farebbe Pedro Almodóvar, ma vengono presi in modo serio, cupo e depressivo per il quale Nymphomaniac chiude la trilogia della depressione cominciata dall'horror disturbante Antichrist. Visivamente la pellicola cambia il colore dell'atmosfera passando da colori a bianco e nero a seconda di come si sente Joe nel corso del suo cammino. La miglior scena depressiva con un monologo magistrale di questo primo volume della pellicola è dopo che Joe ha causato il divorzio tra Mrs H e il marito di cui è attratto dalla ninfomane. Arriva Mrs H con i figli nella stanza dove vive Joe, per sfogarsi con disperazione contro Joe, per poi allontanarsi da lei e il suo ex marito urlandogli contro. Il primo volume di Nymphomaniac poteva essere ancora più interessante se non avessero tagliato troppe scene accorciando da 2 ore e 25 minuti a 1 ora e 57 minuti, di cui forse sarebbero stati molto utili per alcuni dettagli che mancherebbero.
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snapper
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domenica 23 agosto 2015
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capolavoro
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Il film sonda con grande maestria il nero profondo di quelle ossessioni/depressioni da cui pare impossibile liberarsi, anche quando ci si rende conto che stanno distruggendo la propria vita e quella di chi ci sta intorno. solo dopo lunghi percorsi (di sofferenza: qui è il sesso ma potrebbero essere anche le altre dipendenze, i tunnel, i rifugi da cui joe non riesce ad uscire), apparentemente circolari ma in realtà in una lenta spirale verso l'alto, la protagonista riesce pian piano a prendere coscienza di sè con quel minimo di indulgenza (se non amore) verso se stessa che la porterà ad emergere dal buio della sua solitudine e ad intravedere un senso della vita che vada oltre al'assecondare le proprie pulsioni sessuali.
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Il film sonda con grande maestria il nero profondo di quelle ossessioni/depressioni da cui pare impossibile liberarsi, anche quando ci si rende conto che stanno distruggendo la propria vita e quella di chi ci sta intorno. solo dopo lunghi percorsi (di sofferenza: qui è il sesso ma potrebbero essere anche le altre dipendenze, i tunnel, i rifugi da cui joe non riesce ad uscire), apparentemente circolari ma in realtà in una lenta spirale verso l'alto, la protagonista riesce pian piano a prendere coscienza di sè con quel minimo di indulgenza (se non amore) verso se stessa che la porterà ad emergere dal buio della sua solitudine e ad intravedere un senso della vita che vada oltre al'assecondare le proprie pulsioni sessuali.
il tutto è raccontato con una abilità magistrale e nella totale assenza di retorica. Gli episodi della storia (individuale) di Joe raccontati a Siegleman proprio in questo gioco maieutico dove le parti di narratore /ascolatotre si scambiano e si completano (Joe l'istinto e la continua autodeterminazione narcisistica, Siegleman la cornice filosofica dell'esistenza senza il coraggio di viverla: a modo loro due solitudini, due monadi), portano lo spettatore a confrontarsi con nodi etici di portata collettiva, alcuni ancora tabù molto lontani dall'essere risolti dalla nostra società (ad es. mono/poligamia, senso dell'amore e del tradimento, convivenza con le proprie depravazioni sessuali, sofferenza e malattia, rapporto genitori/figli, aborto, solo per citarne alcune). secondo me un capolavoro. consiglio versione integrale directors cut che include approfondimenti e dialoghi preziosi completamente tagliati in quella x cine.
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