Cose nostre - Malavita |
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Un film di Luc Besson.
Con Robert De Niro, Michelle Pfeiffer, Tommy Lee Jones, Dianna Agron, John D'Leo.
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Titolo originale The family.
Thriller,
durata 111 min.
- USA, Francia 2013.
- Eagle Pictures
uscita giovedì 17 ottobre 2013.
MYMONETRO
Cose nostre - Malavita
valutazione media:
2,64
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Una famiglia in esilio.di ultimoboyscoutFeedback: 89748 | altri commenti e recensioni di ultimoboyscout |
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mercoledì 22 ottobre 2014 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Giovanni Manzoni è un ex boss deciso a collaborare con la giustizia per incastrare i vecchi compari mafiosi. Viene trasferito con la famiglia in Normandia in una tranquilla e pittoresca località ma le vecchie abitudini sono duere a morire, fino a quando non verranno scovati dal resto della "famiglia", decisa a vendicarsi costi quel che costi. Tratto dal romanzo "Malavita" di Tonino Benacquista, il film è un ablack comedy a tinte crime riuscita solo in parte che vede Martin Scorsese tra i produttori esecutivi e proprio a lui e a DeNiro è dedicato un lungo e bellissimo omaggio che intorno a una proiezione di "Quei bravi ragazzi" costruisce una sequenza assolutamente esilarante, una delle più divertenti della pellicola. In fondo, questo film, potrebbe essere la naturale continuazione della storia di Henry Hill che alla fine del film succitato viene posto sotto protezione FBI. Ma a ben vedere la pellicola di Besson è più vicina al genere de "I Soprano" e DeNiro somiglia più a quel Gandolfini e al boss di "Terapia e pallottole" che ai gangsters di Scorsese e non disdegna di colmare col sangue la distanza socio-culturale che separa francesi e americani alla quale è affidata gran parte della comicità del film. Il regista transalpino si lascia guidare ed ispirare dalla naturalissima ironia delle pagine di Benacquista per portare sullo schermo una storia pregna di humour, affidata ad interpreti navigati e a proprio agio nei ruoli, un divertissement con al centro il proverbio "il lupo perde il pelo ma non il vizio" e un boss frustrato che affida ricordi e confessioni a una macchina da scrivere. Una bella rimpatriatadi vecchie glorie, col tocco sapiente ed evidente di Scorsese che però non basta per confezionare un film memorabile ma solo una commediola piacevole col modus vivendi tipico dei Manzoni che torna inesorabilmente a fare capolino.
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